Sagaing, vicino a Mandalay – Foto di Matteo Bosi
Ecco tutte le informazioni di cui avrai bisogno per affrontare un viaggio in Birmania, il Myanmar: qui sarà Birmania, così come la chiamano i locali, un po’ avversi al nome recente che la giunta militare al potere gli ha appioppato.
Parleremo di visto, tour, assicurazione da viaggio, sicurezza, trasporti, hotel, internet e telefono; accanto ad una serie di consigli per organizzare al meglio il viaggio ed evitare di incappare in problemi.
Come ottenere il visto
Clicca qui per sapere che agenzie raccomandiamo!
Se vuoi visitare la Birmania necessiti di un visto. Inoltre, se ti sposti per lavoro o altre esigenze in zone dall’accesso controllato, avrai bisogno anche di un permesso speciale.
La domanda per il Visto turistico per la Birmania è fattibile tramite ambasciata oppure online tramite il sito ufficiale del Ministero dell’Immigrazione, non oltre 90 giorni prima della data prevista di ingresso.
E’ necessario avere:
- un passaporto valido per almeno sei mesi a seguire l’ingresso previsto nel Paese
- una foto digitale a colori di dimensioni 4.8 x 3.8 cm da caricare durante il processo di richiesta
- una carta di credito dei circuiti maggiori (Visa, Mastercard, American Express, JCB) per il pagamento
Il visto turistico costa 50 Dollari americani e ha una durata di 28 giorni ad ingresso unico. Il procedimento online permette il rilascio di una lettera che consente l’ottenimento del visto all’arrivo. Per il “Visa on Arrival” è richiesto un ulteriore pagamento, quindi il primo pagamento online non rappresenta l’intera somma che viene richiesta per l’accesso nel Paese. Per il visto turistico è sempre necessario questo procedimento; solo il Visto Business può essere effettuato interamente all’arrivo (oppure online con lettera di richiesta come sopra, al costo di 70 Dollari).
Attenzione: l’ingresso per i turisti muniti di eVisa è ammesso solo dagli aeroporti di Yangon (Yangon International Airport), Mandalay (Mandalay International Airport), e Naypyidaw (Nay Pyi Taw International Aiport). Se quindi entri in Birmania via nave o via terra, devi unicamente rivolgerti all’ambasciata per il visto.
Questo l’indirizzo dell’ambasciata birmana in Italia, con sede a Roma:
Villa Myanmar
Viale Cortina D’Ampezzo No. 50, 00135, Roma
E-mail: [email protected] , [email protected]
Telefono: (0039) 06 – 36303753, 36304056
Fax: (0039) 06 – 36298566
Il visto tramite consolato è meno caro, 25 Euro. Sono necessarie due fotografie e la compilazione di un modulo. Ti raccomando di consultare il sito prima di farne richiesta per verificare le possibili variazioni.
Se ti interessa sapere come visitare altri Paesi del Sud-Est Asiatico, qui trovi le informazioni per il Laos.
Il Ponte U Bein di Amarapura – Foto di Matteo Bosi
Da soli o in compagnia
La Birmania non gode di estrema libertà di viaggio, sebbene ufficialmente le rigide restrizioni imposte un tempo si siano enormemente ammorbidite. Ci sono moltissimi servizi adatti ai turisti e mezzi di trasporto che percorrono la linea di tappe principali, ma qualsiasi deviazione da questi sentieri battuti è più esposta alla modalità “viaggio spartano”. In un qualche modo cioè, i flussi turistici sono ancora convogliati nelle zone “permesse”: perciò certi trasferimenti si tramutano facilmente in viaggi della speranza piuttosto che scorrazzate piacevoli.
