Nonostante le sia stato tolto il prefisso Koh (in Thailandese: isola), Phuket è l’isola più grande della Thailandia, collegata alla terraferma (provincia di Phang Nga) grazie ad con un ponte lungo 700 metri. Prima della costruzione del Sarasin Bridge, l’unico modo (oltre l’aereo!) per raggiungere la terraferma dall’isola, era il traghetto.
Dopo la costruzione del Sarasin Bridge nel 1967, l’autorità del turismo Thailandese nel 2011 si è vista costretta a costruire un secondo ponte, il Thepkasattri Bridge, a causa dell’imponente aumento di veicoli diretti sull’isola. Oggi il ponte Sarasin è destinato a semplice scopo turistico; sono state costruite delle piattaforme per dare la possibilità ai turisti di poterlo visitare e fotografare l’alba o il tramonto guardando direttamente sul mare delle Andamane.
Con i suoi 570 chilometri quadrati, e i suoi quasi quattrocento mila abitanti, l’isola di Phuket attira oltre 11 milioni di turisti all’anno, grazie anche al suo rinnovato aeroporto internazionale.
L’isola è prevalentemente montagnosa, con la vetta più alta (il Mai Thao Sip Song) che arriva a 529 metri sopra il livello del mare. Escludendo il 70% di territorio ricoperto dalle montagne, il restante 30% è ricoperto da risaie, piantagioni di bambù e cocco, ed il parco di Khao Phra Thaeo.
Questa foresta è l’unica area protetta rimasta sull’isola, con una superficie di 22 chilometri quadrati comprendenti tre colline di un’altezza massima di 422 metri.
Aspetti generali
Durante gli ultimi vent’anni Phuket, e la Thailandia in generale, hanno visto un afflusso di turisti sempre maggiore. A differenza degli anni ’90, dove le spiagge di Phuket erano incontaminate e paradisiache, oggi chi si aspetta di trovare a Phuket un paradiso tropicale si sbaglia, e anche di grosso!
A causa del turismo di massa, l’associazione albergatori dell’isola ha fatto una richiesta specifica al ministero del turismo Thailandese: porre un numero massimo di turisti che annualmente possono approdare sull’isola. Il ministro dello sport e del turismo ha risposto positivamente a questa proposta, sottolineando che in questo modo si potrebbero anche eliminare i vari hotel e tour operator illegali, che ogni anno guadagnano offrendo servizi a basso costo per gruppo di turisti che vogliono tenere i costi della loro vacanza molto bassi.
Nonostante la presenza di settanta mila hotel sull’isola, di cui il 60% illegali, per ora il governo Thailandese non è ancora riuscito a formulare un progetto per poter fermare questo fenomeno sempre più in crescita.
Il clima di Phuket segue quello del resto della Thailandia, anche se con qualche variazione rispetto all’alta probabilità di pioggia che può verificarsi anche durante la stagione secca. Quando arriverai a Phuket noterai subito che è un’isola molto verde, a differenza di altre isole Thailandesi dove invece il clima è più secco, come per esempio Koh Samet.
Nonostante la stagione delle piogge vada da aprile ad ottobre, è possibile recarsi a Phuket e imbattersi in giorni di pioggia costante e ininterrotta, come successo a gennaio di quest’anno. Generalmente però la stagione più consigliata per visitare l’isola è da novembre a marzo.
L’isola di Phuket è caratterizzata dalle tantissime etnie presenti; è infatti l’unico territorio Thailandese dove una nazione europea è riuscita ad inculcare buona parte delle sue tradizioni: il Portogallo. Grazie alla sua posizione strategica tra Cina e India, Phuket (facente parte del Regno di Siam) diventò un punto di incontro tra le varie potenze navali del XVI secolo.
Ovviamente la Phuket di oggi è molto meno europea; caratterizzata da molte etnie cinesi, thailandesi, ed anche malesiane. Nella regione di Phuket vicino alla spiaggia di Kamala, è possibile notare un’elevata concentrazione di popolazione Thailandese di religione musulmana.
Phuket è diventata anche molto famosa grazie a diversi film americani girati su isole vicine, due fra tutti “The Beach” con Leonardo di Caprio, filmato sia a Phuket Town (capitale dell’isola), sia sull’isola di Phi Phi nel 2000. Il secondo film invece è “L’uomo dalla Pistola d’Oro – James Bond” con Roger Moore, girato sull’isola di Tapù nel 1974. Questa piccola isola è tutt’oggi la destinazione di moltissime gite organizzate praticamente da ogni agenzia turistica presente a Phuket.
