Mentre aspettiamo l’autobus notturno che ci porterà a Hué guardo Jelen e le dico:
“Meno male che ce ne andiamo da Hanoi. Ho bisogno di un po’ di tranquillità.”
Il problema non era l’insistenza dei venditori ambulanti né tanto meno le urla dei pseudo backpackers che attraversano mezzo mondo per stare in ostello a ubriacarsi 24 ore al giorno.
E’ stato il traffico a sfiancarmi.
Anche se avevo già sentito diverse horror stories sul traffico vietnamita non ero preparato a quello che mi aspettava.
Pensavo che, avendo vissuto gli ultimi due anni e mezzo tra Pechino e Shanghai, niente potesse più stupirmi.
Camion enormi che ti trattano come un bersaglio mobile in stile Carmaggedon? Già visto.
Adolescenti che non sanno interpretare i segnali stradali e si divertono a passeggiare sul marciapiede con le loro moto elettriche silenziose? Mi capita d’insultarne uno a giorni alterni.
Arterie urbane a dodici corsie che bisogna attraversare correndo – il semaforo verde dura sette secondi esatti – cercando di evitare il flusso continuo di macchine che arriva dalla tua sinistra perché in Cina i mezzi che intendono voltare a destra possono farlo anche quando il semaforo è rosso? Mi capita diverse volte al giorno.
Pedoni che ti soffiano il fumo della sigaretta in faccia mentre aspettano al semaforo per poi sputarti sui piedi appena il semaforo diventa verde? Oh yes. Ho iniziato a sputarli anch’io.
Ma com’è il traffico in Vietnam?
Se sei già stato in Vietnam o hai guardato il video all’inizio dell’articolo saprai già che l’ingrediente principale del traffico vietnamita sono gli scooter.
I biologi dovrebbero iniziare a studiare gli scooter perché si tratta di un f*ttut*ssimo ecosistema. Uno sciame d’api motorizzate pronte a seguirti ovunque neanche le avessi preso a bastonate il nido. Gli autisti che si ricompattano a ogni semaforo rosso, studiandosi a vicenda con un misto d’indifferenza e odio e, nel contempo, provando ad avanzare sino ai posti migliori della linea di partenza.
Quando la luce diventa verde si muovono in maniera sincronizzata e quasi romantica (vedi foto-storia alla fine dell’articolo). Occupano la strada in tutta la sua larghezza e se per caso arriva una macchina in direzione opposta continuano ad avanzare.
Nessuno rallenta. Sembra un duello medievale, con i cavalli lanciati a mille e le lance pronte a disarcionare l’avversario. E’ solo quando pensi che lo scontro sia inevitabile che lo sciame di metallo si apre per inglobare l’automobile. Affascinante.
Poi gli scooter iniziano ad abbandonare il plotone uno dopo l’altro. C’è chi si avventura sul marciapiede, chi sceglie una strada pedonale e chi preferisce viuzze che diresti troppo strette per una motocicletta. La corsa durerà sino al prossimo semaforo rosso, dove il ciclo ricomincerà.
Una tipica riunione di fronte a un semaforo rosso di Saigon, due del pomeriggio.
E se non c’è nessun semaforo?
Il problema principale per i pedoni è che in Vietnam i semafori scarseggiano. In molti casi bisogna attraversare alla bersagliera, ben sapendo che nessuno si fermerà. Ad essere precisi “frenare” è un’azione che nessun autista prende in considerazione.
Non pensare male. Non sto mica insinuando che i vietnamiti siano maleducati. Anzi sì, dal nostro punto di vista lo sono.
Lasciamo perdere il fatto che la loro cultura non sembra contemplare il rispetto per i pedoni e quindi tentare di mettere sotto un povero cristo che sta attraversando la strada è un comportamento socialmente accettabile.
Giusto un esempio di quello che ti puoi aspettare da qualunque strada di Hanoi.
Ma se attacchi il problema da un punto di vista pratico ti accorgi che non hanno molta scelta. Ogni autista sa che dietro di lui c’è almeno un altro “pilota” (o meglio uno stormo di piloti) che ha sistemato duecento chili di materiale (acqua, mattoni, polli, fai un po’ te…) nel portapacchi. E’ anche conscio del fatto che se frena per lasciar passare un pedone l’autista dietro di lui si troverebbe costretto a scegliere tra rallentare a sua volta – rischiando così che l’inerzia delle merci che sta trasportando lo trascini sull’asfalto – o andare a sbattere contro lo scooter reo del rallentamento sperando di limitare i danni.
I vietnamiti non hanno bisogno di una laurea in statistica per capire che la scelta migliore è quella di mantenere la velocità di crociera nella speranza che il pedone sia abbastanza sveglio da evitare lo scontro.
E allora come si fa ad attraversare la strada?
S’impara ad avere fede. Si attraversa a passo spedito – la schiena resa rigida dalla tensione quasi ti avessero infilato una scopa su per il deretano, – e si spera che gli scooter che sfrecciano in entrambe le direzioni ti eviteranno.
