Vivendo in una delle numerose, enormi (e grigie) città cinesi, talvolta è facile dimenticare che questo Paese ospita una grande varietà di alcuni degli animali più incredibili del pianeta. Basta dare un rapido sguardo ai segni zodiacali cinesi, che ci ricordano la biodiversità che vive in Cina (scimmie, tigri, serpenti, eccetera).
Gli yak ed i cammelli vivono nell’area occidentale del Paese, le tigri nell’area settentrionale, le scimmie dorate a sud, i delfini rosa ed una razza di storione preistorico nelle acque circostanti Hong Kong e nel fiume Yangtze e, naturalmente, le tanto amate palle di pelo bianco e nero che vagano per le foreste e le montagne masticando bambù.
O meglio, c’erano.
Per quanto spero ciò non sorprenda nessun lettore di questo articolo, quasi tutti gli animali cinesi più conosciuti sono seriamente in pericolo, o si sono già estinti. Naturalmente, esistono numerose ragioni *standard* per tutto ciò: deforestazione, inquinamento, urbanizzazione, insomma, i soliti problemi.
Nessuno, tanto meno io (un millennial americano nato nel mondo del Clean Air/Clean Water Act), dovrebbe puntare il dito, quando la distruzione dell’habitat degli animali diventa un effetto collaterale della modernizzazione.
La Cina ha avuto uno sviluppo senza pari ad una velocità record, pertanto la conseguente distruzione delle condizioni ambientali è stata piuttosto prevedibile. Non sto esprimendo un giudizio di valore in un senso o nell’altro – posso portare avanti le mie idee in ogni modo.
In sostanza, da un lato c’è il principio secondo cui “non puoi biasimarci perché portiamo avanti la modernizzazione nello stesso identico modo che, ai tempi, hai adottato tu“, dall’altro c’è il concetto per cui “hai avuto a disposizione tutta la storia ed il senno di poi del XIX e del XX secolo, ma hai compiuto intenzionalmente gli stessi errori“.
Questo è un argomento che può riempire, e riempie, le pagine di parecchi libri, a differenza del motivo per cui ho scritto questo articolo.
Naturalmente, vale la pena sottolineare che non sono solo gli effetti collaterali della modernità ad uccidere gli animali in Cina. La medicina tradizionale cinese incoraggia la richiesta di tutti i tipi di pezzi e frammenti dei diversi animali – e ciò non accade solo in Cina.
Personalmente, non sono altrettanto disposto ad essere imparziale su tale questione: certo, non sto giudicando il bracconiere che uccide un rinoceronte in Africa per sfamare la sua famiglia, ma, senza ombra di dubbio, ho intenzione di giudicare il ricco uomo d’affari cinese che paga una piccola fortuna per quel corno.
Se pensi davvero che un po’ di cheratina in polvere possa curarti la gotta, ti esorto a provare a mangiarti le unghie e/o i capelli, prima di adottare azioni più drastiche.
Inoltre, anche se la polvere della parte di un animale o una bottiglia di olio di serpente danno dei risultati come propagandato, ciò non cambierebbe il fatto che il Viagra avrebbe superato l’esame della FDA con maggiori difficoltà, se tu fossi andato in giro facendo a pezzi una tigre per produrre questo farmaco.
Ma c’è dell’altro per quanto riguarda la medicina tradizionale cinese. Oggi voglio parlare dei panda.
Il panda gigante è, ovviamente, l’animale cinese per antonomasia a maggior rischio di estinzione. Il World Wildlife Fund ha adottato il panda come logo ufficiale e sostiene che siano rimasti solo 1.864 esemplari allo stato brado.
Lasciando da parte, per ora, il modo in cui sono arrivati a quel numero incredibilmente specifico, suppongo che i panda siano abbastanza semplici da individuare e ciò significa che la Cina ha quasi tre volte tanti KFC quanti tesori nazionali.
Questo lo sappiamo tutti. Quello che non sappiamo dei panda è … beh, praticamente tutto il resto. A parte il loro essere quasi estinti e la predilezione di Jack Black nel renderli protagonisti dei suoi cartoni animati, non credo che i panda vengano considerati oltre.
Infatti, nonostante io viva letteralmente a 15 minuti dallo zoo di Pechino, credo che l’ultima volta che ho pensato ad un panda era quando, a febbraio, Baobao doveva lasciare Washington e gli americani hanno provato un vago senso di delusione per un certo periodo di tempo.
Sapevi che Baobao (宝宝) significa “bambino”? Sì, la gente lo usa in maniera colloquiale per voler dire “caro” o, talvolta, “tesoro”, eppure, in fin dei conti, è il nome che centinaia di milioni di persone in Cina utilizzano per riferirsi ai loro bambini.
Praticamente, è una festa nazionale quando riesci a creare una di queste cose e mi vuoi dire che nessuno, coinvolto nell’indicazione del nome, abbia sollevato la mano e suggerito qualcosa di più creativo di “bambino”? Ok, lasciamo stare.