Come arrivare a Phuket
In aereo
Il mezzo più comodo per raggiungere l’isola è sicuramente l’aereo. Che sia da Bangkok oppure dall’Europa, le offerte delle compagnie aeree per raggiungere l’isola di Phuket sono ampie e convenienti.
I voli da Bangkok a Phuket e viceversa sono più di una quindicina al giorno. Le compagnie che offrono questa tratta sono diverse: Air Asia, Nok Air, Lion Air, Bangkok Airways, Thai Airways.
Le prime tre compagnie sono considerate low cost, infatti i prezzi dei biglietti per fare la tratta Bangkok – Phuket andata e ritorno, si aggirano attorno ai 2,000 THB, anche a seconda della stagione. I biglietti con le due compagnie di bandiera invece partono dai 5,000 THB a persona (sempre andata e ritorno).
A parte che da Bangkok, è possibile raggiungere l’aeroporto internazionale di Phuket da Chiang Mai, Pattaya, Udon Thani (il volo dura circa un’ora e mezza), ma anche da mete internazionali come l’Australia, la Cambogia, la Cina, il Brunei, Hong Kong, l’India, il Giappone, e tante altre destinazioni, comprese le Hawaii.
Per quanto riguarda le tratte europee invece, i voli diretti a Phuket non esistono; ci sono però voli con un solo scalo che partono da tante città europee come Milano, Berlino e Zurigo. Non per forza questi voli fanno scalo a Bangkok, spesso il volo finale per Phuket partirà da Singapore o Hong Kong.
Una volta atterrato a Phuket hai tre possibilità per raggiungere la tua destinazione:
- Prendere un taxi. Questa è l’opzione più gettonata se soggiorni in un resort sulle spiagge più piccole e meno servite dai trasporti pubblici (quasi inesistenti sull’isola!). I costi in questo caso vanno dai 500 agli 800 THB a macchina. Se decidi di optare per questa opzione ti consiglio di trattare in anticipo il prezzo con l’autista, in modo tale da non incorrere in situazioni spiacevoli, poiché i tassisti di Phuket sono conosciuti per non mettere il tassametro.
- Servirsi dell’autobus di linea pubblico, il quale collega l’aeroporto con la città di Phuket Town. Il costo di un biglietto è di 100 THB a persona, e il bus si può prendere direttamente in aeroporto. Quando esci dal terminal sulla sinistra troverai la fermata del bus con il tabellone degli orari. Questo mezzo è molto conveniente ma inutile se si soggiorna a Patong oppure su una delle altre spiagge, perché va diretto a Phuket Town, facendo fermate solo nell’entroterra. Il tempo di percorrenza può arrivare anche a tre ore negli orari di punta come la mattina oppure la sera dalle 17 in poi.
- Per coloro che sono diretti a Patong invece, vicino alla fermata del bus di linea, ci sono gli autobus e i minivan che portano i turisti direttamente a Patong Beach. L’autobus grande è gratuito, mentre i minivan costano dai 300 ai 500 THB a persona, a seconda della compagnia.
Se per te è più importante risparmiare soldi che tempo, c’è una quarta opzione che puoi prendere in considerazione: prendere l’autobus di linea fino a Phuket Town e poi dal centro città (dal mercato), puoi prendere l’autobus di linea che va a Patong per la modica somma di 30 THB, andando quindi a risparmiare 200-300 THB.
In autobus
Un’alternativa valida per arrivare a Phuket è quella di prendere l’autobus a lunga percorrenza. Il terminal principale degli autobus diretti a Phuket si trova a Bangkok, più precisamente nella stazione sud della città. I primi autobus partono alle 6 e 30 del mattino, e gli ultimi alle 8 e 30 la sera. Non vi sono partenze tra le 7 di mattina e le 3 del pomeriggio.
La durata del viaggio è di circa 13 ore ed il costo si aggira intorno ai 630 THB (solo andata). Nel caso questa opzione faccia per te, puoi acquistare i biglietti direttamente sul sito internet 12go.asia, oppure sul sito ufficiale delle ferrovie thailiandesi.
