Il lungomare di Qinhuangdao
Nell’intervista di oggi discutiamo con Chiara Romano, che ha 22 anni e dallo scorso agosto si trova a Qinhuangdao, dove studia cinese grazie a una borsa di studio dell’Istituto Confucio.
Come richiedere e ottenere la borsa di studio
Chiara, quali sono i requisiti minimi per ottenere una borsa di studio dell’Istituto Confucio?
Ciao Furio! Ottenere una borsa di studio dell’Istituto Confucio (che è promossa, in realtà, da Hanban, la “casa madre” degli Istituti Confucio nel mondo) non è troppo difficile. Prima di tutto bisogna scegliere che tipo di esperienza si vuole fare: le borse di studio offerte sono diverse, offrono periodi di studio che vanno da sei mesi ad un anno, oppure sono borse di studio per laurearsi sia alla triennale che alla magistrale in Cina, o ancora borse di studio per quanto riguarda l’insegnamento del cinese.
Insomma, le proposte sono davvero tante! Per fare richiesta per una qualsiasi di queste borse di studio bisogna avere un’età compresa fra i 16 ed i 35 anni e bisogna passare l’esame dell’HSK (Hanyu Shuiping Kaoshi, Test di Conoscenza della Lingua Cinese per Stranieri) e dell’HSKK (simile al precedente, con la differenza che non occorre saper scrivere i caratteri cinesi).
Per ogni tipo di borsa di studio sono richiesti livelli di conoscenza della lingua differenti, ma per quanto riguarda la borsa di studio annuale, cioè quella che ho ottenuto io, bisogna superare come minimo l’esame HSK3 con almeno 180 punti e l’esame HSKK成绩 (ossia il livello elementare) con almeno 60 punti.
Qual è la procedura e la tempistica per richiedere la borsa di studio?
Per richiedere la borsa di studio basta iscriversi al sito Confucius Institute Scholarship e compilare un modulo dove bisogna inserire i propri dati personali. Inoltre bisogna caricare anche una quantità di documenti non indifferente:
- Una propria foto formato fototessera;
- Copia del passaporto;
- Un ‘breve’ saggio di minimo 800 caratteri cinesi per motivare la richiesta della borsa di studio;
- La fotocopia dei risultati degli esami HSK e HSKK;
- La fotocopia del diploma di grado di istruzione più alto che si possiede;
- La fotocopia di due lettere di presentazione, scritte in inglese o in cinese, di alcuni docenti di cinese (credo si possano richiedere direttamente all’Istituto Confucio di appartenenza);
- La propria firma autografa.
In questa richiesta bisogna anche indicare due università alle quali si vorrebbe accedere, selezionandole dalla lista fornita dal sito stesso.
La scadenza del bando per le borse di studio è intorno alla prima settimana di maggio (nel 2014, per esempio, la scadenza era il 10 maggio; fa fede il fuso orario di Pechino).
L’entrata della Yanshan University
Quando si conoscono i risultati e quando, invece, si parte in Cina?
Tra la chiusura del bando e l’uscita dei risultati ci vuole almeno un mese: nel 2014 la scadenza del bando era fissata al 10 maggio e l’uscita dei risultati al 16 giugno. Personalmente è stato il mese più lungo della mia vita, ero divisa tra l’ansia di non essere accettata dall’università e l’ansia di finire gli esami all’università italiana per laurearmi in tempo e partire per la Cina senza pensieri. Il 20 giugno 2014 il mio sogno si è avverato: una e-mail della 燕山大学 (Yanshan University) di Qinhuangdao, una città portuale a 300 chilometri da Pechino, mi avvisava che avevano accettato la mia richiesta.
Da quel momento è andato tutto così velocemente che, a ripensarci, mi sembra impossibile che sia riuscita a fare tutto: siccome qui in Cina scuole e università cominciano le lezioni il primo settembre, era necessario ottenere tutti i documenti entro la fine di agosto. E infatti, allegati all’e-mail dell’università c’erano già alcuni documenti, da compilare entro dieci giorni e rispedire sempre via e-mail: il modulo di iscrizione all’università, un documento da far firmare al medico curante dove si afferma di non avere decine di malattie (tra le quali psicosi, HIV, sifilide o dipendenza da droghe, tutto da documentare con analisi del sangue, delle urine e anche ECG e radiografia al torace) e un modulo dove viene richiesta l’esperienza di studio e di lavoro (una sorta di curriculum, per intenderci). Solo con questi documenti l’università sarà in grado poi di inviare la lettera di invito (in cartaceo) necessaria per ottenere il visto.
