Con la globalizzazione, i piatti “orientali” sono entrati a far parte dello stile di alimentazione delle persone che vivono nella parte “occidentale” del nostro pianeta.
È diventato usanza (e moda) pranzare o cenare ai cosiddetti All you can eat “orientali” dove, tra le tante cose, è possibile deliziare il proprio palato con la tipica “pietanza” giapponese che si chiama sushi (寿司).
Ricorda, per iniziare, che il sushi è propriamente giapponese e non cinese come alcuni pensano (anche se diciamo che il sushi è nato grazie alla Cina).
È anche vero che gli All you can eat (e i ristoranti giapponesi in generale) in Occidente sono per la stragrande maggioranza gestiti da cinesi, anche se alcuni millantano di essere giapponesi o di avere comunque cuochi giapponesi…
In quest’articolo cercherò di spiegarti cos’è questo fantomatico sushi e in cosa si differenzia dal sashimi, altra pietanza tipica giapponese.
Il sushi è ormai diventata un’industria che produce bilioni di Dollari nel solo Giappone e il consumo di sushi è diventato quasi un fanatismo, a mio parere.
Pensa che a Tokyo ci sono delle catene di ristoranti specializzati in sushi per cui bisogna fare la fila dalle 5 di mattina per poter gustare i loro prelibati piatti.
Sto parlando di Sushi Dai e Daiwa Sushi, di cui ci parla Marco Togni in questo video.
La storia del sushi
La storia del sushi è un racconto molto interessante sull’evoluzione di un piatto alquanto semplice. In origine, il sushi era nato come un metodo di conservazione dei cibi.
Il pesce veniva messo nel riso a fermentare, in questo modo poteva essere conservato a lungo. Il riso veniva poi buttato e il pesce veniva mangiato. Questo metodo di conservazione nacque in Cina e intorno al settimo secolo si diffuse anche in Giappone, dove il pesce è da sempre stato l’alimento principale.
I giapponesi, tuttavia, cambiarono un po’ questo metodo e iniziarono a mangiare anche il riso. All’inizio del diciassettesimo secolo, Matsumoto Yoshiichi di Edo (l’odierna Tokyo) iniziò ad insaporire il riso con l’aceto per poi venderlo. In questo modo, anziché dover aspettare qualche mese, il pesce poteva essere mangiato subito.
Nell’arco dei secoli, il metodo di preparazione e di presentazione del sushi è cambiato parecchio, fino ad arrivare al moderno sushi.
Che cos’è il sushi?
Ma cos’è questo sushi? Prima di passare alla categorizzazione dei diversi tipi di sushi, in parole spicce, ti dico che il sushi è ogni piatto fatto con riso e aceto, che può essere ripieno di vegetali, avvolto da alghe, ricoperto da pesce crudo, cotto o marinato. Sushi, infatti, significa “aspro” e fa proprio riferimento a una vastissima gamma di cibi preparati con un riso particolare.
Un piatto di sashimi – Sashimi Salmão by Luciano Ramo
Qual è la differenza tra sushi e sashimi?
Il sashimi (刺身) letteralmente significa “corpo infilzato” che non consiste soltanto in pesce, ma anche in carne, tagliata in modo parecchio sottile.
Tradizionalmente, questo piatto viene adagiato su una sorta di decorazione composta dal daikon – una radice asiatica – e dalla foglia perilla.
Il sashimi viene di norma servito con la salsa di soia e, per chi lo desidera, il famoso wasabi (山葵), una pasta di colore verde dal sapore estremamente piccante che prende il nome dalla radice da cui viene creata.
Di norma, nel sashimi, a differenza del sushi, non è presente il riso. Anche del sashimi ci sono diverse tipologie che però non vediamo in questa sede.
Tipi di sushi
Vediamo adesso i tipi di sushi più comuni e più consumati (nonché i miei preferiti).
Makizushi (巻き寿司)
Poiché maki significa “arrotolare”, avremo questo “sushi arrotolato”. Si tratta di una pallina di riso avvolta dal nori (alga secca) che racchiude non solo il riso ma anche il condimento ivi contenuto.
Ecco una piccola lista di ciò che può contenere un makizushi: avocado, cetriolo, tempura (altro piatto giapponese), filadelfia, salmone, tonno, e via dicendo.
A seconda delle dimensioni, della forma e della struttura, prenderà diversi nomi: hosomaki che ha una forma più sottile; chumaki che ha una grandezza media; futomaki che sono quelli più spessi; uramaki che generalmente ha il nori (l’alga secca) all’interno e il riso all’esterno; e il temaki.
Nigirizushi (握り寿司) – Sushi fatto a mano
Si tratta di una piccola polpettina di riso pressata con le mani che può avere un pizzico di wasabi sulla punta e del pesce (solitamente salmone) al posto del nori. Al posto del pesce può esserci anche l’uovo, il tamago.
Chirashizushi (散らし寿司) – Sushi mischiato
Si tratta di un tipo di sushi servito in una ciotola di riso mischiato con vari condimenti chiamati “gu”. Questo tipo di sushi è forse il più comune nelle case giapponesi perché di facile preparazione.
Curiosamente, il chirashizushi, nella maggior parte dei casi, non contiene carne né pesce. Contiene invece uova, tofu, radici di bambù e vegetali vari.
Inarizushi (稲荷寿司) – Sushi ripieno
Si tratta di una sorta di cavità di tofu fritto (abura age) riempita da riso sushi.
Conclusione
Il mondo del sushi è davvero vasto! Spero di averti dato una piccola base da cui cominciare… e adesso, come dice Goku prima di ogni pasto… ittadakimasu!