Comparando il prezzo del biglietto dell’autobus con quello del biglietto aereo, specialmente in bassa stagione, potrai notare che la differenza di prezzo non è sostanziale; anzi, a volte i biglietti aerei (specialmente con Air Asia) costano meno!
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In treno
Spostarsi in treno nel sud est asiatico è un’esperienza che ogni viaggiatore dovrebbe fare. In Thailandia il servizio ferroviario è molto ben organizzato, così come la vendita dei biglietti e le tabelle degli orari.
La stazione ferroviaria di Bangkok (Hua Lamphong), si trova nel quartiere adiacente a China Town. Per arrivare a Hua Lamphong puoi prendere il BTS fino alla stazione di Asoke, per poi prendere la metropolitana fino a Hua Lamphong appunto, che è l’ultima stazione della linea blu (unica linea della metropolitana della città).
Una volta arrivato in stazione, ti sarà possibile acquistare direttamente i biglietti allo sportello, anche per giorni o settimane successive, senza nessun costo di transazione. Alcuni siti internet offrono la vendita dei biglietti del treno ed anche la consegna a domicilio presso il tuo hotel o appartamento a Bangkok, per costi amministrativi di circa 200 THB.
Sfortunatamente non esiste nessun collegamento diretto tra Bangkok e Phuket. L’unico itinerario possibile è quello di partire da Bangkok e scendere a Surat Thani, per poi prendere un autobus che ti porterà a Phuket in circa cinque ore di viaggio.
Il problema è che non ci sono treni diretti per la stazione di Surat Thani, considerata l’epicentro dei trasporti del sud del paese. L’unico modo per arrivarci è quello di fare scalo a a Chumphon.
Molte agenzie offrono questo pacchetto ad un costo di 1,700 THB per i treni notturni con le cuccette, e 1,200 THB per i treni giornalieri di seconda classe.
Anche in questo caso le ore di percorrenza ed il costo del biglietto rendono il viaggio meno appetibile. A mio parere, se vuoi sperimentare un viaggio in treno in Thailandia, l’itinerario migliore è il Bangkok – Chiang Mai, con il treno notturno o con quello che parte la mattina presto, in modo tale da poterti godere appieno gli splendidi paesaggi immersi nel verde.
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Dove Alloggiare
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Le città: Phuket Town e Patong
L’isola di Phuket è divisa in tre distretti: Amphoemueang Phuket, Amphoe Khatu, e Amphoe Thalang. Le principali città dell’isola sono due: Phuket Town, la capitale, e Patong, la Pattaya del sud.
Phuket Town
Phuket Town fa parte del distretto 1 (Amphoemueang Phuket), ovvero la parte meridionale dell’isola. La città è l’unica in tutta la Thailandia che ha influenza portoghese; ciò si può notare dallo stile coloniale delle case, specialmente nella via principale (Thalang Road), dove la sera le facciate di negozi e ristoranti vengono illuminate creando un’atmosfera “europea”.
Oltre la via principale, che ospita il mercato notturno del finesettimana, la rotonda con l’orologio, e il piccolo centro commerciale, Phuket Town è una città che non offre molto dal punto di vista turistico. Con un’atmosfera prettamente antica, sia il centro sia la periferia della città diventano deserte attorno alle otto di sera, quando i pochi ristoranti presenti offrono menù per cenare.
Prevalentemente i ristoranti della città servono cibo thai, anche se ci sono alcune varianti, come il ristorante italiano Salvatore’s, situato davanti al mercato coperto della città, dove partono anche gli autobus per la varie spiagge.
Non essendo affacciandosi sul mare, Phuket Town non offre nessuna attività marina. Ci sono però tantissime agenzie turistiche per che offrono tour nelle varie (35!) isole che circondano Phuket.
Le attività che si possono fare in centro città sono invece molto poche:
Museo 3D (Phuket Trickeye Museum): è un’attrazione molto famosa a Phuket (ce n’è uno anche a Bangkok), sia tra i Thai sia tra i turisti. Questo museo offre più di 100 dipinti 3D, dove poter fare foto bizzarre e passare qualche ora di svago. L’orario di apertura va dalle 10 del mattino alle 7 di sera, e il costo del biglietto è di 450 THB per gli adulti e 270 THB per i bambini.
