Per le strade di Lushi
Oggi parliamo con Gaetan Green, il fondatore di Travel Cathay, un sito web dedicato ai luoghi poco battuti in Cina. Se ti interessano i consigli di viaggio, la storia e le tradizioni delle zone remote della Cina, ti consiglio di visitare il sito di Gaetan!
Gaetan, prima di tutto grazie per aver accettato l’intervista. Quando e perché sei finito in Cina?
Grazie a voi per ospitarmi su Sapore di Cina.
Dunque, sono finito in Cina durante il mio primo viaggio intorno al mondo, nel 2001. Dopo aver viaggiato tre mesi per il paese, ho deciso di tornarci per un altro po’. Una volta tornato a casa, ho deciso di studiare cinese all’università e poi nel 2003 mi sono trasferito a Chongqing per approfondire la mia conoscenza della lingua. Ho vissuto in Cina a periodi alterni da allora.
Ricerca sul campo nello Xishuangbanna
Dopo aver studiato a Chongqing, ti sei trasferito a Cizhong. E’ stato uno shock passare da un metropoli enorme a un piccolo villaggio nello Yunnan?
Non mi sono trasferito a Cizhong, ma in un villaggio vicino alla zona umida di Napa, vicino a Zhongdian o Shangri-la, nel nord dello Yunnan. Non è stato proprio uno shock, perché ero stato io a cercare una pausa dalla follia e dall’inquinamento delle sovraffollate città cinesi. Vivere nella campagna cinese etnica è stata un’esperienza incredibile che ho avuto la possibilità di ripetere.
Qual è il tuo villaggio cinese preferito e perché.
Domanda difficile. Come primo pensiero che mi viene in mente, direi Lushi sulle montagne Wuliang, vicino a Fengqing nella prefettura di Lincang. La lontananza (è a circa 9 ore di autobus da Dali), la vista sulle montagne, la cordialità della gente del posto, la storia affascinante e il perdersi tra i vicoli di questo secolare villaggio, rendono Lushi uno dei miei preferiti.
Secondo te, da un punto di vista culturale, qual è la minoranza etnica cinese più interessante e perché?
A mio avviso, non c’è una minoranza etnica culturalmente più interessante di un’altra. Tuttavia, alcune minoranze etniche si distinguono e sono tutte ugualmente interessanti. Sto pensando ai Mosuo vicino al lago Lugu nello Yunnan che hanno una società matriarcale, gli Hakka del Fujian che hanno costruito il Tulou – dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO – per proteggersi dai banditi, i Dong del Guizhou e gli Hunan che sono falegnami qualificati e hanno costruito magnifici ponti coperti e torri del tamburo; e la lista potrebbe continuare a lungo.
Se studi architettura, troverai sicuramente i Dong e gli Hakka interessanti, se studi come le credenze spirituali abbiano permesso la gestione delle foreste sacre, allora i Dai o gli Ainu nello Xishuangbanna ti sembreranno particolarmente interessanti.
Vista di Guangzhou
Come sei diventato agente di sourcing e sviluppatore di prodotto a Guangzhou?
Dopo aver trascorso diversi anni nel mondo accademico tra la Svizzera, il Canada e la Cina, volevo sperimentare il lato commerciale della Cina. Così, dopo la laurea magistrale, ho deciso di rinviare il dottorato di ricerca a data da destinarsi.
Consigli per chi sta cercando di mettersi in affari con la Cina?
Serve molta pazienza e flessibilità, comprendere e accettare il fatto che gli affari si fanno alla maniera cinese. Ci sono tante agenzie e camere di commercio straniere con base nelle città principali della Cina, per aiutare chiunque voglia fare affari in Cina.
Pro e contro del trasferirsi in Cina sud-orientale.
Parlando specialmente di Guangzhou, tra i pro, c’è il fatto che sia vicina ad Hong Kong, non inquinata come altre grandi città del centro e del nord della Cina, e che si trovi nel cuore della regione del Delta del Fiume delle Perle, potenza economica e centro di produzione del paese.
Non ho sempre amato il clima (molto caldo e umido) e la forte cultura cantonese, che si traduce in un discutibile elogio del mandarino da parte della gente locale.