Inoltre, nel periodo di stesura di questa guida, tutte le regioni (chiamate Stati) della Birmania presentano delle restrizioni di accesso; alcune in particolare sono ancora interdette agli stranieri, tra cui soprattutto gli stati al confine con la Thailandia e la Cina (Kachin, Shan e Karen) e il celeberrimo Triangolo d’Oro sempre nello stato Shan. La Farnesina ha recentemente rinnovato l’allerta anche per le aree degli stati Rakhine e Chin al confine con il Bangladesh. In effetti, in tutte queste zone persistono gravi problemi sociali, fino al punto che gli attacchi continuano a decimare la popolazione e macchiare le relazioni e la serenità dei gruppi etnici che qui vivono. Per una lista aggiornata delle zone permesse, consulta il sito ufficiale del Ministero del Turismo della Birmania alla voce: Tourist Information > Permitted Areas.
Il Paese è socialmente sicuro per quel che riguarda i sentieri battuti e non ci sono difficoltà di comunicazione poiché la maggior parte di coloro che orbitano attorno all’industria del turismo, parlano inglese, a volte francese o un’altra lingua. Di nuovo, fuori da queste aree diventa più complesso. Il costo dei servizi, che sono ancora pochi nel Paese rispetto alla crescente domanda, è estremamente alto se il tuo termine di paragone sono gli altri Paesi del Sud-Est Asiatico.
Voglio solo ricordarti che la Birmania è un Paese con una forbice sociale drammaticamente aperta; questo aumenta il rischio di malcontento popolare e problemi nella società, quindi anche se, come appena detto, si tratta di una realtà sicura, il turista è bene che si affidi alle regole del buon senso per evitare di confrontarsi con la microcriminalità.
L’organizzazione tramite agenzia di viaggio ti risparmia il tempo necessario per cercare gli hotel e organizzare gli spostamenti. Le agenzie di solito consigliano il tragitto classico che ti illustrerò di seguito: un viaggio organizzato in autonomia non si differenzia così tanto. Devi sapere infatti che tramite gli hotel in loco si possono tranquillamente organizzare tutti gli spostamenti interni, magari con un paio di giorni di anticipo per essere sicuri di trovare il posto. Fanno eccezione gli aerei: quelli sono da prenotare con largo anticipo perché esauriscono alla velocità della luce.
Tour e itinerari popolari
Di seguito andiamo ad elencare gli itinerari più popolari e il prezzo approssimativo di un tour in Birmania (si tratta di un tour completo in gruppi ridotti):
Birmania classica
Questo tipo di tour è quello più popolare in quanto si riesce a visitare i posti più interessanti del paese in maniera piuttosto comoda.
- Durata: 14 giorni
- Prezzo approssimativo: 1.500 Euro a persona
- Itinerario: Yangon (inclusa la visita a Kyaiktiyo), Mandalay, Bagan, Kalaw, Lago Inle, Yangon.
Clicca qui per avere più informazioni su questo itinerario
Birmania dalla Thailandia
Questo itinerario è pensato per chi vuole visitare sia la Birmania che la Thailandia, incluso un trekking per ammirare le risaie del sud est asiatico.
- Durata: 14 giorni
- Prezzo approssimativo: 1.300 Euro a persona
- Itinerario:Chiang Mai (Thailandia), Kengtung (incluso il trekking), Lago Inle, Bagan, Mandalay, Yangon, Bangkok (Thailandia).
Clicca qui per avere più informazioni su questo itinerario
Birmania per gli amanti del ciclismo
Uno dei modi migliori per visitare un paese come la Birmania è di attraversarlo in bicicletta. Questo itinerario è, appunto, pensato per gli amanti della bici.
- Durata: 13 giorni
- Prezzo approssimativo: 2.500 Euro a persona
- Itinerario: Yangon, Nyaungshwe, Lago Inle, Heho, Pindaya, Mandalay, Myingyan, Popa Hill, Bagan, Yangon.
Clicca qui per avere più informazioni su questo itinerario
Vuoi saperne di più? Clicca qui per scoprire altri tour e itinerari in Birmania e nel resto del sud est asiatico
Bambini di un villaggio presso Bagan – Foto di Matteo Bosi
Assicurazione di viaggio e medicine
L’assicurazione di viaggio è necessaria e fondamentale in una realtà come quella birmana dove, per qualcosa di più grave degli incidenti del viaggiatore, il consiglio rimane quello di puntare su Bangkok. Quindi, sincerati che la copertura riguardi anche qualunque spostamento al di fuori dei confini del Paese in cui andrai, tra cui il rimpatrio per situazioni più delicate.
