Questa guida contiene i consigli per visitare le tappe fondamentali dello Shaanxi, regione centrale della Cina, nota soprattutto per il suo capoluogo Xi’An, l’antica capitale cinese.
Lo Shaanxi (da non confondere con lo Shanxi) è una regione estesa, ma i siti raccomandati sono nella zona attorno a Xi’An, dove si concentra la maggior parte dei turisti: ovvero, una moltitudine, visto che questa città è al secondo posto delle località più visitate della Cina.
Xi’An è ricca di archeologia, da cui non si può prescindere se si mette piede qui. D’accordo, c’è la Hua Shan, una delle cinque montagne sacre cinesi, ad aggiungere un tocco di sfida e di sportività ai viaggi nostalgici.
In questa guida troverete informazioni riguardo a:
- La città di Xi’An;
- L’esercito di Terracotta:
- La Tomba dell’Imperatore Jingdi (o Museo sommerso di Han Yangling) e i siti archeologici circostanti: la tomba di Qian Ling e il Tempio Famen;
- Il Monte Hua (o Hua Shan);
- Hancheng e il villaggio di Dangjiacun, Yan’an.
Porta Yuan – Foto di Diego Ferrari
Preparare il viaggio nello Shaanxi
Un viaggio nello Shaanxi è un viaggio relativamente “facile” e molto meno impegnativo di altre regioni remote del profondo ovest, come ad esempio lo Yunnan o il Tibet. Il capoluogo Xi’An è stato il centro nevralgico di ben quattro Dinastie, e il confine orientale della Via della Seta: oggi è, in una parola, l’Esercito di Terracotta.
Quindi a Xi’An, punto di partenza consigliatissimo per ogni successiva tappa, si arriva tranquillamente in aereo da ogni angolo della Cina. Se invece volete evitare i decolli, da Pechino c’è il treno (poco meno di 6 ore) e i viaggi sono sufficientemente frequenti e costano circa 500 Yuan. A metà strada tra le due e connesso comodamente dal treno, c’è poi il villaggio di Pingyao, che tanti troveranno una tappa intermedia interessante.
Per visitare la città di Xi’An, una intensa giornata è sufficiente per bravi camminatori, ma se volete viverla con più tranquillità e magari concedervi i musei, che hanno pezzi perfettamente conservati e salvati alle intemperie (atmosferiche e storiche), allora vi consiglio non meno di due giorni. A questo vanno aggiunte le dovute gite verso i siti archeologici e, nel caso, il trekking sulla Montagna dello Splendore (a.k.a. Hua Shan). Per spingersi più a nord, a Dangjiacun, bisogna tenere presente gli oltre 200 km che lo separano da Xi’An.
Un pezzo del Museo dello Shaanxi – Foto di Matteo Bosi
Il sito dell’Esercito di Terracotta è servito egregiamente: i pullman partono dalla stazione di Xi’An; se anche vi trovate su un mezzo pubblico e non privato o viceversa, il prezzo è sempre ridicolo e si aggira sui 7-8 Yuan. Dalla stessa stazione partono anche gli autobus verso gli altri siti di interesse archeologico, e sono riconoscibili perché preceduti dal carattere 游 (che si pronuncia “yóu”). Se non avete idea di quale sia, fatevi scrivere la destinazione in caratteri, qualcuno vi condurrà all’autobus appropriato.
Per raggiungere la Hua Shan invece c’è un comodissimo treno veloce che si ferma in paese; da qui potete contrattare con un tassista per arrivare al cancello o se siete più fortunati, ai piedi della montagna. Esistono anche pullman, bus e minivan che fanno la spola tra la stazione e la partenza. Non lasciatevi abbindolare da chi si offre di vendervi il biglietto più economico o di portarvi più vicino alla cima di altri: la partenza è uguale per tutti.