Vista dal mio ufficio vicino Shangri La
Hai qualche consiglio per chi oggi progetta di trasferirsi in Cina per lavorare o studiare?
Esistono molte città che si stanno sviluppando velocemente in Cina, al di là delle città principali quali Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen, a cui vale la pena guardare come potenziali città in cui trasferirsi. Penso a Xiamen, Hangzhou, Suzhou, Chongqing e Chengdu.
Se hai intenzione di studiare cinese evita Pechino e Shanghai perché ci sono troppi espatriati e troppe occasioni per non parlare cinese.
Una domanda classica su SDC: il tuo piatto cinese preferito?
La cucina del Sichuan, dello Hunan e quella tailandese sono le mie preferite.
Trekking vicino Cizhong con la gente del posto
Perché sei andato via dalla Cina?
Per quattro motivi principali: l’inquinamento, la sicurezza alimentare, perché ero stufo di vivere in megalopoli sovraffollate e il più importante, perché volevo tornare a casa.
Gli occidentali che passano diversi anni in Cina spesso dicono di non essersi mai sentiti completamente accettati in Cina, ma che, tornati a casa, si sentono un po’ fuori luogo anche lì. Tu cosa ne pensi?
E’ proprio vero. In primo luogo, non importa quanto il tuo mandarino e la tua conoscenza della cultura siano buone, sarai sempre uno straniero in Cina e verrai trattato come tale. Tornato a casa, le persone che non sono mai state o non hanno mai vissuto in Cina non riescono a cogliere del tutto cosa significhi essere uno straniero in Cina. Poi, visto che parlo cinese e ho vissuto in Cina per così tanto tempo, tutti i miei amici e le nuove persone che conosco mi chiamano sempre “il cinese”.
Qual è la tua prossima meta?
La mia prossima meta sarà il mio paese in Europa: abbiamo un sacco di bei posti ricchi di cultura e storia qui. Perché andare tanto lontano?
Gaetan, grazie per il tempo che ci hai dedicato.
Se vuoi saperne di più sull’etnica Cina rurale, visita Travel Cathay, il sito web di Gaetan.
Photo Credits: Photos by Gaetan Green
Teodoro dice
L’articolo nn spiega approfonditamente la cosiddetta Cina”Rurale” e poi al suo interno ha molti punti interrogativi..perché sei andato via dalla Cina?Inquinamento e sovraffollamento?da quando in qua nei piccoli centri?Poi a mio avviso il sentirsi più o meno accettato dipende molto da come si vive e secondo me accomuna tutti coloro che vivono all’estero…nn solo la Cina.Che dire allora del Giappone?Poi certamente l’Europa ha anch’essa luoghi di interesse ma si tratta di due mondi agli antipodi per cui qualsiasi paragone risulta inopportuno e fuori luogo.Ho espresso il mio pensiero che nn vuole essere in nessun modo polemico.Buon lavoro!
Furio dice
Sul fatto che l’articolo non “spieghi” approfonditamente la Cina rurale, siamo d’accordo. Infatti è un’intervista, non un saggio o una guida!
Gaetan ha lavorato anche a Guangzhou etc, quindi inquinamento e sovraffollamento mi sembrano motivi plausibili. Sull’inquinamento, inoltre, direi che non è che i villaggi si salvino: se il cibo e le falde acquifere sono inquinate, fa poca differenza se abiti a Pechino o in un villaggio!
No, per noi europei sentirsi accettati in Cina è molto più difficile che sentirsi accettati in… Francia. E infatti tu fai l’esempio del Giappone, che è molto più simile alla Cina che all’Europa.
No mi sembra che Gaetan paragoni l’Europa alla Cina, ha semplicemente detto che vuole tornare in Europa, un po’ posto che a suo parere merita di essere esplorato. Quindi non capisco l’ultima parte del tuo commento.
Giorgia dice
Bellissimo post! Vivo a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi, da quasi un anno, e sono interessata a visitare (per turismo) proprio piccoli villaggi tradizionali, dove respirare l’atmosfera e la cultura di una Cina antica. Puoi darmi qualche consiglio su qualche posto da vedere nello Shanxi, o dintorni? Grazie!!
Furio dice
Ciao Giorgia, sullo Shanxi non saprei.