Baan Chinpracha: un’antica casa risalente all’era coloniale (1903), conservata in ottimo stato, che è possibile visitare. La casa è aperta al pubblico tutti i giorni tranne la domenica, dalle 9 alle 4 e 30 del pomeriggio.
Thai Hua Museum: un’antica scuola di cinese recentemente rinnovata nel 2008. Recensito con commenti negativi in internet, il Thai Hua Museum contiene materiale riguardante la storia dell’isola. Aperto dalle 9 alle 5 di sera, il biglietto d’entrata costa 200 THB per gli stranieri, più altri 200 in caso si vogliano fare delle fotografie.
Gli hotel presenti in città sono per tutti le tasche: ricorda che, trattandosi di un’isola, i prezzi sono superiori rispetto alla media thailandese. Un hotel molto buono, in pieno centro, è il Le Hua Hotel.
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Patong
Patong è una meta turistica tristemente conosciuta per il suo turismo sessuale. Non è sicuramente ai livelli di Pattaya in quanto offerta di go-go bar e spettacoli a luci rosse, ma anche la sua walking street può essere considerata come una delle maggiori attrazioni turistiche, specialmente durante la notte quando si anima di ballerine e drag queens.
A differenza della capitale, Patong è una cittadina che si affaccia direttamente sul mare. La spiaggia è lunga un chilometro e quando il sole splende è molto affollata.
In spiaggia è possibile praticare tante attività: banana boat, moto d’acqua, e parasailing. Proprio quest’ultimo sporto è quello più gettonato tra turisti di ogni età; ed è anche il più caro: 1,500 THB per cinque minuti.
La zona nord della spiaggia è attrezzata di lettini per massaggi, bar e ristoranti vari, dove poter degustare il cibo locale. Il mare in questa zona è abbastanza pulito, così come la spiaggia in sé, al contrario invece della zona sud dove plastica di ogni genere è depositata in spiaggia senza che nessuno se ne occupi.
Se desideri fare il bagno in una spiaggia più pulita, ti consiglio di andare alla Paradise Beach. Questa piccola spiaggia è situata a sud di Patong e ci si arriva passando per una collina. Non è possibile (o meglio è molto faticoso) raggiungerla a piedi, specialmente sotto il sole cocente.
E’ però collegata molto bene con il centro di Patong proprio grazie ad uno shuttle gratuito che parte ogni ora dalla stazione di polizia situata sulla spiaggia di Patong. Fai però attenzione al fatto che per tornare in centro lo shuttle parte ogni ora, ma ci sono parecchi minivan disponibili a riportarti in centro per 200-300 THB a persona.
Ovviamente il mezzo migliore con il quale recarsi a Paradise Beach è lo scooter (350 THB al giorno); lo potrai tranquillamente parcheggiare gratis (per ora!) all’entrata della discesa che porta alla spiaggia, dove c’è il personale di sicurezza incaricato di chiamare poi un secondo shuttle gratuito che dalla salita ti porterà direttamente in spiaggia.
La Paradise Beach in termini di pulizia e natura è sicuramente meglio della spiaggia centrale di Patong. Per ora l’entrata alla spiaggia è gratuita, ma già a gennaio di quest’anno erano iniziati i lavori per installare delle barriere superabili solo con un ticket a pagamento.
Non è possibile inoltre portare i propri asciugamani, così come cibo o bevande varie; all’entrata della spiaggia (tutta recintata) vengono infatti eseguiti dei controlli di zaini e borse, per assicurarsi che i clienti affittino asciugamani e consumino cibo al ristorante locale.
Il ristorante della spiaggia è molto caro (quattro fette di mozzarella e quattro fette di pomodoro vengono serviti per circa 8 euro, e definiti “Insalata Caprese”), e il cibo è prevalentemente europeo ed abbastanza scadente, così come il servizio. Una cosa molto carina sono le altalene in spiaggia, in puro stile Thai.
Come muoversi sull’isola
Phuket è come tutte le isole Thailandesi, molto scarsa in fatto di trasporti pubblici. Gli autobus di linea sono pochi e sporadici, ma nonostante ciò le spiagge sono abbastanza facilmente raggiungibili. Il problema principale per poter raggiungere le spiagge dell’isola è che gli autobus di linea partono tutti e solo da Phuket Town.