Qui trovi delle informazioni molto utili per la scelta dell’assicurazione di viaggio.
Nelle grandi città (Mandalay, Yangon e Naypyidaw) trovate gli ospedali, mentre nelle zone più piccole ci sono piuttosto degli ambulatori. Il problema maggiore sono i rifornimenti e ovviamente la costanza dell’igiene.
E’ sempre bene viaggiare con una dotazione di medicine base per fronteggiare le prime necessità con l’automedicazione, ovvero i problemucci da viaggio in climi tropicali: dal colpo di calore all’insolazione, dalle punture di insetti alle reazioni allergiche lievi. Ciò che ti raccomando assolutamente sono i disinfettanti intestinali, almeno un antibiotico a largo spettro e le lozioni anti-zanzara.
In Birmania ci sono ancora problemi di contraffazione di medicinali, quindi a maggior ragione riservare uno spazio al kit completo dell’auto-assistenza in valigia, è più saggio del ritrovarsi in un secondo momento a combattere con dolorosi effetti collaterali.
Vaccinazioni
Ti consiglio di fare o rinnovare, nel caso sia necessario, i vaccini DPT (difterite – pertosse – tetano), poliomielite, tifo, epatite A e B. Se hai bisogno di informazioni più dettagliate le puoi trovare nella sezione Myanmar di Viaggiare Sicuri, il portale curato dal Ministero degli Esteri Italiano.
Il modo migliore per affrontare un viaggio nel Sud Est Asiatico, e in special modo in Birmania, è quello di prenotare una consulenza con il medico di base e l’ASL competente. Anche perché le indicazioni relative alle vaccinazioni e ai comportamenti corretti da mantenere in viaggio, cambiamo in relazione alla fase climatica tropicale che si attraversa e alle possibili, sebbene più sempre rare, esplosioni di epidemie. Le zone remote infatti, ricevono con grandissima difficoltà una sussistenza adeguata e se decidi di avventurarti fuori dall’itinerario tradizionale devi assolutamente partire informato e preparato.
Indirizzi utili
Ambasciata d’Italia a Yangon
3, Inya Myaing Road, Golden Valley
11201 – Yangon (Unione del Myanmar)
Tel.: (+95) 1 – 527100 / 527101
Fax: (+95) 1 – 514565
Cellulare di emergenza (+95) 954-19505
E-mail: [email protected]
Sito internet: http://www.ambyangon.esteri.it/ambasciata_yangon
Internet e telefonia
Internet in Birmania ha degli evidenti problemi. Le connessioni sono molto lente al punto da essere quasi inutilizzabili. Skype si usa con estrema difficoltà anche negli hotel.
La situazione del roaming con la telefonia birmana è in continua evoluzione. Al tempo in cui io ho viaggiato, non tutte le compagnie telefoniche italiane avevano degli accordi fissati con i gestori locali. Per cui il consiglio più saggio è, nel caso tu voglia fare utilizzo esclusivo del tuo numero italiano, quello di controllare con adeguato anticipo sul sito del tuo gestore di telefonia mobile quali condizioni vengono applicate. A latere, posso confermarti che le due maggiori compagnie telefoniche cinesi, China Mobile e China Unicom, funzionano perfettamente (con roaming abilitato).
E’ anche possibile acquistare una scheda telefonica locale per ovviare a questi imprevisti, sebbene funzionino con difficoltà fuori dai grossi centri. Addirittura, al tempo del mio viaggio, pure la messaggistica istantanea aveva funzionalità ridotte. Tuttavia, è un business in evoluzione che negli ultimi due anni è passato dal rigido controllo governativo ad una timida forma di libero mercato. I maggiori operatori attualmente sono MPT (governativa), Ooredoo e Telenor.
In aeroporto e nelle città troverete negozietti a ogni angolo, ma le SIM card si vendono anche per strada: nel primo caso, portatevi il passaporto e il visto appresso. I prezzi si assomigliano; ti conviene verificare piuttosto la copertura in base alle tappe del tuo viaggio e la velocità di navigazione garantita.
