L’uso del marsupio per i viaggi in Cina è altamente raccomandato! (io e mia figlia a Jiuzhaigou) – Foto di Matteo Bosi
Questo articolo è dedicato a quelle coppie che programmano un viaggio in Cina con il loro bebè, e vorrebbero tanto farlo con la stessa leggerezza con cui lo facevano prima: ovvero due cuori e uno zaino.
Vi parlo in particolare della mia esperienza appena passata: l’aver cioè viaggiato con la mia piccola di un anno di vita, sin dal terzo mese, qui e là per il Paese e in aeree completamente diverse. Ci sono scelte fattibili e altre da rivedere. Non necessariamente i pannolini da cambiare e la pappe da preparare sono un ostacolo alla scoperta della Terra di Mezzo.
Non necessariamente portarsi un pupo urlante in giro per la Cina è motivo di preoccupazione. E non necessariamente bisogna impazzire e pensare proprio a tutto. A qualcosa, qualcosina, ci pensa mamma Cina!
I fondamentali
Attenzione alla folla con i bambini! Questa è la coda d’ingresso alla Città Proibita di Pechino
Il mio primo consiglio è di fare scorta di una farmacia di base per il tuo piccolo: da una parte perché c’è un diverso uso dei farmaci in Cina, quindi spesso i medici se devono somministrare, ad esempio, gli antibiotici, utilizzano le flebo. Inoltre, gli ospiti stranieri sono trattati con riguardo e si preferisce usare un farmaco in più che mancare una somministrazione. I problemucci da viaggio possono essere facilmente curati con la medicina cinese, ma se non ti fidi o non conosci, preparati in autonomia. Inoltre, non troverai omeopatia.
Se il tuo bimbo o la tua bimba è ancora allattato al seno, ti interesserà sapere qual è la attitudine generale nei confronti delle mamme e dell’allattamento.
Generalmente le mamme cinesi non allattano in pubblico, quanto meno nelle grandi città. Se lo fanno, usano dei foulard coprenti. Molto più rilassata la situazione nelle campagne e in quei posti dove la modernità non ha intaccato la naturalezza del gesto dell’allattare.
La mia esperienza? Non ho mai usato foulard, ma ho sempre cercato un posticino raccolto, in disparte. Chiedendo nei locali un aiuto, non è infrequente vedersi offerta una sedia nello sgabuzzino delle donne delle pulizie, che non è così tremendo ed è il giusto luogo dove trovare un po’ di intimità. Mentre i centri commerciali non hanno una stanza per l’allattamento, la troverai negli aeroporti e nei negozi di prodotti per bambini (spesso).
Per quanto riguarda le pappe, nel caso di un pupo in via di divezzamento: ci sono alcune marche di cibo per neonati, tra tutte la Heinz. Non c’è però la stessa varietà a cui siamo abituati in Occidente. Tutti i centri commerciali hanno almeno un negozio di prodotti per l’infanzia, ma anche i supermercati della linea cinese Suguo sono riforniti della base.
Indubbiamente gli omogeneizzati sono molto comodi quando si viaggia e si rimane a lungo tempo lontano dalla cucina. Puoi acquistare quelli di frutta facilmente, ma praticamente impossibile sarà rifornirti di pappe a base di pasta o farine, omogeneizzati di carne (soprattutto una parte delle carni bianche che si usano in Italia, come tacchino e coniglio) e altri preparati liofilizzati per variare un po’ l’offerta. L’abitudine dei cinesi infatti è quella di inserire il riso ben cotto come primo pasto, ed è una possibilità che puoi sempre considerare se non ti riesce di preparare in autonomia. Inoltre, c’è ovviamente da tenere in considerazione la variabile linguistica: le confezioni raramente offrono diciture in altre lingue.
Non ti abbattere comunque: presumibilmente il tuo viaggio toccherà anche grandi città come Pechino e Shanghai dove, se sei a corto di rifornimenti, puoi agevolmente trovare supermercati con prodotti di importazione. Quindi più simili a quelli a cui sei abituato. Inoltre, i ristoranti occidentali delle grandi città sono di frequente disponibili a venire incontro alle esigenze alimentari dei neonati (purché tu non faccia richieste assurde…).
