In quest’articolo esporrò ragioni principali per scegliere di fare uno stage in Cina (anziché negli Stati Uniti, ad esempio) e le opzioni principali per chi sta pensando di fare uno stage lavorativo in Cina (borse di studio e agenzie, principalmente). Inoltre elencherò i requisiti principali di un’agenzia onesta e capace. Prima però voglio raccontarti la mia esperienza!
Lavorare in Cina: La mia esperienza
Quando, nel 2009, rifiutai tre proposte di lavoro a tempo indeterminato – la prima da parte di una ben nota multi-nazionale e le seguenti da parte di due università – per andare a fare un’esperienza in Cina attraverso una borsa di studio che non mi garantiva neanche uno straccio di contributo pensionistico, la maggior parte dei miei colleghi mi disse apertamente che ero pazzo.
Io pensavo fosse la scelta giusta già nel 2009, ma la conferma finale arrivò a Settembre 2011, quando fui invitato a tenere un seminario alla Universidad Javeriana de Bogotà, Colombia. Il primo giorno della conferenza il rettore invitò a cena gli organizzatori e tutti gli speaker. Si trattava per lo più di professori di fama internazionale che avevano lavorato in università per più di trent’anni, pubblicato libri, fondato business dalle immense potenzialità.
Io, che all’epoca avevo ventinove anni, ero un po’ un imbucato, invitato sopratutto perché amico del presidente della conferenza che per meriti professionali. Non mi aspettavo quindi nessuna attenzione. Anzi, ad essere sincero ero un po’ “intimidito” dalla situazione così formale.
E poi successe quello che non ti aspetti. Mentre il cameriere stava servendo la seconda portata – una zuppa contenente sette diversi tipi di patate (non chiedetemi qual era la differenza perché non la so), – il rettore mi guardò e fece:
“Usted habla Español?” Lei parla spagnolo?
“Sì.”
“Y trabaja en China, verdad?” E lavora in Cina, no?
“Sì, desde hace un año.” Sì, da un anno.
“Bene,” continuò il rettore, “perché è di gente come lei che abbiamo bisogno. Ci serve un ponte che ci connetta alla Cina, qualcuno che possa capire sia la nostra che loro cultura.”
E vai di grande discussione sulla Cina per tutta la durata della cena, cosa che mandò in bestia più di un gran professore.
Che valore ha uno stage in Cina?
Dipende! Se vai in Cina e concludi il tuo stage – o internship che dir si voglia – senza imparare una parola di cinese, senza stringere nessun contatto che ti possa tornare utile in futuro e senza fare un’eccellente impressione su chi dovrà decidere se assumerti o meno – il tuo superiore presso l’impresa dove lavori, ad esempio, – allora non ha alcun valore. Tanto vale farsi una vacanza a Ibiza.
Se invece sfrutti l’occasione al meglio, ti fai assumere (questo dovrebbe lo scopo principale del tuo stage dopotutto) e riesci a stare in Cina abbastanza tempo per imparare la lingua, capire come funziona il sistema e poter quindi offrire un valore aggiunto a un’azienda occidentale che ha interessi in Asia (o a un’azienda cinese che ha interessi in occidente) allora per la tua carriera si apriranno diverse porte, sia che tu voglia restare in Asia sia che tu voglia tornare a lavorare in Europa.
Diciamoci la verità, il problema non è la mancanza di lavoro, bensì il fatto che il mercato del lavoro è diventato più competitivo. Oggi giorno avere una laurea e saper parlare l’inglese non impressiona più nessuno. Si tratta di un requisito necessario ma non sufficiente.
Cosa sai fare? Che valore aggiunto puoi offrire alla mia azienda? Perché dovrei assumere te e non uno degli altri trecento dodici candidati che hanno una laurea, parlano inglese e hanno fatto l’Erasmus in Francia o Germania proprio come te?
Il vantaggio di fare un’esperienza in Cina – rispetto a un’esperienza negli Stati Uniti o in Australia, ad esempio, – è che la Cina è un mercato estremamente complesso ma, sopratutto, difficile da decifrare, per le aziende occidentali. E le persone che hanno una qualifica professionale che va al di là del “sapere il cinese” e siano allo stesso tempo capaci di capire entrambe le realtà (oriente e occidente) sono merce rara. Di conseguenza, sono anche le più ricercate.
Ecco un esempio del perché molte aziende occidentali faticano ad avere successo in Cina e sono quindi alla ricerca di persone in grado di capire la Terra di Mezzo: In occidente le pubblicità che hanno più successo sono quelle che enfatizzano i benefici individuali (ovvero quelle che rispondono alla domanda “Cosa ci guadagno?”). Al contrario, in Asia orientale l’approccio migliore – e difatti è il più utilizzato – è quello di enfatizzare i benefici comuni (ovvero la domanda alla quale la pubblicità dovrebbe dare una risposta è “In che modo questo prodotto/servizio può aiutarmi a migliorare il mio rapporto con la mia famiglia, i miei amici o i miei colleghi di lavoro”).