A quanto ammonta la borsa di studio dell’Istituto Confucio? A parte la borsa in denaro, che altri privilegi ti dà tale borsa di studio?
La borsa di studio varia a seconda della tipologia richiesta: quella annuale fornisce 1,400 Yuan al mese, che vengono addebitati esclusivamente su conto cinese (il ricordo di quelle DUE mattinate passate in banca attorniata da cinesi curiosi ancora mi tormenta). Inoltre, per il primo mese, l’università (o almeno la mia università) fornisce un contributo di 600 Yuna per l’assicurazione medica e 1,500 Yuan per le spese iniziali. Qui trovate il cambio attuale Yuan/Euro (al momento in cui scrivo 10 Yuan = 1.3 Euro).
Tale borsa è sufficiente per vivere in una città come Qinhuangdao?
Credo che questo tipo di borsa di studio sia molto conveniente, dato che è quasi tutto coperto: le tasse universitarie, l’alloggio e i libri utilizzati. Il biglietto aereo non è compreso, così come il vitto.
Detto ciò, per vivere nel campus la borsa è sufficiente; oltre alla mensa (dove si può mangiare abbondantemente con meno di un Euro) nel campus ci sono dei supermercati di diversa grandezza dove si può acquistare di tutto; ovviamente prodotti cinesi. Se invece si preferisce mangiare cibo importato, la borsa potrebbe non essere sufficiente, ma è comunque d’aiuto: da quando ho scoperto l’esistenza del 家乐福 (Jialefu, ovvero il Carrefour), spendo gran parte della borsa in pasta, sughi, formaggio e biscotti (santa Barilla e Mulino Bianco!).
Sei tu a scegliere l’università cinese dove andrai a studiare o è l’Istituto?
La cosa positiva della borsa di studio Confucio, a mio parere, è proprio la possibilità di scelta che dà al richiedente. Sul sito Confucius Institute Scholarship c’è una lista di ben 142 università sparse in tutta la Cina tra le quali scegliere! Ci sono destinazioni addirittura a Hainan, in Mongolia Interna o in Xinjiang! Qui trovate la lista completa.
Prendere una decisione, infatti, è stato parecchio difficile. Sapevo che Pechino e Shanghai sarebbero state piene di stranieri e che molto probabilmente avrei parlato poco il cinese, quindi le ho eliminate a priori (ma ripensandoci, Shanghai non me la farei proprio scappare!). Dopo aver guardato i siti di varie università ho deciso di fare domanda alla Yanshan University di Qinhuangdao, come prima scelta, e ad una università in Guizhou.
Ho scelto la Yanshan University principalmente per due motivi. Il primo è che è una città di media grandezza (per gli standard cinesi, ovviamente: per me, che vengo da Foggia, è enorme!), dove sicuramente non avrei trovato troppi stranieri; secondo, è abbastanza vicina a Pechino (solo due ore di treno) e quindi vicina ad uno snodo di trasporti importante. Questo tratto è fondamentale per me, dato che in questo anno vorrei visitare quanta più Cina possibile!
Chiara a Shanghai
Trasferirsi in Cina
A parte la borsa di studio, che aiuto ti dà Hanban (ovvero la case madre degli Istituti Confucio sparsi per il mondo)?
Per quanto riguarda la compilazione della domanda, i documenti e i contatti con l’università prescelta, dipende tutto dal richiedente della borsa: tuttavia l’Istituto Confucio di Macerata, quello a cui mi sono rivolta, dato che studiavo lì, è sempre stato disponibile per qualsiasi richiesta di spiegazione o traduzione.
Ad aprile 2014 questo Istituto ha anche organizzato una riunione per i richiedenti della borsa, per spiegare in dettaglio le varie caratteristiche delle borse di studio e per darci consigli su cosa era meglio fare, per le tempistiche, eccetera.
Che tipo di visto hai ottenuto? Hai avuto problemi?
Quando l’università mi ha inviato la lettera d’invito, ha specificato nella stessa che il visto da richiedere era quello di tipo X1. Personalmente per richiedere il visto ho preferito rivolgermi ad un’agenzia viaggi, che ha inviato il mio passaporto, la lettera d’invito e un documento con i miei dati all’ufficio visti. Due settimane dopo avevo tutti i documenti in regola per partire!