Per quanto riguarda i pannolini, le principali marche straniere sono ampiamente diffuse anche in Cina, quindi su questo non ci saranno problemi. Ma se puoi, preferisci i pannolini giapponesi! Dopo aver provato quasi tutte le marche, sia in Europa che in Cina, per me restano i migliori. Tutti gli altri prodotti per l’infanzia si trovano senza problemi.
Se hai qualche richiesta specifica, aggiungi un commento sotto l’articolo e ti risponderò!
Gli spostamenti: quale è la tua destinazione?
Cina è un nome collettivo che contiene una infinità di posti diversissimi gli uni dagli altri. Di solito le mete turistiche più battute non ti mettono di fronte a problemi di isolamento o reperibilità (di alimenti, medicine, pannolini…). Però, se intendi frequentare sentieri meno battuti o spingerti nelle regioni dell’ovest, allora probabilmente dovrai prepararti diversamente e con più attenzione.
Detto questo, come organizzare gli spostamenti? Se vuoi goderti la vacanza, il tuo piccolo deve essere sereno e a proprio agio, ovviamente.
La montagna e i paesaggi naturalistici
I portantini della Huang Shan al lavoro: trasportano in salita e discesa i turisti impossibilitati a camminare
In Cina i tragitti per godere del trekking sulle montagne, sono quasi completamente ridisegnati da percorsi a scale. I sentieri sono poco numerosi e se esistono, è molto probabile offrano anche una alternativa più comoda: ovvero strade asfaltate percorribili su gomma, navette organizzate o semplicemente seggiovie. Addirittura, alle Tre Gole ho trovato le scale mobili! Questo non significa facilità di accesso: ad esempio, la cima della Huangshan si può girare soltanto a piedi, oppure sfruttando i portantini. Sì certo, puoi sempre mettere passeggino e frugolotto sulle spalle instancabili dei due trasportatori…
Riassumendo: il passeggino è ovunque una gran sfaticata. Ma, se si tratta di un modello ultra-leggero, potresti anche valutarlo, soprattutto se intendi dare tregua al tuo bimbo che cammina o farlo dormire. Personalmente, ho sempre optato per il marsupio con ottimi risultati a livello di comodità di trasporto. Chiaramente è una soluzione fattibile fino a quando il peso del trasportato è tollerabile…
Lo stesso discorso vale se frequenti i percorsi tra le terrazze di riso: sui sentieri più battuti (ad esempio Ping’An) potresti addirittura azzardare l’uso del passeggino. Ma se cerchi qualcosa di meno affollato, allora il marsupio è la soluzione più intelligente (fino al punto che alcuni sentieri veramente panoramici, diventano totalmente inagibili ai passeggini).
La grande città
La folla di un giorno qualunque al quartiere musulmano di Xi’An – Foto di Matteo Bosi
Presumibilmente, se ti sposti nelle grandi città, potresti dover prendere la metropolitana. Fermo restando che il costo dei taxi è ovunque ancora più che affrontabile, e quindi è sicuramente la soluzione più agevole soprattutto se viaggi carico come un mulo.
Detto questo, se ti trovi nella situazione di dover usare la metro, è bene tenere in considerazione che non tutte le stazioni sono servite dagli ascensori. Inoltre, impratichirsi con l’uso delle scale mobili in anticipo è una opzione saggia, per non trovarsi impicciati quando la fila preme o bisogna sbrigarsela in solitaria. Al di là di questo, quel che potrebbe spaventarti di più nel portare in giro il tuo piccolo, è la calca dell’ora di punta. Il flusso ininterrotto di passeggeri non tiene per nulla in considerazione la presenza di mamme e piccoli.
Un occhio di riguardo alle corsie dedicate ai motocicli che sono affollate tanto quanto le strade e spesso governate da regole ancora meno prevedibili. Ti consiglio di prestarvi attenzione perché i marciapiedi sono tutt’altro che privi di ostacoli, quindi succede di dover fare sali-scendi tra il controviale e l’area pedonale.
In questa sezione aggiungo anche un appunto sui seggioloni: mentre ne troverai sicuramente nei ristoranti internazionali delle grandi città e nei ristoranti di livello cinesi, non ti aspettare di poter accomodare il tuo scricciolo altrove. Ristorantini di spaghetti tirati o street food, posticini da “un piatto di ravioli e via” e altro di simile, non sono proprio settati sulla possibilità di avere un pubblico di piccolini. Allo stesso modo, a riguardo della pulizia di questi posti, meglio avere tre occhi puntati e attenti ai movimenti dei nostri giovani esploratori.
