Glowing temple by Carsten Ullrich
Il Ningxia (宁夏), il cui capoluogo è Yinchuan (银川), per quanto sia tecnicamente la provincia cinese più piccola, è una regione autonoma della Cina al confine con la Mongolia Interna, con una popolazione che supera i sei milioni e trecentomila abitanti.
A Yinchuan c’è un aeroporto con una discreta rete di collegamenti ma questo non ci deve spaventare: il Ningxia è molto piccolo, ci si può spostare comodamente in autobus e in treno. Il nome completo di questo posto (Ningxia Huizu Zizhiqu, 宁夏回族自治区) ci dà informazioni circa l’etnia dei suoi abitanti: il Ningxia è infatti abitato principalmente da cinesi di etnia Hui (anche se non mancano gli Han, specialmente nel capoluogo). Nel 1954, il Ningxia era stato incorporato nel Gansu (甘肃), ma nel 1958 divenne una regione a statuto autonomo.
Il Ningxia, con una superficie 66,400 chilometri quadri, è un territorio molto aspro in cui si alternano montagne spoglie e pianure alquanto polverose; inoltre, quest’area è praticamente divisa a metà dal Fiume Giallo.
Il Ningxia, dal momento che fa parte del 黄土高原 (Huangtu Gaoyuan), conosciuto come l’Altopiano del Loess, è costituito prevalentemente da aride catene montuose e pianure d’alta quota. È importante menzionare l’Altopiano del Loess perché è grazie a questo che il Fiume Giallo si può chiamare così: il Loess è una roccia sedimentaria che dà un colore giallo alle acque di questo famoso fiume.
In ogni caso, stai attento a scegliere il periodo giusto per andare a Ningxia: l’autunno è freddo, l’inverno è lungo e gelido, l’estate è mcalda e secca, la primavera invece è una bella stagione, solo che piove spesso. La temperatura media annuale va dai 5 ai 9 gradi.
Ningxia continua a essere una delle aree più povere della Cina, caratterizzata da un dislivello economico tra area settentrionale (più fertile e ricca) e quella meridionale (arida e scarsamente popolata); l’economia di Ningxia viene in gran parte dalla sua ricchezza mineraria (circa 34 tipi di minerali).
Per concludere questa breve introduzione rimane un’ultima cosa: il picco più alto, 苏峪口 (Suyukou), ha un’altitudine di 3,566 metri.
Qingtongxia 108 Stupas by Hayden Opie
Perché andare a Ningxia?
Prima di proseguire con l’articolo, vorrei esporre tre motivi per cui andare nel Ningxia: uno storico, uno culturale e uno avventuristico.
Il Ningxia, essendo stato conteso a lungo dagli imperi mongoli e dai cinesi, oggi è ricco di testimonianze storiche: statue buddiste, tombe reali di dinastie molto antiche e incisioni rupestri. Il Ningxia era una zona di frontiera che separava allevatori nomadi e contadini sedentari, fatto che la rendeva una terra molto appetibile per i “non-cinesi”. L’impero inviò così delle legioni per reclamare la terra, rendendo così il Ningxia scenario di guerra per molto tempo.
Dal punto di vista culturale, il Ningxia è interessante perché è abitato dalla minoranza etnica musulmana Hui. Questa minoranza possiede molti tratti distintivi: abitudini, cibo, vestiario.
Dal punto di vista avventuristico, il Ningxia offre tantissime opportunità: si può campeggiare nel deserto, si può navigare su delle zattere tradizionali sulle acque del Fiume Giallo (accertati che la zattera sia in buone condizioni!) e si dovrà parlare necessariamente in cinese perché gli Hui non sono abituati a vedere turisti occidentali (ma neanche cinesi), quindi sarà raro trovare qualcuno che sappia parlare inglese.
Yinchuan e dintorni
Yinchuan (银川), la capitale, si trova tra il Fiume Giallo e la catena montuosa dello 贺兰, che ripara il capoluogo del Ningxia dalla sabbia portata dal vento del deserto del Gobi. Nonostante ci sia una prevalenza di cinesi Han, a Yinchuan si trovano numerosissime moschee (500). I segnali stradali sono scritti in cinese e in arabo, e la cucina è prevalentemente araba. Yinchuan è stata la capitale dell’impero tangut Xi Xia (1038-1227).
Yinchuan può essere suddivisa in tre parti: la Città Nuova (Xixia Qu, 西夏区), il quartiere centrale (Jinfeng Qu, 金凤区) e la Città Vecchia (Xingqing Qu, 兴庆区). La stragrande maggioranza di siti d’interesse storico e culturale (e di alberghi!) si concentrano nella Città Vecchia.