In Birmania, come in Thailandia, l’utilizzo di internet è controllato e i contenuti vengo filtrati in modo che la popolazione non abbia accesso a informazioni “pericolose per il paese”. Ecco alcuni dei siti bloccati o filtrati: Yahoo! Mail, MSN Mail, Gmail, YouTube, Facebook o Google’s Blogspot. Per evitare questo tipo di censura, puoi sempre utilizzare una VPN!
Denaro, bancomat e carte di credito
Nelle grandi città non sussistono problemi enormi per rintracciare bancomat e banche. Nei centri minori, sono molto meno numerose e dovrete chiedere in hotel dove trovarle. Gli hotel di fascia media e alta hanno generalmente il POS ma caricano una percentuale per l’utilizzo. Chiaramente, dimenticati di pagare con la carta in piccoli ristoranti o anche sui mezzi di trasporto.
La valuta in corso è il Kyat, sebbene tutti gli esercizi accettino normalmente anche i dollari, ma…c’è un ma. E’ indispensabile, necessario, ineludibile che tutte le banconote di dollari americani che vengono utilizzate sul suolo birmano, siano nuove e intonse. Tanto meglio se si tratta della nuova versione del dollaro. L’orecchia piegata, il bordino spiegazzato, la macchiolina di inchiostro, il buchino grande come una capocchia di uno spillo, sono tutte motivazioni per cui le banche e gli esercizi si rifiutano categoricamente di accettare una banconota, sia essa da 100 dollari o da 1. E tanti saluti, quelli non li cambi più se non in certe rare agenzie un po’ losche, dove sparano tariffe di cambio vergognose.
Se ti ritrovi una banconota imperfetta, tenta sin da subito di appiopparla a qualcuno. In certe situazioni, non sono così fiscali nell’analisi, o semplicemente l’esercente ha una vista peggiore della tua… Ma, assolutamente, non rischiare di tenerla per ultima e dipendere da questo cambio per la tua sopravvivenza sul suolo birmano!
La cima della Pagoda Shwedagon a Yangon – Foto di Matteo Bosi
A parte questo piccolo inconveniente, la Birmania può essere considerata un Paese a doppio corso di valuta perché ovunque si va, si rendono disponibili ad accettare il dollaro (o a cambiarlo), talvolta con un cambio ancora più favorevole; quindi fai bene i tuoi calcoli!
Per quanto riguarda le carte di credito: nella mia personale esperienza, viaggiando con un circuito cinese Union Pay, non abbiamo mai trovato problemi. Il circuito vince quasi su Visa e Mastercard; quando in difficoltà, Visa ha sostituito Union Pay. Tuttavia, le banche non sono così capillarmente diffuse e talvolta non funzionano anche se visivamente in buone condizioni o se si trovano i bollini dei circuiti sull’esterno. Forse cambiare una parte di denaro in dollari prima di partire ti potrebbe aiutare a non capitare in spiacevoli situazioni.
Ricordati di non rimanere né a corto di Kyat né a corto di dollari perché per alcune prenotazioni, o viaggi, o pagamenti vengono esplicitamente richiesti li uni o gli altri.
Mezzi di trasporto
I mezzi in Birmania ci sono tutti: treno, aereo, bus di varie dimensioni e anche la barca nell’assiduo via vai di battelli sul grande Irrawaddy.
Aereo
Non esistono voli diretti dall’Italia; la tratta più diffusa prevede almeno uno scalo, a Bangkok. Internamente, la Birmania è servita da diverse compagnie locali, molte delle quali sono però “governative”: questa è una scelta a cui si è messi di fronte anche al confronto degli hotel, poiché tanto di questo business è in mano alla classe dirigente militare, ovvero quella che si è macchiata dei (numerosi) colpi di Stato degli ultimi decenni e di tutto il resto. Per chi viaggia con fare etico-solidale, è un dettaglio da tenere in considerazione: se da una parte l’aereo è estremamente comodo e utile per accorciare i tempi di percorrenza, dall’altra probabilmente andrai ad arricchire tanti di quelli che si sono approfittati fino ad oggi della popolazione locale.