Il perché di questa differenza va ricercata nel tessuto socio-economico della Cina e dell’Europa antica dal conseguente evolversi di due scuole di pensiero, quella Aristotelica e quella Taoista/Confuciana, diametralmente opposte. Se vuoi approfondire il discorso ti consiglio di leggere “The Geography of Thoughts,” un ottimo libro sul tema.
Il fatto che la Cina sia un mercato così difficile da decifrare diviene quindi un vantaggio per chi, questo sistema, riesce a capirlo.
Come trovare uno stage in Cina?
A mio modo di vedere hai tre opzioni. La prima è quella di trovare uno stage pagato (magari tramite una borsa europea quale Erasmus Mundus o un bando regionale come le vecchie borse Master&Back della Regione Sardegna); la seconda è quella di fare da solo (ovvero di contattare di persona aziende o università); la terza è quella di rivolgerti a un’agenzia che ti trovi un’azienda – o un’università – presso la quale effettuare lo stage.
Opzione A: Vincere una borsa di studio
I pro della prima opzione sono ovvi: sei pagato per fare un’esperienza che, se sei arrivato a leggere sino a qui, reputi utile per la tua carriera. I contro sono altrettanto ovvi: trovare una borsa di studio non è facile.
Inoltre dipende molto dalla tua esperienza.
Personalmente ci misi quasi un anno per trovare una borsa di studio in Asia (iniziai a cercare nell’estate del 2009 e arrivai in Cina il 31 maggio 2010). Inoltre dovetti presentare un progetto di ricerca di dieci pagine e sostenere un colloquio a Bruxelles. Detto questo, si trattava di una borsa accademica e non di uno stage in azienda.
Non sto cercando di scoraggiarti. Trovare una borsa di studio è certamente possibile. Tanti ragazzi arrivano in Cina già a sedici anni, altri ci arrivano prima di laurearsi o appena dopo la laurea. Inoltre alcune agenzie offrono borse di studio sponsorizzate da imprese o enti regionali.
Poi ci sono le borse europee, come ad esempio l’Erasmus Mundus o le Marie Curie (più indicate a chi vuole fare un master o dottorato di ricerca piuttosto che uno stage in azienda, a dire il vero).
Insomma, le opportunità per trasferirsi in Asia con una borsa di studio esistono, però è richiesto tanto lavoro, lungimiranza (si parla di tempi anche superiori a un anno per vincere una borsa) e un buon curriculum vitae. Inoltre, la maggior parte delle opportunità riguardano appunto lo “studio” e non gli stage in azienda.
Se stai pensando di partire tra uno o due anni ti consiglio di iniziare a informarti sin da oggi!
Opzione B: Fare da solo
Il pro è che non dovrai pagare nessuna agenzia e, in alcuni casi, riuscirai addirittura a trovare qualcuno che ti paghi. Ma in questo caso non parlerei di “stage” visto che tecnicamente ti stanno assumendo a tempo determinato. Il contro è che trovare lavoro in Cina non è per niente facile (a meno di non voler insegnare inglese o essere estremamente qualificati).
Opzione C: Rivolgersi a un’agenzia
Rivolgendoti a un’agenzia ti troverai in una situazione diametralmente opposta rispetto all’opzione A. Il contro è che dovrai pagare di tasca tua: si va dai 100-500 Euro per un servizio che comprende solo la ricerca dello stage e una lettera d’invito per ottenere il visto sino a 2,000-4,000 Euro per un servizio “tutto compreso” che include la ricerca dello stage, vitto e alloggio, corso di cinese, networking, eccetera).
Il pro è che, se scegli una buona agenzia, non dovrai aspettare mesi per partire né sbatterti troppo per trovare l’azienda che faccia al caso tuo: le agenzie migliori sono in contatto con migliaia di imprese e non avranno problemi a trovarne una che faccia al caso tuo.
Inoltre i pacchetti di fascia medio-alta sono pensati per minimizzare lo “shock culturale” – tramite il pick up in aeroporto, la ricerca dell’alloggio, corsi di iniziazione alla lingua e alla cultura cinese, organizzazione di eventi dove sono presenti gli altri ragazzi che stanno facendo uno stage in Cina, eccetera – e sono quindi adatti ai meno avventurosi.
Da poco mi è capitato di leggere una discussione su forum concernente un articolo sugli stage a pagamento uscito sul Corriere della Sera: la teoria generale della discussione è che far pagare per uno stage è scandaloso. Io, che mi reputo una persona pragmatica, non ci vedo nulla di male.
Si tratta di un servizio “premium”, così come lo sono i tour organizzati, gli hotel a cinque stelle, i voli in prima classe, o gli intermediari commerciali (per chi si occupa di import/export).