A metà strada tra la Città Nuova e la Città Vecchia c’è il 宁夏博物馆 (Ningxia Bowuguan) o “Museo del Ningxia”: si tratta di un museo di 4 piani, molto vasto e ben organizzato, che conserva una ricca collezione di ceramiche risalenti al periodo della Via della Seta, nonché di antichissime copie del Corano. In totale dovrebbero esserci circa 10,000 reperti.
All’interno della Città Vecchia si trova la famosa pagoda Chengtiansi , 承天寺 (anche chiamata Pagoda Occidentale, 西塔). Anche se è stata ricostruita moltissime volte (l’ultima volta dopo un terremoto tremendo avvenuto in epoca Qing), questa pagoda di 11 piani e un’altezza di 65 metri (occhio che non c’è ascensore dentro!) risale a circa 1,000 anni fa.
A circa 20 chilometri ad ovest di Yinchuan, a Zhenbeibao 镇北堡, c’è il China Western Film Studio in cui hanno già girato più di 200 film, tra cui Sorgo Rosso, il film tratto dall’omonimo romanzo (Hong Gaoliang, 红高粱) scritto da Mo Yan e vincitore del premio nobel per la letteratura del 2012. A 33 chilometri circa da Yinchuan, ai piedi del monte Helan, ci sono le famose tombe imperiali a forma di alveare dei Xia Occidentali (Xixia Wangling, 西夏王陵).
Purtroppo, senza permessi speciali potrai visitare soltanto una tomba alta circa 23 metri (la tomba di Li Yuanhao). In questa zona ci sono anche le famosissime iscrizioni rupestri (Helan shan Yanhua, 贺兰山岩画) risalenti a circa 10,000 anni fa e raffiguranti più di 2,000 pittogrammi: animali, scene di caccia, volti di persone e anche quello di un qualcosa che somiglia al nostro concetto di extraterrestre. Queste iscrizioni rupestri sono state scoperte nel 1969.
A una decina di chilometri a ovest delle incisioni rupestri ci sono le Pagode Gemelle di Baisikou (Baisikou shuang ta, 拜寺口双塔) che purtroppo non sono accessibili ma regalano comunque una veduta ottima stagliandosi davanti le montagne. Tra le pagode e le incisioni rupestri c’è anche un bellissimo parco forestale, il 苏峪口国家森林公园 (Suyukou Guojia Senlin Gongyuan), o “Parco Forestale Nazionale di Suyukou”, di circa un milione di ettari.
Per ammirare al meglio il verde lussureggiante di questo parco, puoi comodamente prendere una seggiovia. Questo parco è ricchissimo di cultura e storia: ogni valle e ogni montagna ha infatti il proprio nome e una propria storia che è possibile conoscere una volta sul posto.
A 25 chilometri a est di Yinchuan c’è il sito archeologico di Shui Dong Gou, 水洞沟, che è stato trasformato in un parco diviso in due parti: la prima parte è un museo che contiene reperti del paleolitico (sono migliaia!); la seconda parte consiste in una sezione non restaurata della Grande Muraglia che si raggiunge soltanto dopo aver speso parecchio: prima bisogna prendere un veicolo elettrico, poi bisogna fare una traversata in barca e poi un tragitto su un carretto trainato da cammelli, tutte spese extra rispetto al biglietto d’entrata.
Dopo questa mini avventura si giunge a una fortezza con una rete di gallerie che contengono botole, falsi passaggi e, un tempo, anche trappole esplosive. Anticamente, questa zona della Grande Muraglia era una fortezza militare adibita alla difesa. Una grave pecca è l’assenza di guide turistiche che sappiano l’inglese.
Date le cose che ci sono da vedere e da vivere, Yinchuan potrebbe essere un ottimo punto di partenza per poter visitare anche la Mongolia Interna.
ningxia_P1040076 by Shang Ning
Zhongwei e dintorni
Zhongwei (中卫), con il suo milione circa di abitanti che convivono in modo molto rilassato, è nota per essere la città più bella e accogliente del Ningxia; inoltre, è il punto strategico ideale per poter fare una bella traghettata sul Fiume Giallo o, perché no, una bella escursione fino al Deserto del Tengger (Tenggeli shamo, 腾格里沙漠). Questo deserto, con una superficie di 42,700 chilometri quadri, confina con una parte della Muraglia Cinese, mentre a settentrione sfuma nel deserto del Gobi.
Tornando a noi, cosa c’è da vedere a Zhongwei? Innanzitutto, c’è il famosissimo 高庙 (Gaomiao), o “Gao Temple”, un luogo di culto molto eterogeneo che durante la sua lunga storia è stato usato da buddisti, confuciani e daoisti. Il Gao Temple dovrebbe essere stato costruito durante l’epoca dell’imperatore Ming Yong Le (1403-1424).