Le linee aeree hanno tutte un sito internet da cui è possibile prenotare i voli se non vuoi ricorrere all’agenzia, e sono Air Mandaly, Yangon Airways, KBZ, Asian Wings e Air Bagan.
Attenzione! Non aspettarti aeroporti professionali e nuovissimi… A parte i terminal internazionali, gli aeroporti interni sono piccoli, la pista è una gettata di cemento tutta buchi e scossoni, e soprattutto le formalità sono gestite manualmente (con elenco passeggeri depennato a biro). Tanto per chiarirci: la Birmania è l’unico Paese del Sud Est Asiatico dove ho viaggiato, in cui lo scarico (lancio) bagagli avviene direttamente sull’uscio davanti alla calca dei passeggeri. In realtà a parte questo aspetto folkloristico e gli aerei formato modellino, i viaggi in aereo sono stati tranquilli (per quanto cari).
Un treno a Yangon – Foto di Matteo Bosi
Treno
Il mezzo più sconsigliato, invece, è il treno poiché le tabelle orarie sono ingovernabili e i ritardi all’ordine del giorno. Inoltre i mezzi sono spesso ridotti maluccio. D’altra parte però, sono anche particolarmente frequentati dai locali, quindi se cerchi una vacanza maggiormente immersa nella tipicità del posto, questo è un sistema meraviglioso per accedervi.
Trasporto su gomma
I mezzi che più facilmente ti troverai ad usare se vuoi evitare l’aereo, sono i bus: dalle tratte brevi alle lunghe traversate notturne, conviene optare per le compagnie un po’ più care per essere sicuri di avere l’aria condizionata a bordo e per contare su una partenza abbastanza fedele al programma. Molto diffusi sono anche i minibus a 7-10 posti, che si stipano fino all’ultimo sedile: è raccomandabile arrivare con anticipo per non trovarsi a dover sedere su una di quelle specie di seggiolini richiudibili scomodissimi e in centro al corridoio. Questo è anche il mezzo più diffuso dall’aeroporto al centro città.
Per quanto riguarda il noleggio delle auto, in Birmania non è consentito agli stranieri. Si possono per contro riservare autisti con auto private, per tratte anche medio-lunghe.
Le città offrono il servizio taxi. Regola fondamentale: il prezzo si contratta prima di salire. Munisciti di biglietti da visita dell’hotel appena arrivi poiché tanti tassisti, a parte hello e thank you e qualche numero, non sanno nulla di inglese.
Barca
L’acqua è invece il mezzo di trasporto più gettonato sulla tratta Mandalay-Bagan connessa dal fiume Irrawaddy. Le soluzioni sono due, battello veloce o lento: è un viaggio che è comunque lungo e difficile da sopportare se non sei un amante del sole, quindi tieni in considerazione questo dettaglio una volta che vorrai comprare il biglietto. La barca è da prenotare con largo anticipo perché gli orari migliori vanno a ruba. La prenotazione si fa dagli imbarchi oppure dagli hotel con un piccolo ricarico.
Bicicletta e bicicletta elettrica
Per gli spostamenti interni alle città e alle altre località, personalmente, mi sono sempre servita della bicicletta: le città non sono così grandi e il traffico è relativamente poco (anche se un po’ sregolato). In alternativa, ci sono le bici elettriche, di fattura cinese, che infuriano invece a Bagan.
Bagan – Foto di Matteo Bosi
Alloggio
Come si diceva poco più sopra, il business del turismo è per lo più in mano agli uomini della giunta militare. Se è un tema di tuo interesse, non posso che consigliarti di consultare la guida elaborata dalla Routard che è selezionata e verificata.
Il problema maggiore degli alloggi in Birmania è che…finiscono subito. L’offerta non è commisurata alla domanda soprattutto nei periodi di alta stagione. Perciò devi prenotare con anticipo, almeno per il Lago Inle, che è una meta gettonatissima ma ancora moderatamente servita. Per quanto riguarda il budget, ce n’è per tutte le tasche.