Entro un mese dal mio arrivo in Cina, invece, sono dovuta andare in polizia per far convertire il mio visto in permesso di residenza temporaneo, procedura che è durata più o meno due settimane. Non ho avuto grossi problemi, a parte il fatto che in polizia si erano dimenticati di darmi un foglio “sostitutivo” del passaporto che afferma che il mio passaporto è in polizia per far convertire il visto. Per fortuna la mia coinquilina, che studia in Cina da tre anni, mi ha suggerito di tornare a richiederlo, altrimenti sarei partita per le vacanze della Settimana D’Oro tranquillamente senza passaporto…
E non saresti durata tanto, visto che senza passaporto non ti fanno salire nemmeno in treno! Che consiglio ti senti di dare a chi sta per trasferirsi in Cina con una borsa di studi?
Avere la possibilità di studiare in Cina è sicuramente un’opportunità da non perdere e la borsa di studio poi fornisce diverse agevolazioni che fanno indubbiamente comodo. Insomma: suggerisco di partire senza troppi pensieri, senza troppe preoccupazioni o paure. Certo, non si sta andando a dieci chilometri da casa propria e nessuno dice che sarà una passeggiata, ma se si è davvero sicuri di voler fare questa esperienza per scoprire “la vera Cina”, pur senza essere abbandonati a se stessi, quella della borsa di studio è senza dubbio un’alternativa da considerare.
Dove stai abitando?
La borsa di studio fornisce anche l’alloggio nel campus dell’università: al momento abito quindi nella palazzina dei 留学生 (liuxueshang, studenti stranieri). Qui siamo tutti stranieri, provenienti da ogni parte del mondo: chi con la borsa di studio Confucio, chi con la borsa di studio del Governo ma anche chi è venuto senza borsa di studio. Vivere qui mi piace molto, perché ogni giorno si impara qualcosa di una cultura diversa.
Tra l’altro posso tranquillamente dire che qui viviamo nel lusso, se si considerano le condizioni dei dormitori cinesi; innanzitutto, noi siamo in due per ogni stanza, mentre i cinesi dormono in sei in una stanza sola (e la grandezza delle camere non varia); inoltre, noi abbiamo i bagni all’interno del dormitorio, su ogni piano, mentre loro devono andare a lavarsi ai bagni pubblici. Che fin quando è estate va anche bene, ma ora che l’aria è gelida credo sia davvero una tortura! Noi 老外 (laowai, diavoli bianchi) abbiamo anche una cucina fornita di piastre e fornetti, mentre loro non hanno la possibilità di cucinare, e infine mentre noi possiamo tenere accese tutte le luci anche per tutta la notte, nei dormitori cinesi alle undici e mezzo di sera si spengono automaticamente tutte le luci. Assurdo!
L’unica cosa che ci accomuna agli studenti cinesi è il coprifuoco: dobbiamo tassativamente essere tutti in dormitorio per le undici e mezza di sera, con tanto di chiusura del cancello del dormitorio. Per noi stranieri, abituati a tutto un altro tipo di vita, è davvero pesante. “Fortunatamente” a Qinhuangdao non c’è molto da fare, quindi quelle rare volte che facciamo più tardi delle undici e mezzo scavalchiamo oppure svegliamo la custode che ci apre con riluttanza, urlandoci addosso in cinese.
Queste scene mi ricordano la mia permanenza a Beiwai, la scuola di Pechino dove ho studiato per sei mesi nel 2010. C’è da dire che là sono più emancipati e i guardiani non ti urlano certo dietro… al massimo si accendono un’altra sigaretta e sputano per terra in segno di disprezzo. O di apprezzamento… chi lo sa?
Qinhuangdao
Studiare il mandarino in Cina
Quanti studenti ci sono nella tua classe? Di che nazionalità?
Tutti gli studenti che sono qui per studiare cinese sono stati divisi in cinque classi in base ai risultati degli esami dell’HSK e (credo) in base a tutti i documenti che abbiamo mandato sulla nostra istruzione ed esperienza con la lingua cinese. Io sono nella classe 中一, ovvero l’intermedia. In classe siamo più o meno una quindicina: alcuni hanno una borsa di studio Confucio, altri quella del governo cinese. Ci sono molte russe, alcuni coreani, un inglese e io… l’unica italiana in tutta l’università!
All’inizio questa cosa mi ha spaventata, perché vedevo tutti gli altri parlare nella propria lingua con gli altri compagni. Poi mi sono resa conto che essere l’unica italiana è una fortuna: infatti come si può ben immaginare, ormai parlo italiano solamente con la mia famiglia ed i miei amici in Italia, mentre qui comunico solo in cinese ed in inglese!
Azz… studiare cinese in una classe piena di russe è uno dei miei sogni erotici, purtroppo mai realizzato. Ma torniamo a noi… Puoi descriverci la tua giornata tipo? Cosa fate a lezione?