I percorsi cicloturistici
O meglio, andare in bicicletta con il pupo. Perché non è che ci siano dei veri percorsi cicloturistici…
Tuttavia ci sono città, come Hangzhou, dove la bicicletta è il mezzo migliore per scoprire le bellezze del posto. Ad oggi mentre scrivo, le biciclette pubbliche a noleggio non sono ancora dotate di seggiolini per bambini. La maggior parte dei genitori, usa seggiolini con lo scheletro di metallo che presumibilmente, dei noleggiatori un po’ più forniti potrebbero avere. Non ho visto, in tutti gli anni di permanenza, seggiolini frontali e i nuovi modelli con la struttura avvolgente e le cinghie non sono ancora diffusissimi.
Probabilmente se intendi utilizzare la bicicletta, ti conviene organizzare con anticipo tramite l’hotel o l’agenzia, e informarti sulla possibilità di recuperare un seggiolino. A quel punto, anche tragitti un po’ su e giù come il Guangxi, diventerebbero affrontabili e godibili da parte di un piccoletto di 10-12 mesi.
La mia fanciulla ha viaggiato in bici col papà, avvolta nel marsupio, quando aveva solo 5 mesi. Abbiamo spostato il marsupio sul retro a 11 mesi semplicemente perché sprovvisti di seggiolino. Si trattava di una scampagnata cittadina, niente di impegnativo, ma ha funzionato alla grande.
Itinerari in auto
Altro problema riguarda l’uso dell’auto. La legge stradale cinese ancora non costringe all’uso del seggiolino, sebbene sia raccomandato. Pertanto gli autisti sorvolano sulla questione (così come i tassisti). Per il mio ultimo viaggio nel Sichuan, a Jiuzhaigou, ho dovuto provvedere in autonomia al seggiolino. Perciò l’ho imbarcato in aereo, per evitare di dovermi tenere in braccio i 9 kg di morbidezza di mia figlia lungo tutto il percorso previsto in auto; ma soprattutto, per garantirle un viaggio sicuro. Non c’è stato modo di reperire un seggiolino sull’auto con autista che avevamo richiesto, apparentemente perché al tempo del mio viaggio, la regione non era ancora abbastanza al passo con i tempi per questi accessori.
Il treno veloce
Le rampe di scale d’ingresso alla stazioni di Hongqiao a Shanghai, dopo i controlli d’entrata
I servizi dell’alta velocità sono largamente più efficienti di quelli dello Stivale. La seconda classe (ovvero il biglietto base) è mediamente più comoda della rispettiva italiana e offre spazi di deposito bagagli e passeggini ripiegati. I bambini fino a 1.2 mt non occupanti un posto, non pagano il biglietto.
La seconda classe però è un luogo molto chiassoso, quindi se allatti ti sconsiglio di farti un viaggio lungo in questa situazione. Spendendo un po’ di più puoi accedere alla prima classe, dove la comodità della poltrona fa la differenza quando si tratta di allattamento. La business class poi (che in Cina è il vagone di lusso) è meglio del salotto di casa (ma costa come tutto l’arredamento dello stesso salotto).
Sul treno c’è un bagno provvisto di tavolo per il cambio, ma è uno per tutto il treno. Potresti dover chiedere al personale di aiutarti in una soluzione alternativa, se non vuoi percorrere chilometri di vagoni in cerca del fasciatoio. A bordo non trovi cibo adatto ai piccoli, ad eccezione forse di qualche frutto.
Per quanto riguarda le stazioni: sono luoghi immensi e facilmente percorribili col passeggino. Chiedi in anticipo in quale lato del binario si trova l’ascensore per non trovarti, all’apertura dei cancelli, a dover tornare indietro. Di solito ai controlli all’ingresso delle stazioni, le mamme e i bimbi sono graziati dal far passare l’attrezzatura ingombrante e gli tocca solo una rapida perquisizione. Invece, quando è il momento di accedere al binario, ci sono a volte delle file preferenziali.
Il mio consiglio è di evitare del tutto di infilarti nelle masse frettolose di cinesi che spingono per raggiungere la piattaforma: scegli di entrare per prima, se la hostess ti può aprire appositamente il cancello; oppure aspetta che il grosso sia sfollato e prenditela comoda. Tanto i cancelli aprono venti minuti prima dell’arrivo del treno, quindi c’è tutto il tempo per accomodarsi e sistemarsi.