Su Agoda.it potrai trovare le tariffe migliori anche per gli hotel elencati da Routard. Non aspettarti una connessione ad internet funzionante né stanze particolarmente chic se ti mantieni sulla categoria 3 stelle. Il personale dell’hotel di solito parla inglese; per la registrazione è necessario il passaporto. Qualcuno potrebbe chiederti di verificare il tuo visto, quindi tienilo sempre al sicuro, ma a portata di mano.
Clicca qui per trovare la lista degli hotel della Birmania.
L’itinerario classico
- Yangon: la ex capitale, una città che conserva un fermento difficile da trovare altrove in Birmania. La Pagoda Shwedagon è uno spettacolo maestoso;
- Bagan: è un posto mistico, una valle incantata, che sta piano piano cedendo alla tentazione della mercificazione delle sue bellezze. Da attraversare silenziosamente fino al tramonto, cercando di schivare le folle;
- Lago Inle: un lago abitato dall’etnia Intha che l’ha popolato di palafitte e giardini coltivati galleggianti; il fascino è sull’acqua, ma anche nelle montagne circostanti;
- Mandalay e dintorni: è l’altra grande città della nazione, da qui sono partiti alcuni dei movimenti di rivolta pacifica dei monaci; è un centro un po’ più timido di Yangon, ma altrettanto interessante e ricco di storia. Nei dintorni, Inwa, Sagaing e Mingun sono un tuffo nel buddhismo birmano.
Uno dei tanti Buddha di Bagan – Foto di Matteo Bosi
In aggiunta a queste tappe classiche, che si possono percorrere da nord a sud, ci sono alcune altre zone spesso incluse negli itinerari:
- La zona costiera, ovvero lo stato di Rakhine: qui stanno spiagge mozzafiato (come Ngapali Beach) e uno tra i siti archeologici più ricchi e meno curati della nazione, Mrauk-U;
- Il Sud-Est, ovvero Bago, Mawlamyine e la Roccia d’Oro: sono zone contraddistinte da una notevole spiritualità, tra queste la Roccia d’Oro che accoglie molti pellegrini locali, o il più grande Buddha sdraiato al mondo.
Cosa portare
Ecco le raccomandazioni relative al vostro bagaglio, ovvero, non dimenticarti:
- Una torcia: se decidi di usare la bicicletta, o di camminare un tratto a piedi in notturna, fuori dalle arterie principali dei grandi centri, l’illuminazione pubblica non esiste; questo è un oggetto da portare preferibilmente sempre in borsetta, cara amica;
- Quei famosi dollari perfettamente conservati: l’ho già detto forse?
- Una presa multipla: in Birmania c’è una grande varietà di prese; in generale i carica batterie del cellulare italiani si attaccano alle prese birmane; piuttosto, può capitare di trovare in stanza una sola presa funzionante, quindi vi consiglio una presa multipla bipolare di supporto;
- Del repellente anti-zanzare: le malattie a trasmissione ricompaiono dopo le piogge monsoniche; un adeguato repellente contro zanzare e insetti tropicali vi risparmia un sacco di noie;
- la crema solare: fanne un uso copioso;
- Delle scarpe comode e facili da sfilare: l’ingresso a tutti i templi che visiterai è proibito con le scarpe; quindi niente lacci complessi da aprire e chiudere perché dopo la terza visita ti passa la voglia di vivere; sconsiglio anche ciabattine o infradito leggere perché sulle strade birmane ci ho visto di tutto, dai topi mezzi morti alle siringhe usate. Fai molta attenzione!
- I biglietti da visita degli hotel: questa è la prima cosa da procurarsi appena arrivati in qualunque sito, ti può salvare da un “lost in translation” in piena regola.
Clicca qui per altri consigli utili su cosa mettere nello zaino.
Quando andare
La valutazione relativa al periodo migliore per visitare la Birmania deve essere legata prima di tutto al clima: la maggior parte del territorio birmano è interessato ciclicamente dalle piogge monsoniche. Oltre al disagio del fiume d’acqua che cade dal cielo, ci sono evidenti conseguenze sul delicatissimo equilibrio dell’igiene, che l’acqua torrentizia mina facilmente. Inoltre, proprio in questi periodi ricompaiono spesso le zanzare anofele.
