Questo è il primo articolo della nuova rubrica “Il lettore di SDC: Guida alla letteratura cinese”, incentrato sulla figura dello scrittore di Hangzhou Yu Hua.
La vita
Yu Hua (余华) nasce il 3 aprile 1960 (un’opera di Yu Hua si intitola “l’accaduto del 3 aprile”, 四月三日事件) ad Hangzhou, nella provincia del Zhejiang. A circa un anno, il padre di Yu Hua lasciò Hangzhou per diventare chirurgo ad Haiyan. Il nome di suo padre è 华自治, quello della madre 余佩文 (Yu Hua prende il cognome della madre).
Nel 1977, dopo aver terminato le scuole superiori, viene ammesso all’istituto di letteratura “Lu Xun” di Pechino, dove conoscerà sua moglie, la poetessa 陈虹 (Chen Hong). Yu Hua ha vissuto a Pechino per più di dieci anni perché sua moglie lavorava lì; adesso vive ad Hangzhou. Prima di diventare scrittore, Yu Hua ha lavorato come dentista.
Nel 1973, la biblioteca locale riapre e il padre di Yu Hua, Hua Zizhi, compra per i suoi due figli una scheda bibliotecaria che gli avrebbe consentito di leggere tante opere, specialmente romanzi lunghi. Yu Hua lesse tantissime opere di Hao Ran (浩然), ma le sue preferite in assoluto furono: 《闪闪的红星》(La stella rossa che scintilla) e 《矿山风云》(I disordini alla miniera). Tuttavia, i primi libri effettivamente in suo possesso li poté avere soltanto a 18 anni.
Inizia la sua carriera da scrittore nel 1983, a 23 anni, pubblicando opere minori: 第一宿舍 (Il primo ostello), 鸽子,鸽子 (Colombi, colombi), 疯孩子 (Il bambino pazzo). Negli anni ’80, le sue opere, insieme a quelle di Su Tong, Ge Fei, e Sun Ganlu daranno vita ad una nuova corrente letteraria conosciuta nei circoli accademici come “letteratura d’avanguardia”.
A 27 anni, nel 1987, sul Beijing Wenxue (Letteratura di Pechino) viene pubblicata la prima opera che lo farà diventare famoso: 十八岁出门远行 (shi ba sui chumen yuanxing) “A diciotto anni sono andato via di casa per un viaggio lontano”.
La sua scrittura degli anni ottanta risente l’influenza di Kafka (panorami allucinatori) e di Yasunari Kawabata (attenzioni ai dettagli e pulizia della lingua). Grazie a Yasunari Kawabata, Yu Hua capisce che lo scopo reale della letteratura e dell’arte è di mostrare i sentimenti umani. Nei suoi primi romanzi, Yu Hua cerca di mostrare i sentimenti giovanili, gli impulsi e i sogni dei protagonisti, nonché una sorta di naiveté, un candore e una genuinità inesistenti in quel periodo.
Nel 1986, le opere di Yu Hua entrano in un mondo impregnato di crudeltà e di violenze che riflettono il lato oscuro presente negli uomini. Questo turning point di Yu Hua lo ritroviamo in opere come “Torture” e “Un Tipo di Realtà”. Il primo racconto violento che Yu Hua ha dichiarato di aver scritto è stato 一九八六年 (1986), in cui dichiara di aver scritto di un uomo che si brucia il viso, si taglia le carni, si sega le ossa, emette lunghi gemiti, ma non si capisce se prova dolore.
Nel 1992, Yu Hua pubblica un racconto che ha per protagonista il figlio di un proprietario terriero (morte di un proprietario terriero); nel 1993 pubblica il romanzo 活着 (Huozhe) “Vivere” che gli farà guadagnare un grande successo grazie al regista Zhang Yimou che ne ha fatto un film che sarà bandito dalla censura e che avrà come protagonista sempre il figlio di un proprietario terriero. Nel 1998 in Italia, Vivere si aggiudica il premio Grinzane Cavour; nel 2014, lo stesso romanzo si aggiudica il premio Acerbi. Nel 2002, Yu Hua vince un altro premio letterario, stavolta australiano.
Le opere più rappresentative
十八岁出门远行 (Shi ba sui chumen yuanxing) “A diciotto anni sono andato via di casa per un viaggio lontano”
Questa prima opera – tratta da un fatto di cronaca – è la narrazione di un viaggio lontano da casa che compie il protagonista, un neo diciottenne, spinto dal padre che voleva fargli conoscere il mondo. Quest’opera può essere considerata come un bildungsroman, un romanzo di formazione, perché riguarda l’evoluzione del protagonista verso la maturazione.
Il focus dell’opera, tuttavia, più che sulla formazione del ragazzo è sulle innumerevoli ingiustizie che questi subisce durante il corso degli eventi narrati. Metaforicamente parlando, il viaggio che il giovane compie verso una meta ignota rappresenta il viaggio che si compie dall’adolescenza verso l’età adulta.
命中注定 (Mingzhong zhuding) “Deciso dal fato”
Questo racconto di media lunghezza racconta la storia di due amici, Liu Dongsheng e Chen Lei. Il racconto è ambientato in una borgata. Reputo questo racconto molto importante perché vi sono moltissimi dettagli che ritroveremo in una delle opere più importanti di Yu Hua, Brothers.