Ma non disperare se un motociclista punta esattamente verso di te. Sicuramente non rallenterà, però i suoi anni d’esperienza passati ad evitare ostacoli all’ultimo istante giocano a tuo favore. La brutta notizia è che anche gli autisti più preparati possono sbagliare.
Non ho mai visto tanti turisti infortunati come in Vietnam. Durante le tre settimane passate ad attraversare la costa da Hanoi a Saigon era normale entrare in un ostello e trovarci una ragazza bionda (o un ragazzo moro) seduta a guardare il torneo olimpico di ping pong con la sinistra gamba ingessata e le stampelle a farle compagnia sul divano.
Uno degli incidenti che mi è capitato di vedere durante i tre giorni che ho passato ad Hanoi.
Come sopravvivere?
Va bene avere fede nei motociclisti, ma cosa possiamo fare per aumentare le nostre possibilità di sopravvivenza?
- Appena atterrati in Vietnam è facile sentirsi smarriti, sopratutto se non si è mai stati in Asia. Non disperare se proprio non riesci ad attraversare la strada. Aspetta che arrivi un pedone con più esperienza (possibilmente un locale) e diventa la sua ombra. Si, ti sto suggerendo di seguirlo e utilizzarlo come scudo umano contro le motociclette. Dopo tre o quattro attraversamenti di questo tipo dovresti essere in grado di cavartela da solo.
- A volte evitare l’impatto è impossibile. A me è successo diverse volte nelle stradine strette del centro storico di Hanoi. Se hai qualche nozione di arti marziali, usale. E se non ce le hai imita Karate Kid. Non ti sto suggerendo di pestare i motociclisti, quando piuttosto di tentare di deviare gli scooter che ti arrivano addosso in modo che sia tu che l’autista possiate “sopravvivere” all’impatto.
“Sii acqua amico mio,” Bruce Lee
Secondo me Bruce Lee stava attraversando il Vietnam quando ha concepito l’idea basilare della sua teoria.
- Non so se faccia alcuna differenza, però mi piace fissare dritto negli occhi dell’autista che mi sta venendo addosso in modo da comunicargli che anch’io sono un essere umano e che se mi ammazza mi avrà sulla coscienza.
Quali sono le ragioni di questo traffico fuori controllo?
Secondo me i fattori principali sono due.
La mancanza di infrastrutture
Il fattore più importante è la completa mancanza di infrastrutture. Non ci sono metropolitane e sia le autostrade che i mezzi pubblici sono insufficienti. Quindi la gente è costretta a spostarsi in taxi o scooter.
Pensa a come si trasformerebbe Pechino senza gli anelli autostradali, gli autobus e la metropolitana. O se non sei mai stato a Pechino, pensa a Milano senza tram e metropolitana.
Tra l’altro ci sono molti pochi semafori in Vietnam. Questo significa che di solito agli incroci vige la legge della giungla.
Altro semaforo rosso a Saigon.
I tipi di veicoli in circolazione
La maggior parte dei vietnamiti possiede solo uno scooter. Quando ho visitato il delta del Mekong la guida ci ha spiegato che la situazione è stata creata dal governo, il quale pensa che il paese non abbia abbastanza infrastrutture per sopportare l’invasione di automobili che si sta verificando in altri paesi emergenti.
Per evitare che i cittadini comprassero auto in massa, il governo ha imposto una tassa salatissima (la guida ci ha detto del 200% ma non so se i dati sono precisi).
Due simpatici ragazzi che trovano il tempo di posare per una foto mentre affrontano il traffico del distretto uno di Saigon.
Visto che non si può permettere un auto, la gente ha imparato a ottimizzare gli scooter.
Devi accompagnare i tuoi figli a scuola? Nessun problema, gli puoi comodamente sistemare nel retro del tuo scooter e scorrazzarli per la città.
Hai bisogno di traslocare dal tuo appartamento nel distretto uno di Saigon a una zona più economica? No problem, puoi sempre sistemare il tuo letto king size e il tuo frigo nel portapacchi dello scooter. Meglio se in un viaggio solo.
Immagina una strada piena di motociclette in equilibrio precario a causa del fatto che stanno trasportando quattro passeggeri o 200 litri d’acqua. Non pensi che si trasformi presto in una bolgia?
3, 2, 1… GO! Foto sequenza di quello che succede quando il semaforo diventa verde
Qual’è la città con il traffico peggiore tra tutte quelle che hai visitato?
Photo Credits: Photos by Sapore di Cina
Denis dice
Mai provato Mumbai?
Furio dice
haha non ancora!
Joseph dice
Ciao! Ho appena comprato 6 mesi di Witopia pro, ma non mi sta funzionando :/ potresti aiutarmi? l’errore che ricevo e’ il seguente: Il gateway VPN non può essere connesso. Assicurarsi di avere una connessione a internet valida e riprovare. Sono disponibili ulteriori informazioni nella sezione dei log.
PER FAVORE aiutami!!!!
furio dice
Ciao Joseph,
ti ho inviato una email che dovrebbe aiutarti a risolvere il problema.
Suerte!