Il periodo migliore coincide con l’inverno italiano, fino a febbraio. E posso garantirti che già a febbraio il sole inizia a picchiare come un martello pneumatico e si prepara alle temperature che arrivano pure ai 40° di aprile, prima dell’inizio della stagione delle piogge.
C’è inoltre da adottare (ancora) una certa cautela nei periodi in cui la nazione attraversa momenti politici delicati. Trovarsi a Yangon o Mandalay nel mezzo di una manifestazione in un Paese dove è ancora la giunta militare a dettare le leggi, non deve essere piacevole. La soluzione migliore è sempre quella di consultare il sito della Farnesina dedicato ai viaggiatori, e il sito del Ministero del Turismo del Myanmar nella sezione Ultime notizie o Informazioni turistiche.
Le regole all’ingresso di un tempio – Foto di Matteo Bosi
Buonsenso e questioni culturali
Una visita in Birmania richiede una minima preparazione al riguardo delle norme di comportamento da adottare. Se sei stato in Thailandia, ad esempio, magari conoscerai le abitudini legate ai tempi buddhisti; però in Birmania sono più conservatori per altri aspetti. Ecco qui il decalogo per il viaggiatore responsabile:
- I monaci non vanno toccati, soprattutto se sei una donna;
- I bambini non vanno toccati sulla testa;
- Entrando nei tempi, bisogna sfilarsi le scarpe e lasciarle all’entrata; è preferibile levare anche le calze, ma non ho mai visto nessuno perseguitato per questo (attenzione alla pavimentazione!);
- All’interno di un tempio, i piedi non vanno mai voltati direttamente verso la statua votiva, quindi di solito le donne siedono lateralmente e gli uomini si inginocchiano;
- Non bisogna mai indicare, né con le dita né tanto meno con i piedi;
- L’abbigliamento deve sempre essere decoroso, soprattutto per le donne; i pantaloncini anche fino al ginocchio non sono visti di buon occhio. Io ho risolto indossando sempre il longy, la gonna tipica birmana;
- Non sono permesse effusioni di alcuna natura tra coppie per strada, neppure lo stringersi la mano;
- Bisogna mostrare un comportamento rispettoso nei confronti delle autorità e degli ufficiali;
- Ci vuole molta discrezione quando si scattano foto; donne in cinta, donne e bambini mentre si lavano non andrebbero mai fotografati;
- Impara a salutare e a ringraziare copiando la maniera cortese birmana;
- L’uso di droghe e la prostituzione sono severamente puniti; nel Paese persistono gravissimi problemi legati alla trasmissione di malattie veneree.
Cibo e bevande
Devi sapere prima di tutto che l’acqua del rubinetto non è potabile. Si beve solo l’acqua in bottiglia. Durante il mio viaggio ho normalmente usato l’acqua corrente per la doccia e per lavarmi i denti; se hai timore, puoi sempre ripiegare sull’acqua in bottiglia anche per il lavaggio denti.
Sebbene la cucina birmana sia semplice e squisita, complice le materie prime fresche e saporite, il cibo soffre ancora di sicurezza carente. Il consiglio più saggio è di evitare tutto quello che non è cotto, ma purtroppo diverse gustosissime portate, come l’insalata di pomodori locale (con le arachidi!), sono servite crude. Scegli ristorantini più sicuri, frequentati dai gruppi di turisti, oppure se ti avventuri in posti locali, evita a quel punto il cibo crudo.
Non dimenticarti di provare almeno una volta il tipico buffet birmano: una tavolata di piccoli piattini di varie prelibatezze, accompagnati dalla classica ciotola di riso. Il tutto in forma “all you can eat” e per un prezzo stracciato.
Se non sei un amante del tofu poi, la versione birmana ti convertirà! Il tofu locale è estratto dai ceci e viene cucinato in modi davvero gustosi.
