La scrittura cinese ha un fascino tutto suo: dall’aspetto ornamentale, che tutti possono apprezzare anche senza essere esperti, al valore simbolico e per noi esotico, fino alla lunga tradizione che ha portato i caratteri, in più di due millenni di storia, ad impregnarsi di significati anche magici.
C’è chi la considera non tanto una scrittura che mette per iscritto le parole della lingua parlata quanto un sistema per “scrivere il mondo”.
In questo articolo ti parlerò delle regole con cui questo “mondo” viene creato sulla carta: partendo da una scrittura alfabetica sarai abituato a segni semplici che indicano un suono la cui combinazione crea il testo scritto, mentre la questione diventa un pochino più complicata per il cinese.
La scrittura cinese – Indice
Ordine e direzione della scrittura
Prima di tutto, smentiamo un luogo comune ancora molto diffuso: il cinese moderno si scrive da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, in orizzontale, cioè proprio come le lingue occidentali.
L’ordine da destra a sinistra in verticale era usato in passato (si trovano facilmente libri scritti in questo modo) e derivava dall’uso di strisce di bambù su cui erano scritti i primi testi in cinese e successivamente da altri supporti “verticali”, ma non è più usato nella quotidianità.
Questo ordine da sinistra a destra e dall’alto in basso in generale viene mantenuto (ma lo vedremo più avanti) anche per quel che riguarda le linee all’interno del carattere.
Sempre storicamente, i caratteri si sono uniformati in una struttura quadrata: vale a dire che, indipendentemente dal numero delle linee che li compongono, essi occuperanno sempre lo stesso spazio all’interno del testo.
Ciò non accadeva nelle prime forme della scrittura cinese, in cui i caratteri più complessi occupavano più spazio rispetto a quelli formati da meno linee, e fino alla grafia regolare (楷书 Kǎishū) che, appunto, regolarizzò le proporzioni fra i caratteri.
Infine, i caratteri si scrivono senza spazi tra le parole e sono intervallati solamente dalla punteggiatura, che però è stata introdotta in tempi relativamente recenti (all’inizio del secolo scorso).
I tratti
I tratti sono semplicemente i punti (点 diǎn) e le linee (线 xiàn) che compongono i caratteri.
Quando si parla di un tratto, in cinese 一笔 (yībǐ), 一画 (yīhuà) o 笔画 (bǐhuà, scritto anche 笔划 con la stessa pronuncia), si intende ciò che si scrive ogni volta che la penna (笔 bǐ) o il pennello (毛笔 máobǐ) si appoggia sul foglio fino a quando si risolleva dalla carta.
Le due fasi sono chiamate rispettivamente 落笔 (luòbǐ) “poggiare la penna” e 起笔 (qǐbǐ), “sollevare la penna”. Se lo strumento non si solleva dal supporto su cui si scrive, non importa quante curve la linea abbia, sarà sempre un solo tratto.
Per fare subito un esempio, uno dei caratteri che si imparano a scrivere prestissimo quando si studia cinese e che si sbagliano con più facilità è 口 (kǒu), “bocca”: vedendolo come un quadrato, d’istinto lo disegneremmo con quattro linee, mentre in realtà è formato da tre tratti, come puoi vedere nell’immagine qui sotto.
Il primo tratto è quello verticale a sinistra, seguito da una specie di L capovolta scritta senza staccare la penna dal foglio, e infine la linea orizzontale che chiude il quadrato.
Spesso i caratteri stampati “appiattiscono” le pennellate, rendendo difficile distinguere i tratti; non parliamo poi della scrittura a mano, dove vari tipi di corsivi tendono a “fondere” tutto in un solo segno che a prima vista può sembrare poco più di uno scarabocchio.
Esistono però vari tipi di tratti: conoscerli potrà servirti a distinguerli e a migliorare le tue capacità di lettura e scrittura.
La classificazione dei tratti
Come già detto, il tratto è l’unità più piccola che forma il carattere. I caratteri antichi non erano costruiti secondo il concetto di “tratto”; nella scrittura dei sigilli 篆书 (Zhuànshū), ad esempio, la forma dei tratti (笔形 bǐxíng) aveva linee curve e unite ed era difficile distinguere dove iniziasse o finisse la singola linea.