在细雨中呼唤 (Zai xi yu zhong huhuan) “L’eco della pioggia”
Questo è stato il primo romanzo di Yu Hua. Questo romanzo, di natura autobiografica, narra le vicende del giovane protagonista, Sun Guanglin, di cui assistiamo alle sue prime esperienze: la scoperta della sessualità, la gioia e il tormento dell’amicizia, la solitudine e l’abbandono da parte degli adulti, che accomunano, riunendole, la generazione dei vecchi e quella dei bambini.
活着 (Huo zhe) “Vivere”
Questo romanzo narra le vicende di Fugui, il figlio di un proprietario terriero. La storia di Fugui si svolge in un arco narrativo di quarant’anni e racconta di come questi sia sopravvissuto alla guerra, alle carestie e alla Rivoluzione Culturale. Nonostante tutte le disavventure di fronte cui si è ritrovato Fugui a causa della sua particolare indole (ha sperperato tutto il suo patrimonio giocando d’azzardo), questi resiste alla vita e alla fine rimane solo con il suo bufalo a riflettere sul passato.
Nonostante la grande tragicità degli eventi (emblematica potrebbe essere la frase presente nel libro “Vecchio mio, anche se muori devi vivere lo stesso”), Yu Hua sottolinea l’ottimismo dell’opera dicendo che tutta la vicenda si può leggere come “il rapporto di amicizia di una persona con il proprio destino”.
许三观卖血记 (Xu Sanguan mai xue ji) “Cronache di Xu Sanguan”
Questo romanzo, tradotto anche come “Cronache di un venditore di sangue”, racconta le vicende di Xu Sanguan, un individuo che lavora in una fabbrica di seta. Per soddisfare le necessità economiche delle donne di casa (Xu Yulan, Felice Uno, Felice Due e Felice Tre), Xu Sanguan ricorre a una pratica molto, molto redditizia ma altrettanto rovinosa: vende il sangue per dieci volte.
Xu Sanguan non usa tutto il denaro ricavato da questa pratica per soddisfare i bisogni di sua moglie e delle sue tre figlie, ma li usa anche per pagarsi dei lauti pasti (il buon cibo è quasi sempre presente nelle opere di Yu Hua).
兄弟 (Xiongdi) “Brothers”
Questo romanzo (il mio preferito) racconta la storia di due fratellastri, Li Testapelata e Song Gang. Brothers è un bellissimo romanzo tragicomico: si passa da eventi assolutamente ridicoli e insensati (la morte per asfissia a causa delle feci del padre di Li Testapelata, un trapianto di seno in un maschio o la competizione per miss vergine) a eventi strazianti, di quelli che fanno piangere durante la lettura delle pagine (in questo caso è meglio non fare spoiler!).
Song Gang e Li Testapelata perdono i genitori in giovane età e si trovano ad affrontare il cambiamento della società cinese, prima, durante e dopo la Rivoluzione Culturale (periodo in cui la follia della gente non ha limiti). Li Testapelata, ragazzo estremamente furbo ma grezzo, diventerà un uomo di successo; Song Gang, ragazzo d’oro e di indole sensibile e generosa, purtroppo soccombe di fronte le disavventure che il destino gli mette di fronte. Tra i due fratellastri si mette in mezzo la donna più bella di Liuzhen (la borgata in cui la storia è ambientata), Lin Hong, che li metterà contro.
十个词汇中的中国 (Shi ge cihui zhong de Zhongguo) “La Cina in dieci parole”
Nel 2010, Yu Hua pubblica a Taiwan un prolungamento del romanzo Brothers, una raccolta di saggi che ne colma gli spazi vuoti della narrazione. Yu Hua parte dalla vita di tutti i giorni per descrivere la Cina degli ultimi anni e lo fa partendo da dieci parole: popolo, leader, lettura, scrivere, Lu Xun, rivoluzione, morti di fame, taroccato, intortare.
第七天 (Di qi tian) “Il settimo giorno”
Questo romanzo si dipana nell’arco di sette giorni raccontando il viaggio nell’Adilà di un uomo vissuto nella Cina contemporanea e nelle sue contraddizioni di paese impregnato di comunismo e ipercapitalismo. Yu Hua continua, e amplifica, la sua critica nei confronti della Cina contemporanea con questo romanzo. Durante questi sette giorni, il protagonista, Yang Fei, incontra persone care che gli racconteranno le proprie disavventure nell’Aldiquà: una società crudele e oppressiva, il vero inferno.
Il romanzo inizia con il protagonista in ritardo per la sua cremazione, in attesa dell’autobus numero 203 che non passa. Yang Fei si rende conto che le disuguaglianze persistono anche nell’Aldilà, dal momento che i VIP hanno la propria area d’attesa, con sedie molto comode.Yu Hua vuole trasmettere un messaggio molto importante: solo la morte divella le diseguaglianze.
Photo Credits: Chindia Dialogues, 2011 by Asia Society
Claudio Caudullo dice
Ottimo articolo complimenti! Tra i libri citati quello che m’incuriosisce di più è Il settimo giorno. Spero di recuperarlo al più presto
Furio dice
Ciao Claudio, personalmente quello non l’ho letto!
Giorgia dice
Lo sto leggendo ora, te lo consiglio!