Vita notturna
Se cerchi un po’ di movimento serale, lo troverai sicuramente a Mandalay e Yangon. Per quanto riguarda le altre zone invece, una passeggiata digestiva è il massimo a cui puoi aspirare. Se sei fortunato ti può capitare di imbatterti in qualche ritrovo casalingo di gente del posto, ma sempre di soli ragazzi che alle donne in realtà, non è consentita alcuna vita mondana (neppure l’alcool, e poco betel).
Donne in longy sulle rive dell’Irrawaddy – Foto di Matteo Bosi
Frodi, fregature e contrattazione
La più grande raccomandazione riguarda i tassisti, con i quali è necessario discutere i prezzi delle corse prima di partire, come si è già detto.
Si può incappare poi in acquisti contraffatti ogni volta che si tenta di avvicinarsi a metalli e pietre preziose, ai manufatti indigeni o alla lacca: di tutto ciò, la Birmania è molto ricca e i turisti cedono spesso alla tentazione. Per quanto riguarda pietre e metalli, esistono rivenditori autorizzati che rilasciano una certificazione all’acquisto. Per i manufatti indigeni, presso i mercati di Yangon e Mandalay ci sono diversi rivenditori che si definiscono l’uno più serio dell’altro: qui obiettivamente è una questione di competenza.
Infine, la lacca: la regola generale è che al di fuori dei laboratori di produzione, sono tutte patacche. Se non ti preme più di tanto la purezza del materiale, allora ti andrà bene anche una cinesata di plastica a poco, acquistata nei mercatini locali. Il prezzo rispetto ai veri manufatti di lacca, che impiegano un’eternità per essere modellati, ha una differenza abissale.
Per quanto riguarda gli acquisti dei longy, ovviamente imperversano le importazioni. Lì è più una questione di qualità e fantasia del tessuto, i manufatti locali sono rimasti pochi e direi quasi introvabili. Largo alla contrattazione, soprattutto nei mercati, ma non ti aspettare l’elasticità dei commercianti cinesi.
I denti rossi da betel – Foto di Matteo Bosi
Segni particolari
Le tre cose che noterai appena arrivato in Birmania sono: tutti portano la gonna, tutti gli uomini hanno i denti rossi, tutte le donne hanno le guance gialle.
Questi sono tratti distintivi e unici della cultura locale. Prima di tutto, il longy, la gonna birmana, una lunga striscia di tessuto le cui fantasie si differenziano tra uomo e donna (agli uomini toccano solo i quadratini). Le donne, la chiudono avvolgendola davanti in una specie di effetto a tubo: fresca ma dai movimenti ridotti. Gli uomini invece la chiudono a portafoglio con una doppia piega e un nodo davanti. Non fissarli mentre se lo riannodano perché non usano le mutande…
Se per terra noterai un numero incalcolabile di macchie rosse, sono le tracce del betel, questo vizio tremendo di masticare la foglia di questo albero che avvolge una striscia di calce arricchita di tabacco o altri aromi naturali. E’ un vizio pari al tabacco, fa produrre una grossa quantità di saliva…rossa… e a lungo andare corrode la dentatura di chi lo mastica.
Se gli uomini sono rossi, le donne sono color oro. Si tingono le guance con questa pasta ottenuta dalla radice del thanakha, che ha prima di tutto un fine cosmetico, ma serve anche a proteggere la pelle dal sole cocente. Infatti i bambini ne sono spesso ricoperti.
Thanakha sulle guance di una ragazzina – Foto di Matteo Bosi
Sì, è un mondo particolarmente colorato e dorato, e i birmani sono bellissimi malgrado gli stenti a cui tanti sono spesso sottoposti. C’è una incredibile serena dignità in quella nazione, che ti colpirà come ha fatto con tutti quelli che sono stati prima di te.
Allora buon viaggio, e se sei in cerca di altre informazioni o vuoi semplicemente condividere il tuo punto di vista, lascia un commento qui sotto!
Trova un Tour nell’Asia del Sud Est
Seleziona il Paese che t’interessa per scoprire i tour che raccomandiamo
alberto dice
Complimenti per la precisione delle informazioni che non avendo dubbio sulla loro veridicità, sono molto interessanti
Furio dice
: )