Sia sui treni (tra ogni vagone) che nelle stazioni (nella zona dei bagni), c’è una macchina per la distribuzione dell’acqua potabile. Queste macchine forniscono abitualmente acqua calda, quindi nuovamente nessun problema per il biberon del lattante.
Ovviamente mi sono concentrata in questa sezione sull’alta velocità perché dubito che farai uso di littorine K, anche definite “viaggi della speranza”. Deve sicuramente essere una esperienza antropologica interessante, ma ti sconsiglio, se non parli cinese e viaggi con un neonato, di darti all’osservazione umana proprio sul treno. Le frotte di migranti in spostamento da un capo all’altro del Paese, sono forse un po’ troppo impegnative per giovani famiglie in vacanza.
Preparati al meglio
Rivenditori ambulanti di giochi all’ingresso di un parco di Nanchino
- In Cina, l’acqua calda non si nega a nessuno. Perciò, ovunque tu vada, troverai un bollitore. Dove non c’è il bollitore, di solito è presente un dispensatore elettrico di acqua o un thermos pieno. Insomma, la preparazione del latte non dovrebbe essere un problema.
- Qualunque sia il tuo grado di disperazione, troverai chi è disposto ad aiutarti se si tratta di bambini. Le signore cinesi sono molto, molto calorose. Al punto che la loro prontezza e presenza, nella mia esperienza, ha battuto in efficienza quella del personale aereo, troppo indaffarato per ricordarsi di me mamma in viaggio da sola!
- Al ristorante, puoi contare su un servizio baby sitting incluso, fornito dalle cameriere (sempre a causa del calore spensierato delle ayi cinesi). Inoltre, nessuno ti guarderà storto se il tuo bebè alla prime esperienze col cibo, ha cosparso il pavimento di boli mezzi digeriti, o ha ridotto la tavola ad una tela di Klimt. Addirittura, la mia mangiatrice di 10 mesi ha avuto una pessima esperienza in un ristorante vomitando tutto, ma proprio tutto, quello che aveva ghiottamente ingerito. Le cameriere: dispiaciutissime per lei più che per il terribile lavoro di pulizia che gli stava toccando.
Nei luoghi pubblici, il tuo bimbo sarà libero di dare sfogo alle sue energie senza ricevere sguardi ammonitori in cambio. Il bambino ha la priorità sociale su tutto e per lui valgono regole molto, molto elastiche. Questo vale anche se il tuo bimbo è in preda ad una crisi di pianto che potrebbe disturbare l’altra gente: nessuna occhiataccia giudicherà il tuo operato di genitore! Ha una pipì incontenibile, sei dentro H&M e non sai come risolvere? Se trovi un cestino nei dintorni puoi ricorrere alla soluzione in estremis e…fargliela fare lì dentro.
A proposito di H&M, io allattato nei camerini del reparto uomini con una commessa che faceva la guardia fuori…
Se trovi lo sconosciuto che insiste per regalare del cibo al tuo pupo, soprattutto se lo trova carino e sorridente, non ti impensierire: non sta cercando di avvelenarlo. Data l’importanza che gli snack hanno nella dieta locale, regalare una merendina o una confezione di qualcosa ad un fragolotto, è pura dimostrazione di affetto!
Purtroppo la gentilezza non è commisurata alle regole di svezzamento occidentali, quindi non ti meravigliare se la simpatica ragazza offre una salsiccia al tuo neonato di sei mesi, né se il signore ti infila in borsa una confezione di crackers salati ripieni di crema ai frutti rossi.
- Se sei disperata e non sai come risolvere il pasto del tuo appena svezzato ranocchietto, ricorda che ovunque, ma proprio ovunque, c’è il riso bianco. E il riso cinese è generalmente abbastanza tenero da poter essere mangiato così com’è. Oppure, diversi posti preparano zuppette di riso o fagioli, insipide, che per i bimbi vanno bene. E la cosa straordinaria è che i bimbi ne vanno matti!