Per raggiungere infine Hancheng, a 9 km da Dangjiacun, sono previsti bus a lunga percorrenza oppure treni, ma della tipologia “regionale”. Verso il villaggio Dangjia si può arrivare anche in bicicletta o con mezzi più spartani, oppure semplicemente concordando un passaggio con i locali.
Ad ogni modo, e come sempre in Cina, qualunque di questi tratti è percorribile anche con trasporti privati concordabili sul posto o arrangiabili in hotel persino da Xi’An.
Possibili itinerari:
- Xi’An – Esercito di Terracotta – la Tomba dell’Imperatore Jingdi e gli altri siti;
- Xi’An – Esercito di Terracotta – la Tomba dell’Imperatore Jingdi – Hua Shan;
- Xi’An – Hua Shan – Dangjiacun.
La città di Xi’An
- Le mura: La città di Xi’An mostra fieramente il peso del suo glorioso passato: è circondata da mura che potete scegliere di visitare anche attorno fuori e dentro, dal basso o dall’alto, a cavallo di colorati tandem. Talvolta si incappa in spettacoli o rivisitazioni in stile cinese, al confine tra il filologico e il kitsch.
Il Quartiere musulmano – Foto di Diego Ferrari
Quartiere Musulmano: è senz’altro la parte più suggestiva della città da cui si accede a ridosso della massiccia Torre del Tamburo, che ha una sorella, la Torre della Campana. Queste valgono la visita se siete nel settore musicale o se vi volete lasciare coinvolgere dagli spettacoli sonori programmati.
Il Quartiere Musulmano è tutto di Xi’An; qui si rivive la tradizione culinaria etnica della Cina: se non siete vegetariani, potete gustare rinomate zuppe di carne di pecora, di manzo e nuovamente pecora e agnello a volontà. Per i golosi poi, la frutta secca si eleva ad un universo di prelibatezze ghiottissime: delicatezze collose da migliaia di calorie a morso, composte di arachidi, datteri, noci, anacardi impastate con riso glutinoso direttamente in strada, sono una vera attrazione. C’è addirittura il burro di arachidi fatto a mano a suon di copiose martellate!
Entrare nel Quartiere Musulmano vuol dire essere inondati da suoni e odori, oltre che da una folla di gente pressante con un concetto di prossemica diametralmente opposto. Se la folla vi accalda, lasciatevi tentare dai succhi freschi appena spremuti.
Il Quartiere Musulmano – Foto di Matteo Bosi
- Grande Moschea: un’altra bella tappa per completare l’area musulmana. E’ una delle più grandi della Cina e il mercatino nelle vicinanze vanta ancora negozietti con pezzi di valore, sebbene la maggior parte dei venditori ha subìto la facile influenza…della plastica. Io ci ho addirittura bevuto un dignitosissimo espresso all’italiana!
Le Pagode fuori le mura: la Pagoda della Grande Oca è un altro vanto della città: si visita arrampicandosi in cima per varie rampe di scale, ed è sconsigliatissima se non potete tollerare le code – in alta stagione, la torre è satura di turisti che si perdono in servizi fotografici senza fine -. Uno spettacolo di luci e acqua vi attende ai piedi della Pagoda ogni giorno per più appuntamenti quotidiani e soltanto estivi. Ovviamente i punti strategici per apprezzarlo pienamente sono pochi in confronto alla massa che accorre munita di milioni di Yuan in iPhone, e gli stessi punti di osservazione si riempiono con largo anticipo sull’inizio dello spettacolo… A due passi da qui, il ristorante First Noodle Under the Sun (天下第一面酒楼), super affollato, che offre i famosi biang biang mian, ovvero noodles di 3.8 mt ben celebrati dal menu, e complicati tanto quanto gli altri nell’essere mangiati.
Malgrado le dimensioni più ridotte, la mia preferita rimane la Piccola Pagoda dell’Oca Selvaggia, per l’aspetto più naturale e il giardino gradevole che la circonda. In fronte alla Pagoda, giusto dall’altro lato della strada, uno dei migliori ristoranti in cui io abbia mai messo piede in Cina: si chiama Real Love Cuisine (真爱中国餐馆).