Le lezioni durano dal Lunedì a Venerdì, dalle 8.00 alle 12.00, più due lezioni pomeridiane dalle 14.00 alle 15.45. Per ogni materia facciamo sempre due ore di lezione. Gli studenti del livello intermedio devono seguire lezioni di grammatica, conversazione, ascolto, cultura (la mia preferita!), comprensione dei testi e cinese (ovvero leggiamo testi, impariamo vocaboli, facciamo esercizi). Tutte le lezioni si tengono esclusivamente in cinese.
A volte è veramente difficile seguire a causa dell’argomento o poiché il docente parla troppo in fretta, ma per la maggior parte del tempo riesco a capire. Oltre alla lezione di cultura, anche quella di conversazione mi piace molto: la docente ci mette in coppia con un altro studente e dobbiamo replicare una situazione simile a quella letta nella lezione del giorno. E’ utile perché esercitiamo il nostro cinese, ma anche divertente perché molto spesso con la mia solita compagna cominciamo a parlare dei fatti nostri in cinese, deviando completamente dalla lezione!
Ti sembra che il metodo di studio sia differente da quello italiano?
Il metodo utilizzato è abbastanza differente rispetto a quello italiano, ma questo non sempre significa che sia migliore. Che la lezione si tenga interamente in cinese è sicuramente un bene, ma spesso alcuni argomenti sono difficili da capire anche se spiegati più volte e con registri linguistici diversi, perché la nostra conoscenza dei vocaboli è ancora abbastanza limitata. Fortunatamente per la maggior parte delle volte riusciamo a capirci, utilizzando raramente l’inglese e i gesti in casi limite.
In Italia ho cominciato a studiare cinese con l’obiettivo di diventare interprete, quindi le lezioni erano concentrate più sulla grammatica e sulla traduzione.
Qui si tenta di insegnare il cinese incentrandosi molto sull’apprendimento di nuovi vocaboli e modi di dire, ma secondo me bisognerebbe aumentare i momenti di conversazione e diminuire quelli di sola lettura o di spiegazione dei vocaboli. Infatti con alcune mie compagne di corso abbiamo contattato dei ragazzi cinesi che studiano qui e spesso ci incontriamo per qualche ora, per aiutare loro con l’inglese e per migliorare il nostro cinese chiacchierando del più e del meno.
Ok, mi sembra che in generale te stai cavando senz’altro meglio di Sborto!
Vivere in Cina
Tre cose che ti hanno stupito della Cina.
Prima di arrivare qui mi sono documentata per bene leggendo da cima a fondo Sapore di Cina: mi ricordo che quando ho letto “Ragioni per odiare la Cina” o “Sai di essere in Cina quando…” mi sono fatta una bella risata dicendo: “Ma dai! Che esagerazione!”.
Ebbene: Chiara 0, Cina 1. La prima cosa che mi ha stupito della Cina è che tutto ciò che è riportato in questi articoli è definitivamente VERO!
L’altra cosa che mi ha stupita è che la Cina è ancora più grande di quanto me la sia immaginata. E con questo non intendo dire solamente che è un Paese enorme e cose del genere, ma intendo dire che è grande anche nelle “piccole cose”. Per fare un esempio: per andare dal mio dormitorio al cancello principale dell’università ci vuole un quarto d’ora d’autobus (quando non devi fare la fila per mezz’ora al freddo e al gelo), e se vuoi andare in centro ci vuole un’ora. Per una abituata a vivere a dieci minuti a piedi da tutto, è una bella differenza!
Terzo: in Cina sono (quasi) tutti disponibili. Se ho un problema, mi basta chiedere a qualcuno e subito ottengo una risposta più o meno precisa. Se poi sono fortunata, becco pure qualcuno che riesce a spiccicare qualche parola in inglese senza vergognarsi!
Il tuo piatto cinese preferito.
Senza dubbio i 猪肉饺子 (zhurou jiaozi, ravioli con carne di maiale). Ho imparato ad amarli in Italia e sono stati la prima cosa che ho mangiato qui in Cina la sera del mio arrivo. C’è un legame affettivo fra noi!
Pensi che potresti restare a Qinhuangdao per un’esperienza lavorativa a lungo termine?
Qinhuangdao non mi piace molto come città, ma se mi offrissero un bel lavoro di traduzione, magari, in qualche città più grande e movimentata, tipo Shanghai (si vede che ne sono innamorata?), credo proprio che accetterei senza pensarci troppo!
Chiara, grazie per la bellissima intervista e buon proseguimento in Cina!
Photo Credits: View from Holiday Inn Sea View Qinhuangdao 秦皇岛海景假日酒店 by Kwong Yee Cheng
昭雪 dice
Ciao~ qualcuno é andato a studiare in un’università di Guangzhou?? Vorrei sapere le vostre opinioni :)
Paolo dice
Ciao Furio!