- Tante delle attività offerte nelle zone turistiche sono dedicate al pubblico dei piccoli: un po’ chiassose e molto colorate, sono un ottimo diversivo per bimbi annoiati sul passeggino. Non ti saprai spiegare il perché di questo kitsch forzato che sfocia del trash, ma sì: anche questi assurdi intrattenimenti, esagerati nei colori, nelle luci e nei suoni, conquisteranno il cuore dei piccoli. Inoltre, nelle grandi città, i centri commerciali e i parchi sono molto di frequente attrezzati con delle attività di intrattenimento per il giovane pubblico.
La tradizione della puericultura cinese di tenere i neonati senza pannolino – Foto di Matteo Bosi
- Se tu, papà, sei in prima linea sul cambio pannolo, scatenerai l’approvazione della platea femminile cinese. Ti si potrebbero aprire le porte della business class in treno, solo per darti la possibilità di pulire comodamente il culetto sporco del tuo frugoletto – sebbene emani un tanfo che neanche un adulto col mal di pancia -. Oppure, sarai il benvenuto nella lounge VIP di quel mal fornito aeroporto, che non garantisce neppure un fasciatoio ai poveretti dell’economy… (cfr.: Guangzhou!!). Ma solo perché sei papà e sei straniero!
Da genitore, sicuramente non ti scapperà di osservare i bimbi altrui. Soprattutto i piccoli cinesini, che da neonati sono morbidissimi. Non ti scapperà neppure di notare come tantissimi tra loro viaggiano normalmente con il sederino all’aria: c’è chi la potrebbe considerare una abitudine arcaica e incivile. Al contrario, questo, caro genitore del XXII° secolo abituato al Pampers, è il metodo della nonna dagli occhi a mandorla per abituare i pupi quanto prima all’uso del vasino. Funziona così: al primo segnale, l’adulto reagisce e offre al pupo la condizione per assolvere al suo bisogno. Chiaramente non ci si programma, e i bimbi dove sono, sono. Sta al nonno di turno trovare una destinazione appropriata! Lentamente però, i piccoli si abituano a reagire a “comando” e a rendere meno fantasiosa la reazione di chi deve contenere le fuoriuscite.
Checché tu ne pensi di questa tenerissima esibizione di culetti, dobbiamo ringraziare questi costumi coloriti per evitarci di essere tutti sommersi dai pannolini usati dai vari miliardi di Cinesi che popolano la Terra… Non tutti i culetti al vento sono esibizionisti, insomma.
Preparati al peggio
La riserva dei panda a Chengdu è una occasione unica per i bambini, anche quelli più piccoli – Foto di Matteo Bosi
- Il calore cinese nell’incontrare pupetti occidentali è sempre profusamente dimostrato. Ti verrà il vomito a forza di sentire le centinaia di commenti dei passanti, generalmente di due tipi: “Xiao baobao, hao kehai” oppure “Xiao baby, hao piaoliang”: noi diremo, guarda il bimbo che carinooooo oppure guarda che bellinooooo. Il problema del commento libero è che viene di norma fatto a decibel troppo alti per passare inosservato.
- Ad aggravare la già espansiva e difficilmente contenibile accoglienza, il fatto che chiunque, anche gli insospettabili, cercheranno di allungare le mani sul tuo pupo: se ti va bene su un piedino, se ti va male sulle manine e sul volto. E tutto ciò, ANCHE SE STA DORMENDO! Se non sai il cinese, un sano e ben piazzato NO! è sufficiente; ma se vuoi essere più chiaro nella tua spiegazione, puoi usare un “bie dong” che vuol dire non toccare.
- Sempre a causa di questo incondizionato amore per i piccoli con gli occhi non a mandorla, gli incontri di solito vengono documentati con fotografie e video, anche senza chiedere troppo il permesso ai genitori. Non si tratta di foto artistiche, ma di registrazioni che tutti, ma proprio tutti, si affannano a realizzare al fine di postare sui social un visino laowai (straniero), con i soliti commenti di cui sopra. Su questo io sono sempre stata categorica, a meno che non si tratti di conoscenti e di gente che chiede esplicitamente il permesso di scattare (pochi).
- La dura realtà dei bagni pubblici cinesi mette alla prova anche gli stomaci più allenati. La pulizia lascia molto a desiderare, specialmente fuori dalle grandi città. I servizi dedicati ai piccoli si trovano solo negli aeroporti o nei centri commerciali di ultima generazione. Non è infrequente vedere usate le nursery come bivacco per le donne delle pulizie… Se viaggi in auto, non aspettarti nulla dagli autogrill. Sono generalmente presi d’assalto da gruppi selvaggi di turisti e i bebè, piuttosto, si cambiano in pullman!