Comunque, i panda sono creature piuttosto misteriose per essere così sovrarappresentate dai mass-media. In realtà, il concetto per cui i “panda sono il tesoro nazionale della Cina” è un’invenzione moderna.
Esempio tipico: nonostante il bambù appaia almeno in circa il 210% di tutti i dipinti cinesi classici, hai mai visto il ritratto pre-moderno di un panda? Sei fortunato se ne trovi uno: non esiste una cosa del genere.
Davvero, provaci. Apri Google. Io attendo.
Mentre cerchi (e non ci riesci) di dimostrarmi che ho torto, potresti esserti imbattuto in questo articolo che ti fa notare il piccolo problema per cui, fino a circa 100 anni fa, nessuno in Cina (o in nessun altro Paese) scambiava una volpe volante (ce l’hai presente?) con un panda minore.
L’ho già detto?
Non esiste una parola cinese per panda. Voglio dire, c’è un “nome” per i panda: 大熊猫, o, talvolta, 猫熊, ma il loro significato letterale è, rispettivamente, “grande panda minore” o “panda minore”.
Gli animali scoperti più di recente ricevono un nome in ogni lingua, combinando i nomi di altri animali, ma questo è il punto: la lingua cinese possiede dei caratteri originali e dedicati per il cane (狗), il gatto (猫), l’orso (熊), il topo (鼠) , la scimmia (猴) ed il serpente (蛇), ma non per il panda.
Esiste perfino un carattere per i draghi (龙), che – senza voler deludere nessuno – per la verità non esistono. Infatti, tutti gli animali dello zodiaco hanno dei caratteri originali, dal momento che tutti loro (compresi i draghi) hanno rappresentato parti importanti della vita e/o della cultura cinese per generazioni.
Ma non i panda, che non sono presenti nell’invariabile elenco degli animali dello zodiaco. Fino a poco tempo fa, queste grasse palle di pelo non interessavano a nessuno.
Per parafrasare Pete Holmes: Capisco che alcuni di voi si facciano indietro perché vi piacciono i panda. Il punto non è che “odio i panda”.
No, il punto è che l’unico motivo per cui i panda hanno assunto questo ruolo di tesoro nazionale cinese (e della conservazione animale in generale) è perché sono a.) adorabili e b) vengono identificati secondo un codice di colori per il simbolo filosofico più importante della Cina.
Infatti, i panda sono la perfetta rappresentazione di come noi scegliamo gli animali di cui ci prendiamo cura. La storia dei panda in Cina è discussa ed è difficile ricevere informazioni imparziali sul perché tutti vogliano farla assomigliare al ruolo che i gatti dell’antico Egitto avevano per gli imperatori.
Alcune fonti dicono che anche nell’antica Cina la gente abbia venerato i panda. Altre fonti sostengono che questi animali fossero considerati dei mostri. Alcuni pensavano che la loro pelliccia potesse tenere lontano i fantasmi – approfondirò questo elemento in seguito.
Eppure una cosa è certa: i panda NON sono l’equivalente reale del drago cinese. Nessun museo ha in mostra antiche pergamene riportanti il sigillo del panda.
A rischio di inserire una conclusione condiscendentemente ovvia, la gente ha cominciato ad amare i panda solo quando la tecnologia video ha permesso loro di iniziare ad affascinare il mondo con il denaro ed il tempo libero grazie ai quali la dolcezza ha surclassato l’utilità.
Questi sono, dopo tutto, orsi terribilmente camuffati che non hanno l’energia per fare sesso, dato che la loro unica preoccupazione è mangiare solo bambù. Per tutte le creature maestose e perfezionate dall’evoluzione, la Cina ha fatto del suo meglio per avvicinarli all’estinzione – tigri, squali, scimmie, eccetera – mentre abbiamo trasformato queste grasse palle di pelo nel simbolo internazionale della conservazione della fauna selvatica.
Ribadisco nuovamente che non sto dicendo che i panda siano *cattivi* (qualsiasi cosa ciò significhi) o che, addirittura, dovremmo lasciarli morire, ma, semplicemente, che il loro posto simbolico nel mondo non ha senso.
Pertanto, esiste una conclusione?
Scommetto di no.
Non sono un attivista che difende i diritti degli animali (dopotutto vivo in Cina), né sostengo l’estinzione dei panda giganti (dato che, effettivamente, non sono un personaggio di Captain Planet).
La gente non smetterà mai di scovare cose carine, né sono così numerosi da cominciare a donare il loro tempo ed il loro denaro per salvare la rana scroto. Il WWF non cambierà il proprio logo, né dovrebbe farlo – i panda sono carini, la gente li ama e, senza dubbio, hanno fatto un sacco di bene per un gran numero di specie molto meno carine dei panda, grazie al denaro donato avendo in mente i panda.
Pertanto, suppongo che la mia teoria rivoluzionaria sia che le persone, a volte, possono essere illogiche e che domandare cose che appaiono ovvie è un prezioso uso del tempo. Tieniti pronto per la prossima volta: ti chiarirò i dettagli del motivo per cui l’acqua è bagnata.