Spettacolo di luci alla fontana della Pagoda della Grande Oca – Foto di Diego Ferrari
Io ho pernottato in un ostello ad un passo dalla Porta Yuan, Xi’An Travelling with Hostel Yuan Men; un po’ complesso da trovare, si affaccia su una arteria principale ed è vicino dalla stazione di partenza dei pullman per le escursioni fuori città.
Qui trovi la nostra guida sui migliori hotel di Xi’An.
L’esercito di Terracotta, la Tomba dell’Imperatore Jingdi e gli altri siti archeologici
Una visita a Xi’An è una visita “incompleta” se non include l’Esercito di Terracotta. E’ come andare a Pechino e tralasciare la Città Proibita. Ma, prepariamoci al peggio, soprattutto se si pianifica un viaggio in alta stagione.
L’Esercito di Terracotta – Foto di Matteo Bosi
L’Esercito di Terracotta è un luogo affollatissimo e fotografatissimo, che affievola la magia dell’atmosfera storica, complici le luci tenui e la dispersione del luogo. Tuttavia merita per la magnificenza e le dimensioni, poiché il sito principale è una lunghissima fossa nella quale ancora si sta scavando e dove emergono incessantemente queste figure diversamente scolpite. Ci sono didascalie in inglese discrete ma non esaurienti, quindi un supporto aggiuntivo magari vi aiuterà a capirci qualcosa in più. Come consigliato da numerose guide, l’ordine di visita più appropriato è sito 2, 3 e infine 1.
Il complesso è al coperto, quindi se incappate in una giornata di pioggia (com’è capitato a me), questa è la carta da giocarsi. Accanto all’Esercito di Terracotta, a 1,5 km, troverete la Tomba dell’Imperatore Qin Shi Huangdi. Non c’è molto da vedere, fattivamente, ma le leggende infuriano al riguardo.
Degli altri tre siti, ovvero la Tomba di Qian Ling (che è più che altro un complesso di tombe), il Tempio Famen (con la Pagoda annessa) e la Tomba dell’Imperatore Jingdi, senza ombra di dubbio vi consiglio quest’ultimo. I tour guidati non contemplano queste tappe di solito, ma si occupano preferibilmente dei siti di cui sopra, per terminare alle sorgenti termali di Huaqing.
La Tomba dell’Imperatore Jingdi – Foto di Matteo Bosi
Tuttavia, se l’imponente Esercito di Terracotta vi ha affascinato, sicuramente la Tomba di Jingdi non vi deluderà: si tratta di una distesa di figure in miniatura con dettagli scolpiti più precisamente, alcune addirittura un tempo vestite. L’allestimento museale curato e interattivo permette di curiosare nelle attività di scavo e nella storia. E soprattutto, di entrare nell’enorme tumulo della tomba stessa, a tu per tu con il tesoro di statuette sepolte in difesa e compagnia dell’imperatore.
Il sito dista 15 minuti in auto dall’aeroporto, quindi la soluzione per ottimizzare i tempi è di affittare un’auto privata al termine della vostra permanenza e fare tappa a Jingdi prima del decollo. Merita per gli appassionati, anche perché è molto meno battuto del fratello maggiore di terracotta.
Hua Shan – Foto di Matteo Bosi
Il Monte Hua (o Hua Shan)
La Hua Shan è un’imponente montagna di roccia divisa in picchi e completamente percorribile grazie alle immancabili scalinate che la attraversano come ragnatele. Per i meno allenati, c’è il servizio di seggiovia che permette di raggiungere la cima e rientrare, ma la camminata tra i picchi è a proprio carico.