Dalla scrittura degli scribi (隶书 Lìshū) in poi le linee si sono standardizzate fino a raggiungere la forma attuale. Con la scrittura regolare (楷书 Kǎishū, risalente all’epoca Han) nacque il sistema
Ecco un elenco degli otto tratti e delle loro caratteristiche (vedi anche figura qui in basso per un esempio grafico di ciascun tratto):
1. Il tratto orizzontale 横 (héng), uno dei pochi tratti che è anche un carattere autonomo, il carattere per il numero 1, 一 (yī). Sebbene sia spesso scritto come un semplice segmento orizzontale, nella scrittura a mano e nei font più accurati si vedono due “rigonfiamenti” agli estremi del segmento, causati dall’appoggiarsi e sollevarsi del pennello. Mentre il primo rigonfiamento è quasi inevitabile, nella fase di sollevamento si può anche concludere “a punta” come in altri tratti, in questo caso sbagliando. Esistono almeno due modi per ottenere il secondo “rigonfiamento”: il primo è regolare la pressione della penna o del pennello, aumentando la quantità di inchiostro depositata; altri insegnanti di calligrafia invece realizzano questa estremità con un movimento del pennello, che si solleva in diagonale in alto a destra, poi in basso a destra e infine torna sul tratto orizzontale (puoi vederne uno schema nell’immagine sotto).
2. Il tratto verticale 竖 (shù) è un semplice segmento verticale. Presenta un rigonfiamento in alto, sempre dovuto alla pressione del pennello, mentre in basso si conclude spesso in una “punta” verso destra o sinistra (anche nei font stampati). Si trova, combinato con il tratto orizzontale 横 (héng), nel carattere per 10, 十 (shí).
3. Il puntino 点 (diǎn), in cui il carattere che lo denomina, 点 appunto, contiene ben 3 di essi (il primo, come vedremo, è un altro tipo di tratto). Non si tratta di un semplice “punto”, che avrebbe forma circolare; il pennello viene trascinato un pochino verso destra per ottenere un aspetto quasi triangolare. Compare anche nel numero sei, 六 (liù).
4. L’uncino 钩 (gōu) può essere aggiunto ad altri tratti modificandone la parte finale. Per fare due esempi, il tratto centrale verticale 竖 (shù) presente in 水 (shuǐ) risale verso l’alto a punta. L’uncino può essere verso destra o verso sinistra e solitamente segue la direzione del tratto a cui si unisce. Nel carattere 我 (wǒ) ce ne sono due: il primo va verso sinistra, il secondo verso destra.
5. Il tratto ascendente da sinistra a destra che finisce a punta, 提(tí), è un breve tratto in risalita, che termina in un rapido sollevamento del pennello. In questo modo si crea una punta verso l’alto: puoi vederne uno proprio nel carattere 提, il tratto inclinato inferiore nella parte sinistra 扌.
6. La curvatura 折 (zhé), anch’essa da combinare ad altri tratti, è quella che rende più difficile capire se si tratta di un tratto singolo o di due tratti collegati. Da quanti tratti è composto il carattere 马 (mǎ)? D’istinto ne conteremmo almeno 5, ma in realtà sono tre: il primo è una specie di L capovolta, il secondo è la linea verticale-orizzontale-verticale-uncinata, il terzo e ultimo la linea orizzontale al centro (nell’immagine si vede molto più chiaramente).
7. Il tratto discendente da destra a sinistra, che termina a punta 撇 (piě), come il tratto a destra nel carattere 人 (rén).
8. Il tratto discendente da sinistra a destra, che termina “piatto” 捺 (nà), come il secondo tratto di 人 (rén).
Nel 1988 la 现代中文通用字表 (Xiàndài Zhōngwén tōngyòng zìbiǎo, “tabella dei caratteri di uso comune del cinese moderno”) ha uniformato, fra le altre cose, le categorie dei tratti cinesi, che da otto sono diventate cinque.
In questa nuova classificazione, 点 (diǎn) e 捺 (nà) sono stati riuniti in un’unica categoria, perché sono entrambi tratti discendenti da sinistra a destra differenziati soltanto dalla lunghezza; 横 (héng) e 提 (tí), allo stesso modo, sono stati accorpati; infine, 折 (zhé) e 钩 (gōu) sono diventati un’unica tipologia, quella dei tratti che hanno una curvatura.