C’è una lunga storia molto affascinante dietro questo tempio così singolare (uno dei pochi in Cina ad essere stato usato da entità così differenti), storia che può essere immaginata attraverso l’eterogeneità ancora riscontrabile degli stili architettonici ivi presenti.
Durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976) è stato trasformato in un rifugio anti-aereo; adesso vi si trovano delle gallerie in cui si possono osservare immagini e sculture di dannati (molto probabilmente buddisti) dalla lingua mozzata e via dicendo. Quest’inferno è costituito da 9 piani in cui si trovano cose diverse in base al piano.
A circa 17 chilometri da Zhongwei, nel punto in cui si incontrano le dune del Deserto del Tengger e il Fiume Giallo, si trova l’area ricreativa di Shapotou, 沙坡头 (famosa principalmente per un centro di ricerca che studia la progressione e i metodi di stabilizzazione delle dune).
Inizialmente era stata costruita nel 1984 per la salvaguardia e la protezione di animali e piante del Deserto del Tengger. Oggi, invece, in quest’area si possono fare discese su tyrolienne o in deltaplano lungo cavi che attraversano il Fiume Giallo; si può anche fare il bungee jumping o andare su slitte da sabbia.
Si può anche risalire il Fiume Giallo su una 羊皮筏子 (Yangpi fazi), o “zattera di pelle di pecora” (una zattera tradizionale). Shapotou è diventato un vero e proprio parco dei divertimenti, pensa che è inserita nella top 10 dei posti più divertenti della Cina! Senza contare che dallo Shapotou si può benissimo avere accesso al Deserto del Tengger e decidere se farsi un’escursione guidata o libera.
Guyuan e dintorni
Guyuan (固原) è una piccola città nel meridione del Ningxia, per niente meta turistica. Inoltre, essendo ancora poco sviluppata, è consigliabile portarsi dietro i contanti, nell’eventualità di non trovare sportelli (anche se ormai con Wechat…).
Questa città è importante perché è da qui che nasce la civiltà dei Xia e ancora oggi ne sono rimaste molte tracce. Le grotte buddiste Xumi Shan 须弥山, a circa 50 chilometri di distanza, sono una delle principali attrattive della città. La costruzione di queste grotte, situate presso la vecchia Via della Seta (sono molto forti le influenze provenienti dall’India e dall’Asia Centrale), è iniziata nel 368 d.C., anche se le grotte sono state più volte ricostruite. Oggi, queste grotte sono state inserite nella lista dei 100 siti più a rischio perché vengono spesso danneggiate da terremoti, dall’erosione della sabbia, da atti vandalici e da un’amministrazione abbastanza carente.
Le 132 caverne, o grotte che dir si voglia, custodiscono più di 300 statue buddiste che risalgono al 1,400 circa, iscrizioni in tibetano (circa una dozzina), undici stele e altro ancora. La grotta numero 5 (la numerazione è chiaramente posteriore) contiene una statua molto grande, una raffigurazione del Maitreya (il Budda Futuro), alta circa 21 metri.
Le statue più belle sono protette dai Templi Yuanguang e Xiangguo, in cui si può comodamente entrare per osservare meglio le statue, molte delle quali conservano ancora il colore originario. Dagli elementi decorativi presenti in queste grotte, molti studiosi sono giunti alla conclusione che in passato fossero state dimore dei monaci buddisti. Linguisticamente parlando, “Xumi” è la translitterazione cinese del termine sanscrito “sumeru”, che indica il paradiso buddista.
Un altro posto che merita assolutamente una visita è il 六盘山 (Liupan Shan), o “Monte Liupan”, (2,928 metri di altitudine): il luogo in cui, secondo molti studiosi, sia stato sepolto Gengis Khan nel 1227. La leggenda narra che Gengis Khan si ammalò e raggiunse questa montagna per curarsi con erbe medicinali senza riuscirvi.
Potrebbe trattarsi solo di una leggenda (probabilmente morì altrove), ma in ogni caso questa leggenda viene sfruttata per fini turistici. Nel 1935, Mao Zedong si recò sul Monte Liupan e successivamente compose una raccolta di poesie chiamata 《清平乐·六盘山》(Felicità e pace, il Monte Liupan). Da non dimenticare anche il Parco Forestale Nazionale del Monte Liupan (l’ingresso si aggira sui 70 Yuan).
Conclusione
Spero che dopo questa breve descrizione ti sia venuta voglia di visitare questa terra poco esplorata. Come hai capito, i turisti non sono molto numerosi, il Ningxia è ancora una di quelle poche aree in cui l’occidentale viene guardato con stupore e con grande curiosità. Visitare il Ningxia è sicuramente una delle poche esperienze che ti consente di trovare la Cina di una volta e che sta scomparendo piano piano.
Buon viaggio!
Luca dice
Grazie della guida, decisamente ben fatta ed interessante! ;)
Furio dice
: )