Come evitare le truffe
Il lavoro – una volta spogliato dalle connotazioni politico-sociali tanto care ai media – rappresenta uno dei tre bisogni primari dell’essere umano (gli altri due sono il sesso – ovvero l’istinto darwiniano alla trasmissione del nostro patrimonio genetico – e la salute – ovvero il puro istinto di sopravvivenza).
No, non sto andando fuori tema. Il fatto che si tratti di un bisogno primario ci rende vulnerabili. Perché quando siamo ammalati, non vediamo una donna da cinque anni o ci ritroviamo senza lavoro siamo disposti a credere a qualsiasi cosa pur di riaccendere la speranza.
Questo significa che i truffatori hanno gioco facile: “Clicca qui per perdere 7 Kg in 7 giorni,” “I 5 segreti per riconquistare la tua ex-ragazza,” “1,000 Euro al mese in tre semplici passi.” Ti è mai capitato di vedere una pubblicità simile? Bravo, anche a me.
Ecco perché bisogna stare ben attenti al momento di scegliere l’agenzia alla quale affidarsi: si tratta di un settore dove bazzicano un bel po’ di truffatori.
Da quando ho aperto questo sito web ricevo decine di e-mail e commenti al giorno e la ricerca del lavoro è, dopo i viaggi, l’argomento più gettonato. Ne ho sentite di tremende: agenzie che ti chiedono di inviare i soldi esclusivamente su uno conto in banca off-shore o tramite Western Union (transazioni non tracciabili, dì pure addio ai tuoi soldi!), agenzie che ti chiedono di inviare il tuo passaporto in Cina per farti il visto (questa è ottima, la mia teoria è che rivendono i passaporti ai clandestini di qualche paese in guerra), agenzie che ti promettono un lavoro a tempo indeterminato ma ti offrono solo un visto turistico di tre mesi (quindi oltre a lavorare illegalmente e rischiare una multa di diverse migliaia di Euro dopo tre mesi diventi anche un clandestino visto che a partire da luglio 2013 farsi rinnovare un visto turistico è più complicato che scalare l’Everest a piedi nudi), agenzie che si fanno pagare e poi spariscono nel nulla o, e chiudo qua, agenzie che richiedono di farsi pagare per offrirti un colloquio di lavoro non vincolante (inaccettabile, prima dovrebbero farti il colloquio e, nel caso tu venga accettato per lo stage o il lavoro, ricevere una commissione).
Come scegliere un’agenzia onesta e capace?
Ecco i miei consigli:
- Assicurati di poter pagare tramite bonifico bancario o Paypal. Per quanto riguarda il bonifico assicurati che il nome del beneficiario sia quello della società che fa capo all’agenzia. Per quanto riguarda Paypal richiedi una fattura PRIMA del pagamento (è possibile, se ti dicono che non te la fanno scappa) e accertati che il destinatario della somma sia la società che fa capo all’agenzia.
- Assicurati di avere a che fare con una SRL (Società a Responsabilità limitata, Limited Company in inglese) e non con Mr. Wei Chen, Mr. Pang Zhou o Mr. Furio Fu (nomi fittizi).
- Dai un’occhiata al sito web dell’agenzia. Ti sembra serio e aggiornato? E’ chiaramente indicato il nome della società cui fa capo il sito web (di solito si trova sul footer e/o sulla pagina “About Us”)? Il sito contiene una pagina dove sono elencati i quotidiani o siti web che hanno parlato dell’agenzia? Il sito contiene una pagina che ospita le recensioni dei ragazzi che hanno fatto uno stage in passato (con tanto di nome, cognome e, se possibile, foto di chi fa la recensione)?
- L’agenzia ti richiede di pagare subito o ti sottopone a un colloquio in inglese? No perché se non parli né inglese né cinese allora è meglio che in Cina al massimo ci vieni per visitare la grande muraglia e nessuna agenzia seria dovrebbe prendere in considerazione la tua candidatura.
- Inoltre prima di accettarti come cliente l’agenzia dovrebbe verificare le tue credenziali professionali. Mi spiego: se vuoi fare uno stage in una società finanziaria con sede a Pudong come minimo devi essere laureando in economia. Se hai studiato da fisioterapista l’agenzia dovrebbe rifiutare la tua candidatura.
- E’ possibile contattare uno dei ragazzi che hanno già fatto uno stage con l’agenzia? Ecco, allora contattalo e chiedigli come si è trovato. Magari invia una email che è meno invasiva del telefono.
- L’agenzia ti promette un visto di lavoro (o un visto business o studentesco, a seconda dell’organismo dove farai lo stage) o tenta di convincerti di arrivare in Cina con un visto turistico? Come ho già detto lavorare in Cina con un visto turistico è illegale e rischi una multa e la deportazione (a tue spese).
Nessuno dei consigli che ti ho dato ti permetterà di stabilire con certezza il grado di onestà o le capacità di una data agenzia; però penso tu sia d’accordo con me sul fatto che se un’agenzia rispetta tutti i requisiti che ho elencato dovresti essere in buone mani.
Domande frequenti
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