Se per esempio soggiorni a Patong ma vuoi andare a Kata Beach in giornata, con i mezzi pubblici, devi prendere l’autobus pubblico che va da Patong a Phuket Town (circa 40 minuti) e poi prenderne un altro da Phuket Town a Kata Beach, e viceversa per il ritorno.
Il costo degli autobus pubblici è di 30 THB per fare la tratta Phuket Town-Patong, 40 THB per tutte le altre destinazioni. I tempi di percorrenza dipendono molto dal traffico, che è comunque molto pesante specialmente nelle ore di punta.
A parte in direzione Patong, per la quale ci sono bus ogni trenta minuti fino alle 6 di sera, per le altre destinazioni gli autobus partono quando sono pieni, o comunque a distanza di 40 minuti, ed alle 4 di pomeriggio c’è l’ultima corsa.
Chiedi sempre all’autista dell’autobus a che ora passa l’ultimo, perché nel caso tu lo perda, la somma da pagare per un taxi da una spiaggia o da una città all’altra è particolarmente elevato per gli standard thai, ed in generale sempre sopra i 25 Euro a corsa.
Il mezzo ideale per muoversi sull’isola in piena autonomia è la moto. Si possono affittare scooter e moto praticamente ovunque, per un costo che parte dai 350 THB al giorno. Questo mezzo di trasporto ti permetterà di andare a visitare posti dell’isola che con gli autobus sono irraggiungibili e con i taxi troppo costosi!
Le spiagge
Nonostante Phuket sia considerata la perla del mare Andamane, le sue spiagge sono diventate molto turistiche e poco paradisiache come appaiono invece nelle foto che si trovano su internet. Le spiagge principali sono sei (compresa Patong Beach), e sono tutte situate sulla costa ovest dell’isola:
Karon Beach
Una delle spiagge più grandi dell’isola. Karon Beach con i suoi 4 chilometri di spiaggia sabbiosa può essere considerata una delle spiagge più belle e pulite di Phuket. Il mare è abbastanza cristallino, e la spiaggia è costeggiata da splendidi resort a 5 stelle e piccoli ristorantini. Karon Beach, così come tutte le altre spiagge di Phuket, è stata colpita e distrutta dallo Tsunami del dicembre 2004.
Durante gli anni successivi la catastrofe, dove anche una delle figlie del defunto re Thailandese è morta, gli stabilimenti balneari, gli hotel, i ristoranti, sono stati tutti ricostruiti, e praticamente ovunque sono presenti i cartelli per segnalare la strada da prendere in caso di verifichi un’altra catastrofe del genere.
Se vuoi andare a Karon Beach con l’autobus pubblico, chiedi al conducente di lasciarti al 7/11 sulla strada che porta alla spiaggia; anche per tornare indietro il punto di ritrovo è sempre il 7/11. Ricordati inoltre che l’ultimo autobus passa è alle 3 e 30 del pomeriggio.
Kata Beach
Si divide in due baie, Kata Yai (grande) e Kata Noi (piccola). La sabbia è bianca e il mare pulito. Un’ottima spiaggia per le famiglie e le persone che vogliono rilassarsi.
Rawai Beach
Si trova in fondo all’isola, sulla parte ovest. Rawai Beach è una delle spiagge più brutte dell’isola, con pochissima spiaggia e un mare molto sporco. Turisti su questa spiaggia se ne vedono raramente, anche per via delle molteplici barche presenti alla riva, le quali rendono quasi impossibile fare il bagno.
Kamala Beach
Una spiaggia abbastanza lunga. Anche per arrivare su questa spiaggia con l’autobus pubblico, ci vuole più o meno un’oretta. Circondata da piccoli ristorantini, la spiaggia è pulita e il mare abbastanza cristallino. Anche in questo caso l’ultimo bus è alle 3 e 30 del pomeriggio.
Surin Beach
Una spiaggia non troppo affollata, che offre un mare pulito ed sabbia bianca. Ideale per famiglie con bambini. Anche su questa spiaggia sorgono dei suggestivi hotel a 5 stelle.
Complessivamente, se ti interessa rilassarti e goderti spiagge bianche ed un mare pulito, pagando cifre proporzionali al servizio offerto, ci sono isole Thailandesi che meritano sicuramente molto più di Phuket. Alcuni esempi sono l’isola di Koh ChangPhoto Credits: Paradise by Eustaquio Santimano
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