Questo nuovo metodo è stato chiamato “札” 字法 (“zhá” zìfǎ). I nuovi tratti sono quindi:
- 竖 (shù) tratto verticale;
- 撇 (piě) tratto curvo discendente da destra a sinistra, che termina a punta;
- 点 (diǎn) (comprende anche 捺 nà) tratto discendente da sinistra a destra, che termina piatto;
- 横 (héng) (comprende anche 提 tí) tratto orizzontale/leggermente ascendente, che termina piatto o a punta;
- 折 (zhé) (comprende anche 钩 gōu) tratti con almeno una curvatura/uncino.
In questo caso si fa la distinzione fra le forme “normali” 主笔形 (zhǔbǐxíng), che sono quelle che compaiono in posizione standard, e le varianti e 附笔形 (fùbǐxíng), che ricorrono invece in posizioni particolari; in questo modo 捺 (nà), 提 (tí) e 钩 (gōu) sono considerate varianti, rispettivamente, di 点 (diǎn) (una versione più lunga), 横 (héng) (una versione che finisce a punta, leggermente inclinata) e 折 (zhé) (una piegatura “finale”).
Queste tipologie sono anche divise in due gruppi: i primi quattro sono i cosiddetti 单一笔画 (dānyī bǐhuà), i tratti “singoli”; della seconda categoria, 复合笔画 (fùhé bǐhuà), fanno parte tutti quelli inclusi nella tipologia 折 (zhé), i tratti “composti”, che però possono presentare una grande variazione tanto da essere divisi a loro volta in 4 gruppi (per il numero di “piegature”) e 25 tipi di tratti.
Trovi tutti i tratti della nuova classificazione qui sotto: osservare i caratteri messi come esempio per individuare il tratto comune potrà essere un utile esercizio per imparare a distinguerli, ma se vuoi semplicemente continuare la lettura puoi saltare direttamente alla parte successiva.
横 (héng):
平横 (píng héng) tratto orizzontale piatto: 工 平 天 干
提横 (tí héng) tratto orizzontale in salita: 拉 场 理 地
竖 (shù):
短竖 (duǎn shù) tratto verticale corto: 师 临 坚 归
长竖 (cháng shù) tratto verticale lungo: 干 丰 中 车
竖钩 (shù gōu) tratto verticale uncinato: 小 打 添
撇 (piě):
卧撇 (wò piě) tratto discendente verso sinistra orizzontale: 千 舌 兼 乔
竖撇 (shù piě) tratto discendente verso sinistra verticale: 月 川 头 周
长撇 (cháng piě) tratto discendente verso sinistra lungo: 刀 无 勿 为
短撇 (duǎn piě) tratto discendente verso sinistra corto: 面 白 舟 北
点 (diǎn):
短点 (duǎn diǎn) tratto discendente verso destra corto: 商 母 兴 鬯
长点 (cháng diǎn) tratto discendente verso destra lungo: 双 头
挑点 (tiǎo diǎn) tratto discendente verso destra ascendente: 河 求 冷 凉
左点 (zuǒ diǎn) tratto discendente verso sinistra a sinistra: 办 刃 心 必
平捺 (píng nà) tratto discendente da sinistra a destra orizzontale: 之 廷 这 走
斜捺 (xié nà) tratto discendente da sinistra a destra inclinato: 又 义 个 人
5. 折 (zhé):
Con una sola piegatura
横折 (héng zhé) tratto orizzontale con piegatura (una “L” capovolta): 口 团 马
横撇 (héng piě) tratto orizzontale seguito da un tratto discendente verso sinistra: 水 夕 了
横钩 (héng gōu) tratto orizzontale con uncino: 饮 买 家
竖折 (shù zhé) tratto verticale e poi piegato (simile a una L): 母 函 山
竖弯 (shù wān) tratto verticale e poi curvato: 四 西
竖提 (shù tí) tratto verticale che risale: 长 叫 瓜
撇折 (piě zhé) tratto discendente verso sinistra seguito da una piegatura: 么 红 乡
撇点 (piě diǎn) tratto discendente verso sinistra seguito da un tratto discendente verso destra: 女 巡
撇钩 (piě gōu) tratto discendente verso sinistra uncinato: メ (carattere giapponese, non presente in cinese)
弯钩 (wān gōu) tratto curvo con uncino: 豕 狄 犹
斜钩 (xié gōu) tratto discendente da sinistra a destra con uncino: 我 曳 代
Con due piegature
横折折manca 凹 卍
横折弯 (héng zhé wān) tratto orizzontale seguito da una piegatura e da un tratto curvo: 朵铅