Complimenti per il sito! Volevo chiederti qualche consiglio riguardo lo studio del Cinese in ambito universitario e in ambito di corso privato in Cina. Secondo te quali possono essere i pregi e i difetti di entrambi? Tu ( per esperienza personale o per esperienza di terzi) quale ti sentiresti di suggerire?
Ah, dimenticavo la cosa più importante! La mia conoscenza della lingua è pari allo zero, quindi si tratta di cominciare da principiante :)
Grazie anticipate e buona giornata
Furio dice
Ciao Paolo, abbiamo pubblicato un articolo sul tema! trovi il link sul menu principale. Se non sbaglio si chiama “Studiare il cinese in Cina”
Alessandro dice
Ciao! Complimenti per il sito e per l’articolo :) Sono ormai al termine del mio percorso di studi universitari di cinese qui in Italia e tra le varie possibilità per il prossimo anno stavo pensando di andare in Cina e possibilmente con una borsa di studio Confucio, però quella per la letteratura,storia, filosofia. Qualche consiglio? Dovrei iscrivermi alla laurea magistrale là? Grazie in anticipo. :)
Furio dice
Ciao Alessandro, penso ti serva un certificato HSK per ottenere una borsa Confucio.
Marco dice
@Chiara, @Fabio: potreste dirci più o meno quanto avete studiato Cinese (circa, anni, mesi, tenpo piebo o solo un paio di volte settimane) e dove, prima di essere pronti per passare gli esami HSK e HSKK.
Grazie se vorrere rispondere.
Chiara dice
Ciao! Io ho studiato cinese per tre anni all’università di Macerata, erano più o meno sette ore di lezione alla settimana! :)
fabio dice
io studiai al confucio di Pisa, 4h a settimana. Sinceramente puo’ andare bene per iniziare,ma non sperare di imparare davvero il cinese in quelle scuole. Non per mancanze loro (oddio, certi insegnanti..),ma per una serie di fattori quali classi che a volte sono fatte di gente che viene per hobby e ralleta le lezioni e soprattutto perche’ manca una possibilita’ reale di usare la lingua e di parlare.
Andai poi all’universita’ di Chongqing, ma il campus in campagna non faceva per me (ora pare lo abbiano rimesso in citta’ per gli student stanieri, dopo tanti che erano andati via forse) e andai in una sconosciuta citta’ del Jiangsu, Nantong. Qui e’ dove ho imparato a parlare cinese, con tutti I limiti del caso certo, alla fine ho studiato un solo anno seriamente.
Per l’esame HSK dipende dal livello, poi cambiano in continuazione, adesso ho sentito che tipo per il secondo livello non serve neppure conoscere I caratteri e non ho capito quanti livelli ci siano. Comunque alla fine lascia un po’ il tempo che trova, non ho mai sentito in cina qualcuno che ti chiedesse che livello hai di HSK, quindi prendetelo come test personale, alla fine vi chiedono ‘sai parlare’ si o no e lo vedono subito.
Furio dice
Ciao Fabio,
l’HSK può servirti per entrare all’università o per ottenere una borsa di studio. Per il resto sono d’accordo che, come tutti gli esami di qualsiasi materia, è abbastanza inutile e lascia il tempo che trova!
Su Nantong, non è poi sconosciuta, la maggior parte delle aziende manifatturiere di attrezzi ginnici si trova lì : p
fabio dice
l’esperienze con gli istituti confucio e le universita’ cinesi possono variare molto. Io fui molto sfortunato con I miei, cosi’ tanto che a un certo punto abbandonai l’universita’ e borsa di studio per andare a pagamento in un’altra.
ferma85 dice
interessante come sempre :)
ammetto di provare un po di invidia perché questa esperienza proprio mi manca :(
Qinhuangdao credo sia una delle poche città cinesi dove se visiti la zona vecchia ti sembra di stare in piena Germania °_° (esperienza personale) e concordo con te Chiara è una città “piccola” solo per gli standar cinesi
Marianna E. dice
Ciao Chiara, io ho passato un anno a Shanghai grazie ad una borsa di studio (del governo cinese), ormai sono passati 4 anni… che nostalgia!!! Ora insegno cinese al liceo :) goditi questa esperienza però, ti prego, la Barilla e il Mulino Bianco quando hai a disposizione una cucina così ricca??????? Nooooooooooooo!!!! :) in bocca al lupo per la tua esperienza! mari
Chiara dice
Grazie ancora Furio! :)
Furio dice
Grazie a te!