- Come si diceva più sopra, l’accesso alle metropolitane è garantito per lo più dalle scale mobili, mentre gli ascensori li trovi nelle linee più nuove. Tuttavia, già la vecchia linea rossa di Shanghai, frequentatissima, ha diverse rampe di trasferimento completamente prive di accessi alternativi alle scale: e qui, dove la fretta la fa da padrona, è difficile trovare qualche anima pia che ti aiuti. Nella mia personale e triste esperienza, ho trasportato una valigia tutta sola, per ben più di una rampa di scale, quand’ero incinta di 7 mesi; e proprio nessuno ha mosso un dito. E ho visto nonne procedere con manovre rischiosissime per spostare la combo bimbi e passeggino! Chapeau, io non saprei fare di meglio, ma le nonne cinesi non si fermano davanti a nulla, si sa!
- Nelle ore di punta delle grandi città, non solo i mezzi di trasporto, ma anche i marciapiedi e i punti di raccolta, sono sconsigliatissimi ai passeggini o ai piccolissimi a mano. Lo stesso vale per i grandi eventi (su tutti, il Bund a Capodanno!): poiché il concetto di prossemica in Cina ha accezioni differenti rispetto al nostro, e prevale la legge della sopravvivenza, non c’è da stupirsi se i bambini in queste occasioni non ricevono le attenzioni e la precauzione che normalmente gli si dedica.
- Fuori dai centri maggiori, se ti trovi ad avere bisogno di un medico, dovrai accontentarti delle cliniche o dei medici cinesi; quindi, raramente potrai comunicare con i medici e raramente potrai mostrare preferenze riguardo ai trattamenti offerti al tuo piccolo. Per questo, come precisavo sopra, una farmacia di base è raccomandabile. Se hai necessità di cure per patologie gravi, spostati nei grandi centri e meglio ancora nei capoluoghi di provincia.
- E’ regola d’oro allenarsi sin da subito all’uso delle scale mobili, se si vuole sopravvivere nei centri commerciali. Ci sono varie tecniche, studiatele in autonomia su Youtube prima di partire; anche perché le scale mobili cinesi sono mediamente più rapide di quelle nostrane.
- Gli hotel i cinesi, anche se “di lusso”, non sono sempre dotati di culle e lettini aggiuntivi. Potrai stare più tranquillo nelle grandi città. In Cina, infatti, normalmente i bambini, anche i più grandicelli, dormono nel letto con i genitori per risparmiare qualcosa sul prezzo della stanza. C’è caso che nella tua idea di vacanza non sia necessariamente inclusa la condivisione del letto…ma se ti può consolare, negli hotel da 3 stelle in su, il lettone è king size. Quindi il tuo pupetto di pochi mesi troverà sicuramente un angolino libero. Clicca qui per trovare i migliori hotel in Cina.
Hai qualche dubbio? Qualche dilemma? Qualche quesito della sfinge? Lasica pure un commento o una domanda in basso!
E buon viaggio a voi e al vostro piccolo esploratore :-)
Photo Credits: Photos by Rita Andreetti
Marianna dice
Ciao, ad aprile visiterò Shanghai, Taiwan e Guangzhou con mio marito, il mio ometto di 6 anni (lì compirá proprio a Shanghai) e la nuova arrivata che ad aprile avrà 10 mesi. Noi viaggiamo appena possiamo, i miei piccoli sono abituati e so che sarà un viaggio impegnativo ma di sicuro indimenticabile. Io sono alla mia terza esperienza in Cina ma stavolta dovrò attrezzarmi bene per omogeneizzati q pappe. Secondo te riuscirò a reperirli o mi conviene portarli? Resteremo 2 settimane e non è facile :( grazie.mille!!
Marco dice
ma in generale viaggiare in Cina con un bambino mi sembra poco saggio… io in Cina ci vivo e ho un figlio di due anni nato e cresciuto qui ma mai mi sognerei di consigliare a qualcuno con un bimbo dell’eta’ di mio figlio di venire in Cina se puo’ evitarlo.