横折提 (héng zhé tí) tratto orizzontale seguito da una piegatura e da un tratto in salita verso destra: 讨 论 计
横折钩 (héng zhé gōu) tratto orizzontale seguito da una piegatura e un uncino: 刀 同 门
横斜钩 (héng xié gōu) tratto orizzontale seguito da un tratto discendente da sinistra a destra curvo e un uncino: 飞 凤 执
竖折折 (shù zhé zhé) tratto verticale seguito da due curvature: 鼎 卍 亞
竖折撇 (shù zhé piě) tratto verticale seguito da una curvatura e un tratto curvo discendente a sinistra: 专
竖弯钩 (shù wān gōu) tratto verticale seguito da una curvatura e un uncino (anche 卧钩 wò gōu, uncino “disteso”): 也 电 心 必
Con tre piegature
横折折折 (héng zhé zhé zhé) tratto orizzontale seguito da tre piegature: 凸
横折折撇 (héng zhé zhé piě) tratto orizzontale seguito da due piegature e un tratto discendente verso sinistra: 建 廷 及
横折弯钩 (héng zhé wān gōu) tratto orizzontale seguito da una piegatura, un tratto curvo e infine un uncino: 九 匹 艺
横撇弯钩 (héng piě wān gōu) tratto orizzontale seguito da un tratto discendente verso sinistra, una curva e infine un un uncino: 陈 降 都
竖折折钩 (shù zhé zhé gōu) tratto verticale seguito da due curvature e un uncino: 考 马 号
Con quattro piegature
横折折折钩 (héng zhé zhé zhé gōu) tratto orizzontale seguito da tre piegature e un uncino: 乃 杨
Quando i piccoli cinesi iniziano a studiare gli 汉字 (Hànzì), i caratteri cinesi, essi sanno già parlare e scrivere la pronuncia in 拼音 (pīnyīn), cioè usando le lettere dell’alfabeto latino con l’aggiunta degli indicatori dei toni; imparano successivamente a scrivere i caratteri corrispondenti alle parole della lingua parlata.
Una fase fondamentale è quella in cui studiano i nomi e le forme dei tratti che li compongono: grazie ad essi è possibile “costruire” graficamente tutti i caratteri esistenti, come dei “mattoncini” di forma diversa, da combinare in vari modi per ottenere la “costruzione” finale. Con i nomi che hai visto finora, l’insegnante può “dettare” un carattere a voce, tratto per tratto.
È importante notare che i tratti, anche se hanno un nome (che serve soprattutto per identificarli quando si chiede di scrivere un determinato tratto o si descrive il processo di scrittura di un carattere), non hanno un suono: sono soltanto di una serie di segni grafici da mettere insieme per realizzare i caratteri.
La combinazione dei tratti
I tratti che hai visto sopra, sia quelli semplici che quelli più complessi, si possono combinare tra loro in tre modi:
相离 (xiāng lí) staccati: i tratti non si toccano
Esempi: 八二三仁小心儿
相接 (xiāngjiē) collegati: i tratti si toccano in un solo punto
Esempi: 人入上工久山口
相交 (xiāngjiāo) intersecati: i tratti si incrociano
Esempi: 九又干十七丰世
La maggior parte dei caratteri è scritta combinando tratti in due o più di queste modalità.
Ad esempio, 干 (gān) e 天 (tiān) sono formati sia da tratti collegati che da tratti intersecati; 么 (me) e 亿 (yì) hanno sia tratti staccati che collegati; 义 (yì) e 斗 (dǒu) hanno tratti staccati e intersecati; 犬 (quǎn) e 丹 (dān) hanno tratti staccati, collegati e intersecati.
Combinati in modi diversi, gli stessi tratti possono formare caratteri differenti:
人 (rén) – 八 (bā)
几 (jī) – 九 (jiǔ)
刀 (dāo) – 力 (lì)
L’ordine dei tratti
L’ordine dei tratti da scrivere in sequenza per realizzare correttamente i caratteri è chiamato 笔顺 (bǐshùn). Si tratta di un sistema convenzionale standardizzatosi con l’uso, quindi per ogni carattere esiste un ordine corretto e standard da seguire.