La gita alla Hua Shan è affrontabile in un’unica giornata, ovviamente mettendo in conto di camminare per chilometri. Personalmente, ho scelto di risalire con la seggiovia, percorrere i picchi a piedi, e poi scendere ancora a piedi per le scale scavate nella roccia, dove in alcuni punti diventano davvero ripide. Ma questo mi è costato circa 14.000 gradini e un acuto male alle gambe che neanche i massaggi cinesi hanno potuto debellare…per giorni!
Il viaggio tuttavia vale la pena per i panorami in cima, confidando in una giornata limpida.
Alert! Se avete già scalato la Huang Shan, ovvero la Montagna Gialla (Anhui), aspettatevi panorami diversi ma non così distanti. L’impianto della gita, con le strade affollate, i punti di osservazione recintati per i fotografi a pagamento, così come i lucchetti e le preghiere in rosso appiccicate ovunque, è il medesimo. Premesso che non ho pernottato in cima quindi non ho avuto l’onore di vedere l’alba in vetta, ritengo che la parte più emozionante sia stata la strada della discesa, con alcuni scorci lontanissimi dalle folle e dal grigio della città cinese.
Hua Shan, la folla – Foto di Matteo Bosi
Come su Huang Shan, anche a Hua Shan attenzione ai prezzi se volete pernottare in Cima! Essendo comodamente raggiungibile dalla città via treno, è una soluzione fattibile e al risparmio quella di dedicarvi una sola giornata.
Hancheng e il villaggio di Dangjiacun
A circa 200 km a nord di Xi’An, i due villaggi di Hancheng e Dangjiacun sono quello che si può definire una tappa “fuori dai sentieri battuti”. Per chi ha tempi ristretti, infatti, risulta un po’ sconveniente spingersi così al nord, a meno che poi non si pensi, ad esempio, di dirigersi verso Pingyao.
Hancheng è piuttosto un appoggio e il punto di arrivo dei bus e dei treni; Dangjiacun invece, è la vera attrazione: un villaggio ancora quasi interamente conservato la cui architettura risale al ‘300. Qualche ora è sufficiente per perdersi in una piacevole passeggiata prima di ritornare a Xi’An, perciò anche questa è una uscita fattibile in giornata tenendo nuovamente come base Xi’An. Se non volete sottostare ai tempi dei mezzi pubblici, gli alloggi in città organizzano gite in giornata o comunque sono sempre a disposizione per fornirvi un autista.
Si può scegliere si pernottare anche a Hancheng o avventurarsi addirittura nella stessa Dangjiacun, spesso su giacigli improvvisati presso le famiglie.
Alexandre Calderaro dice
Ciao Furio,
Sto cercando di finire un itinerario in zona, purtroppo tempo limitato e d’inverno.
La mia intenzione è:
– Xi’an città (provo a fare una giornata, sono buon camminatore :) )
– L’esercito di Terracotta e tomba di Jingdi
– Monte Hua Shan
Un paio di domande:
– l’esercito e tomba di Jingdi è possibile fare in un giorno solo? Io viaggio da solo, meglio considerare bus turistico (come funzionano? Sono bus normali che posso prendere e tornare negli orari stabiliti?)
– Il Monte Hua, dato che ho una paura di tratti esposti, è possibile fare in giornata con cable car e camminare solo nelle cime senza quelle parti terribili che si vedono nelle foto? Se si cosa mi consigli? Tour privato che ti lascia li e poi ti racogli fine giornata? Per agenzie affidabili devo mandarti un messaggio tramitte sito?
Grazie mile!!
Furio dice
Ciao
1. Mai stato a Jingdi, non saprei
2. Sì, dovrebbe essere possibile
Rita Andreetti dice
Ciao Alexandre. L’Esercito e la Tomba sono in due zone diverse della città. E’ più saggio, se puoi farlo, che associ la visita a Jingdi al ritorno verso l’aeroporto. Altrimenti, sì, si può fare ma devi cercare un’auto con autista per ottimizzare i tempi.
Per quanto riguarda la Hua Shan, sì certo, in Cina è tutto a prova di turisti meno audaci. Buon viaggio!