Rita Andreetti dice
Ciao Marco, personalmente non credo che una certa parte di Cina (ovvero quella più turistica) sia più pericolosa di altre zone dell’Asia. Chiaramente, se il bimbo cammina è un bel da fare e si espone molto più facilmente ai rischi della folla, che è il grande cruccio di questo Paese. Ma non mi sento di sconsigliare del tutto questa destinazione, quanto più che altro di scegliere accuratamente le zone da visitare! Grazie per il commento :-)
Marco dice
il problema non e’ la sicurezza (anche se in Cina i bambini spariscono al ritmo di migliaia l’anno, specialmente dalle grandissime citta’ di immigrati cinesi, senza che apparentemente la polizia riesca a far qualcosa) ma il fatto che la Cina e’ un paese in cui nulla e’ salutare.
L’aria, l’acqua, il cibo, i detersivi, le vernici, etc etc
Se vivi in Cina saprai benissimo che giornalmente ci sono scandali alimentari: l’acqua purificata dei boccioni che trovi ovunque spesso e’ fake, i ristoranti usano olio riciclato e filtrato, anni fa i cocomeri esplodevano nei campi per i troppi fertilizzanti, carne e pesce viene letteralmente pompate di sostanze chimiche per far aumentare artificiosamente il peso, la frutta e la verdura vengono colorate artificialmente per renderle piu’ belle senza tener conto di che acqua viene usata per annaffiare gli orti, a Dongguan un mese fa hanno chiuso una fabbrica che imbottigliava centinaia di migliaia di lattine di birra fake, etc etc
Mi chiedo che senso ha esporre un bambino a tutto questo per una vacanza?
Io ho passato i 40 anni e sono consapevole dei pro e dei contro del vivere qui ma non nascondo che da quando ho un figlio mi chiedo se ne valga davvero la pena.
just my two cents
Rita Andreetti dice
Grazie Marco, è giusto tenere in considerazione tutti questi punti quando si viaggia, soprattutto se si ha la responsabilità di qualcun altro. Io ho viaggiato in diversi posti in Asia, e ho trovato pericoli nascosti anche dietro la perfezione giapponese, per dirne una. Ogni volta che si lascia il proprio angolo di sicurezza si porta il proprio figlio ad essere esposto a situazioni rischiose a cui non siamo abituati.
Come dicevo, in Giappone sappiamo poco della esposizione alle radiazioni nucleari, di chi ci abita o viaggia, o semplicemente della stessa frutta e verdura che qui si coltiva. In Australia un piccolo ragnetto che popola anche le case (per fortuna di rado), può rivelarsi mortale. Quindi, che fare? Eppure entrambi sono Paesi sicuri dove l’infanzia è estremamente protetta.
Sappiamo che la Cina ha tanti problemi legati alla contraffazione, e poiché conosco bene queste situazioni perché come te le vivo, saprai anche che non è restando in Italia che si è immuni da questi mal di pancia. Il fake arriva ovunque, anche là, e in tanti lo acquistiamo quotidianamente.
Un breve viaggio anche in un Paese non perfetto come la Cina, è per me motivo di educazione a ciò che si vuole che queste nuove generazioni diventino: ovvero responsabili, aperte al diverso, ma capaci di capire dove si nasconde il male. E’ una grande sfida, ma personalmente lo trovo un valore immenso il fatto di poter iniziare sin da subito ad offrirla a mia figlia in tutte le sue sfaccettature.
ilaria dice
Il seggiolino auto è un altro tasto dolente: proprio perché so come guidano, l’idea di non usarlo mi fa molta paura. Cercherei di usare solo la metro, se possibile.
ilaria dice
Usare la fascia o il marsupio in bicicletta è pericoloso, se malaguratamente cadi, rischi di schiacciare il bambino (in Italia è vietato).
Rita Andreetti dice
Ciao Ilaria, non ho consigliato di farlo, me ne guardo bene! Ho raccontato come abbiamo risolto noi in un momento di necessità. Spostarsi in Cina per brevi tratti può essere difficoltoso e tra le varie opzioni (ovvero auto senza seggiolino, autobus con autisti che non si interessano della stabilità dei propri passeggeri o metro affollate e senza ascensori), ogni genitore valuta quale è la soluzione ottimale. Noi abbiamo preferito essere responsabili in prima persona della nostra bimba per quel momento e quella situazione.
La metro è comodissima, è vero, ma non adatta a tutti i viaggi. Però il consiglio di preferire questo mezzo agli altri è verissimo!!