Numerosi siti e app come Pleco e Zdic, solo per citarne un paio, così come ovviamente tutti i manuali di cinese, mostrano l’ordine dei tratti per scrivere correttamente i caratteri.
I caratteri sono simboli dalla forma quadrata e, indipendentemente da quanti tratti li compongano, vanno posti in maniera simmetrica ed equilibrata. La maggior parte di essi ha un “centro” intorno al quale organizzare le altre parti, facilmente riconoscibile.
Esistono alcune regole principali della scrittura, in parte dipendenti dalla struttura stessa dei caratteri, che sono spesso suddivisi in parti, genericamente chiamate radicali.
I radicali possono essere formati da uno o più tratti, e sono di ulteriore aiuto per memorizzare l’ordine dei tratti in quanto sono parti fisse che si ripetono uguali in tantissimi caratteri. Per approfondire la struttura dei caratteri c’è un altro articolo qui, che ti consiglio di leggere prima di andare avanti.
Alcune di queste regole sono molto generiche e si applicano a tantissimi caratteri, altre sono invece limitate ad alcune tipologie:
- 从上到下 (cóng shàng dào xià), dall’alto al basso. Questa regola vale per i caratteri formati da più tratti, come ad esempio i numeri 二 (èr) e 三 (sān): i tratti si scrivono dall’alto verso il basso. Alcuni caratteri sono poi suddivisi in “parti” sovrapposte: in quel caso si completa prima quella superiore e poi si passa a quella inferiore, come nei caratteri 旦 (dàn), 星 (xīng) e 军 (jūn).
- 从左到右 (cóng zuǒ dào yòu), da sinistra a destra. Quando ci sono tratti in verticale, quelli a sinistra vengono scritti prima di quelli a destra, come in 人 (rén) o 八 (bā). Quando i caratteri sono formati da parti affiancate, si procede ugualmente da sinistra verso destra, completando un componente alla volta, come nei caratteri 明 (míng), 打 (dǎ) e 谢 (xiè).
- 先横后竖 (xiān héng hòu shù), prima il tratto orizzontale e poi quello verticale. Quando ci sono caratteri in cui due tratti si intersecano, quello orizzontale viene scritto prima di quello verticale. Alcuni esempi sono 十 (shí), 干 (gān) e 王 (wáng). Nota però che vale ancora la regola 1: se c’è un tratto in alto, esso va scritto prima.
- 先撇后捺 (xiān piě hòu nà), prima il tratto discendente verso sinistra, poi il tratto discendente verso destra. Alcuni esempi: 入 (rù), 分 (fēn).
- 从外到内 (cóng wài dào nèi), dall’esterno verso l’interno. Nei caratteri in cui compare una “cornice” esterna, essa va scritta prima di tutto ciò che racchiude, come nei caratteri 周 (zhōu), 问 (wèn) e 用 (yòng).
- 从外到内后封口 (cóng wài dào nèi hòu fēngkǒu), prima l’esterno, poi l’interno, poi chiudere. Quando la “cornice” è chiusa in basso, si scrive prima la parte esterna, poi ciò che si trova all’interno ed infine si chiude la cornice con l’ultimo tratto in basso. Alcuni esempi: 田 (tián), 目 (mù), 国 (guó).
- 先中间后两边 (xiān zhōngjiān hòu liǎngbiān), prima la parte centrale e poi le due laterali: in alcuni caratteri dalla struttura particolare, si scrive prima il tratto centrale e poi quelli a sinistra e a destra, quasi ad aggiungere i rami al tronco di un albero. Non a caso, 木 (mù), legno (ma significava, anticamente, albero), si scrive così, come anche 小 (xiǎo) e 水 (shuǐ).
- 先中间后加框 (xiān zhōngjiān hòu jiākuàng), prima il centro e poi la cornice: analogamente, altri caratteri hanno questa struttura particolare con una parte centrale e una cornice in basso. In questo caso, la parte centrale va scritta prima, seguita dalla cornice. Ecco alcuni esempi: 山 (shān), 凶 (xiōng), 幽 (yōu).
