Poorly made in China è un romanzo scritto da Paul Midler, un intermediario americano che, prima di dedicarsi alla scrittura creativa, ha lavorato vent’anni nell’industria manifatturiera cinese e rivela, in maniera molto scorrevole e divertente, i retroscena del processo d’importazione dalla Cina.
Da un lato ci sono gli importatori stranieri che delegare la produzione delle loro merci ma non sanno (o non vogliono) gestire tutti i passaggi che questo processo comporta. Dall’altro lato ci sono i fornitori cinesi, che spesso offrono un prezzo inferiore a quello che potrebbero realmente offrire al solo scopo di assicurarsi il cliente.
E’ qui che il gioco comincia. Scorrendo le pagine del libro si scopre come i manifatturieri cinesi procedono a diminuire lentamente la qualità delle merci in modo da ottenere un margine di profitto sempre maggiore. Midler spiega anche come sia difficile difendersi da un aumento di prezzo all’ultimo istante, ovvero quando l’importatore ha fretta di rifornire gli scaffali e non può più rinunciare alla merce.
Cosa mi è piaciuto di questo libro
Poorly made in China rivela, in maniera divertente, una buona parte dei problemi che dovrai affrontare se decidi di affidarti a una fabbrica cinese per produrre le tue merci.
Molti pensano che fare affari con i cinesi sia più semplice perché non ci sono sindacati o regolamenti statali. Basta visitare la Fiera di Canton, discutere direttamente con i padroni e chiudere l’affare con una stretta di mano, ottenendo tra l’altro un prezzo incredibilmente favorevole (almeno a prima vista).
Diciamo che dopo aver letto questo libro si è in una posizione migliore per capire se si è pronti a delocalizzare la produzione industriale in Cina o se è invece più saggio continuare a produrre in Italia (o comunque in un paese più vicino e facile da “decifrare”).
Cosa non mi è piaciuto
Il lato negativo del libro è che introduce solo storie di imprenditori che non sono riusciti a gestire i loro rapporti con la Cina e sono finiti in bancarotta. Vi sono però tantissimi importatori che acquistano le proprie merci in Cina e riescono regolarmente a ricavarne un buon profitto. Si tratta ovviamente di persone più preparate dei clienti di Midler.
Tra l’altro, nonostante abbia vissuto in Cina per tanti anni, a volte l’autore sembra sorpreso da comportamenti che in realtà sono piuttosto comuni, ad esempio un mercante cinese che dice una cosa, fa l’esatto contrario e poi nega il tutto.
Cosa non dovresti aspettarti da questo libro
Leggendo alcuni dei commenti su Amazon ho notato che la maggior parte delle critiche a Poorly made in China sono dovute al fatto che Midler non offra una soluzione al problema della diminuzione progressiva della qualità dei prodotti importati dalla Cina.
Non sono d’accordo con questa critica perché lo scopo principale del libro è quello d’informarci dei possibili problemi che si possono affrontare quando si decide di affidarsi a un produttore cinese, non di risolverli. Anche perché una soluziona unica al problema non esiste, bisognerebbe invece affrontarlo caso per caso.
Un’altra critica comune è che il romanzo non offre consigli pratici. Questo è vero: su questo libro non troverai nessuna strategia da seguire passo dopo passo per importare dalla Cina. Ma questo dovrebbe essere già chiaro dopo aver letto il quarto di copertina!
Photo Credits: Photos by Sapore di Cina
Federico dice
Complimenti, articolo molto interessante, avresti da consigliarmi qualche libro per i processi da fare per l’import ed export per la cina, dove si trascrive un po i prezzi da sostenere e strategie varie.
Qualcosa di capillare.
Te ne sarei molto grato
Grazie
Fede
furio dice
Ciao Federico,
io sto leggendo Doing Business in China For Dummies, che mi sembra il più adatto alle tue esigenze.
Se non parli inglese magari potresti leggere Business con la Cina di Marco Germani
Furio dice
Ciao Simona,
Made for China non lo conoscevo, grazie per la segnalazione!
Purtroppo non vendono la versione Kindle quindi adesso non posso comprarlo perché sto per ripartire : P
Per chi fosse interessato alla versione cartacea ecco il link: Made for China
Simona dice
Ciao Furio,
conosco un testo che non so se potrebbe interessarti:
“Made for China. Come vendere prodotti e servizi italiani in Cina”. Tratta di come gestire la vendita di macchinari, servizi di ingegneria, prodotti alimentari o articoli per l’arredamento, con il racconto delle esperienze personali. L’autore si chiama Stefano Bicchielli e gestisce una società che si occupa di questo a Shanghai, il cui sito è: vis-international.com
…devo confessare che ne ho letto solo una parte :P
stefano dice
articolo interssante, mi piace questo tuo approccio alla Cina molto concreto, ciao s
furio dice
Ciao Stefano,
secondo me per capire la Cina bisogna vivere là. Però un modo per accelerare questo processo è quello di leggere le storie di chi ci ha già vissuto per tanti anni.
Ecco perché sto tentando di selezionare i libri migliori sulla Cina e, piano piano, di leggerli.
Si accettano suggerimenti sui prossimi libri ; )
Andrea dice
Grazie mille
Andrea
furio dice
Alla fine dell’articolo ho aggiunto il link di un’intervista all’autore del libro (in italiano). magari t’interessa.
Andrea dice
Ciao Furio,
Studio cinese da metà Ottobre 2011 ed il tuo blog è fantastico
Purtroppo non sono molto agile con l’ inglese, avresti titoli di questo genere ma in italiano?
Ps pensi si possa imparare l’ inglese ed il cinese in the mean time??
Grazie
谢谢
Andrea
furio dice
Ciao Andrea,
grazie per il commento. Si, penso che sia possibile imparare più di una lingua allo stesso tempo. Io l’ho fatto con tre (inglese, francese e spagnolo). Anzi, magari ti aiuta a non annoiarti.
Per quanto riguarda i libri, io questa settimana mi compro Storia di un ristorante italiano in Cina, che mi sembra sullo stesso genere anche se parla di ristoranti anziché di fabbriche.
Inoltre lo ha scritto un italiano ; )