Per semplificare, ecco le regole di base dei caratteri cinesi:
- In un quadrato
- Da sinistra a destra
- Dall’alto in basso
- Componenti standard
Queste sono soltanto le regole generali, che hanno in realtà un buon numero di eccezioni. Ne ho raccolte alcune fra le più comuni (e di conseguenza, probabilmente, alcuni fra i caratteri scritti male più spesso), che trovi nell’immagine sotto; se vuoi, puoi esercitarti a capire quale delle regole che abbiamo appena visto vengono contraddette da ognuno di essi:
Perché conoscere l’ordine dei tratti?
Conoscere e rispettare l’ordine dei tratti ha vari vantaggi. Prima di tutto velocizza il processo di scrittura e rende possibile scrivere caratteri più eleganti, comprensibili e armoniosi; inoltre, se conosci la sequenza dei tratti sarà molto più facile leggere anche il corsivo, la scrittura usata quotidianamente dai cinesi, in cui (in barba a tutto ciò che ti ho spiegato finora…) i tratti sono uniti, curvi, quasi irriconoscibili.
Saper contare i tratti è utile per cercare i caratteri nel dizionario con il sistema per radicali, ma anche per usarli in tutte le situazioni in cui è necessario contare i tratti, come risolvere rebus e indovinelli, o scegliere un nome cinese, in modo da ottenere un nome con un numero di tratti che sia di buon auspicio.
Saper distinguere i tratti consente poi di sfruttare al meglio i programmi e le app che prevedono l’inserimento a mano dei caratteri (che però ora riconoscono anche gli errori più comuni). Infine, consente di scrivere i caratteri anche se non se ne conosce la pronuncia o il significato, con molta più accuratezza.
Qualche volta, in metro a Shanghai, ho anche notato persone scrivere i caratteri a mano sui loro cellulari mentre mandavano messaggi su WeChat, anche se non so se possa essere effettivamente più rapido del metodo di inserimento con il pinyin che tutti usano normalmente, quanto piuttosto un modo per tenersi esercitati nella scrittura (puoi sempre provare… sicuramente è un buon modo per non dimenticare i caratteri!).
Come hai visto, nonostante tutte le regole e le complicazioni (o forse proprio per questo) la scrittura cinese è senza dubbio una delle caratteristiche più affascinanti di questa cultura. Spero che questo articolo ti sia servito a conoscerla un po’ meglio!
Curiosità
Per concludere, ti lascio con alcune curiosità (se ne hai altre, aggiungile nei commenti!):
- Secondo una statistica fatta su un numero di 7000 caratteri comuni, ogni carattere ha in media 10,75 tratti; la stessa statistica ha evidenziato che, fra i caratteri presi in considerazione, il gruppo più numeroso è formato da 9 tratti, che sono ben 785 su 7000.
- I caratteri formati da meno tratti sono 一 (yī) e 乙 (yǐ), formati da un tratto solo; quello con il maggior numero di tratti è 齉 (nàng) con ben 36 tratti.
- Esiste però anche il carattere biáng, che indica il nome di un tipo di tagliatelle specialità dello Shaanxi 陕西 (Shǎnxī), i biángbiángmiàn, (–面) talmente complesso che non è possibile scriverlo al computer (sono 58 tratti in cinese tradizionale, “solo” 42 in cinese semplificato). Puoi vederlo qui.
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Paolo dice
Ciao, molto interessante. Mi chiedevo, la disposizione in verticale di un termine, magari per esigenze di impaginazione, semplicemente ruotandolo di 90°, ne modifica il significato?
Giacomo dice
Salve, c’è un sito, in lingua italiana, che descriva, tratto per tratto, la sequenza in modo animazione? Ciò che ha scritto è molto chiaro, ma avere la possibilità di vedere come cresce un ideogramma, resta più impressa in memoria. Grazie.
laura dice
Ottimo articolo, grazie. Indicato per neofiti e vecchi cultori quale sono io. buon lavoro laura
Aldo Terminiello dice
Grazie del commento! Ci ho lavorato molto, è stata una bella ricerca :)
negri giovanna dice
Ho letto con interesse il testo, esposto con chiarezza didattica davvero esemplare e ho utilizzato le informazioni per alcune precisazioni di studio. Grazie!