Il panorama da Jiankou – Foto di Matteo Bosi
Di tutte le parti percorribili della Grande Muraglia Cinese, Jiankou è tra le sezioni più selvagge: in altre parole vuol dire che questo pezzo di Muraglia, è ancora lasciato a se stesso. Il restauro si è dedicato alle più famose Badaling, Mutianyu e Juyongguan, non solo per il percorso lastricato e tirato a lucido, ma anche per i servizi offerti che hanno reso la Muraglia a metà tra un parco giochi e un passeggio commerciale.
Ecco, se cerchi di avvicinare parti della ciclopica costruzione nel cui percorso si possa percepire un po’ di quel fascino storico-bellico che la avvolge, Jiankou è quel che fa al caso tuo (assieme a Gubeikou).
Ma, attento caro nostalgico pronto al tuffo nel passato: come avrai già intuito, e se ti sei letto il resto delle guide sulla Grande Muraglia, Jiankou è un pezzetto di purezza dell’epoca imperiale Ming perché appunto non è mai stata restaurata dal giorno della sua nascita, e manca completamente di cure. I muri sono pericolanti e il tragitto a tratti azzardato, nonché “ufficialmente chiuso al pubblico” (le virgolette sono inserite perché, come nelle migliori tradizioni cinesi, questo divieto è facilmente aggirabile, anzi, fonte di business).
Non è un percorso per nulla adatto a chi soffre di vertigini o abbia difficoltà a camminare (sebbene lungo il tragitto abbia visto anche turisti mal equipaggiati e impreparati ad affrontare le pendenze inaspettate che offre). Inoltre, la sconsiglio fortemente in situazioni climatiche non perfette: le stesse pendenze di cui sopra diventano facilmente fiumiciattoli in piena, o peggio, piste per slittino con tuffo finale (!).
Dov’è Jiankou?
Jiankou è quel pezzetto di muro che sta tra la sezione di Mutianyu (a est) e Huang Hua (a ovest). Anzi, di solito la camminata più popolare in giornata parte proprio a metà di Jiankou e termina a Mutianyu; ma la distanza complessiva, tra i due bastioni d’inizio e di fine, è di 20 km.
Uno scorcio del tratto di Muraglia di Jiankou – Foto di Diego Ferrari
Questo segmento della Muraglia dista 80 km da Pechino e non è perfettamente segnalata. Non è raro che chi si avventura per questa sezione si appoggi alle guide specializzate nei trekking sulla Muraglia, come ad esempio “Walk the Great Wall.
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Come arrivare e quanto spendere
Non esiste un autobus diretto per Jiankou. Ci si arriva per lo più dal villaggio di Xizhazi (Xizhazi Cun, 西栅子村). Da Pechino esistono due autobus in partenza dalla stazione Dongzhimen (东直门), il 919 e il 936, che non sono però sufficienti ad arrivare al villaggio. Si deve scendere a Huairou (怀柔) Fangshan e cercare un bus locale o un van con destinazione il villaggio di Xizhazi. Oppure, scendere a Yujiayuan e prendere il bus H25 per la stessa destinazione. Le tariffe, come al solito, per gli autobus sono stracciate.
Attenzione agli scam: sono molteplici gli autisti privati che vi avvicineranno o addirittura saliranno sul bus, spacciandosi pure per autisti di bus, nel tentativo di conquistare clienti prima dell’arrivo a Huairou. Puoi scegliere di seguirli contrattando sul prezzo o essere irremovibile e richiedere all’autista di scendere unicamente a Huairou per prendere la coincidenza per Xizhazi.
In realtà, entrambi questi ultimi due cambi sono sostituibili da taxi, facilmente rintracciabili in loco.
Non indico qui orari degli autobus perché è più saggio verificare col proprio hotel le partenze da Pechino, e sull’autobus direttamente con gli autisti i vari passaggi e coincidenze. Più ci si spinge fuori dai grandi centri e più gli orari dei mezzi pubblici subiscono una…flessibilizzazione poco prevedibile, al punto che tra la stesura della bozza di questa guida e la prima lettura potrebbero esserci delle differenze.
La condizione della pavimentazione a Jiankou – Foto di Matteo Bosi
Il villaggio di Xizhazi è a pagamento ma la sezione della Muraglia è gratuita. Considerata la difficoltà di gestire i trasporti locali in Cina, consiglio vivamente a chi non è pratico di affidarsi ad un’auto privata che è organizzabile dall’hotel o dall’ostello; oppure tramite i numerosi agenti locali specializzati nei trekking sulla Grande Muraglia.
I prezzi qui variano: se contrattate per il solo autista con vettura, i prezzi variano dai 500 ai 1000 Yuan a seconda del modello dell’auto. Per quanto riguarda le visite guidate (Jiankou-Mutianyu), anche qui dipende dalla compagnia, ma di solito i pacchetti base, che comprendono il trasporto (dall’hotel), le spese di viaggio e l’assistenza telefonica ma non la guida (oppure solo l’accompagnamento all’ingresso), si aggirano sui 600 Yuan giornalieri. Le guide normalmente aggiungono almeno 500 Yuan al giorno. Se il trekking è di più di un giorno, allora le cifre aumentano fino a 800 Yuan al giorno. Considerate questi quali numeri di riferimento, che variano in relazione ai partecipanti e agli aggiustamenti che vorrete fare.
Personalmente, ho seguito i consigli e le guide di Wild Great Wall e Ricky Wong.
Da dove partire
Ci sono almeno tre punti in cui è possibile iniziare il trekking di Jiankou. L’attraversamento di tutto il percorso è quanto meno arduo perché, come si diceva più sopra, sono circa 20 km di sali scendi con ostacoli da Gioco dell’Oca e colpi di scena alla Indiana Jones dei poveri. Quindi, chi decide di affrontare tutta la lunghezza, di solito spezza almeno in due giorni il trekking.
E’ possibile partire dal primo bastione della sezione, la Nine Eye Tower e arrivare in prossimità del principio di Huang Hua, a Beijing Knot. E’ una camminata di circa 4 ore ed è ancora considerata una parte “sicura” della sezione selvaggia.
La parte centrale, quella cioè che procede dal Beijing Knot passando per The Eagle Flies Facing Upward (non sono io che ho tradotto i nomi, sia chiaro…) e la Sky Ladder, è decisamente la parte più adrenalinica, con punti di follia omicida. La “Scala per il cielo” non a caso arriva all’80% di pendenza.
La Torre Zhengbei – Foto di Diego Ferrari
L’ultima sezione, che è quella più gettonata, parte dalla torre Zhengbei e raggiunge appunto la sezione di Mutianyu, passando per un picco di 1000 metri circa (Ox Horn) e diversi emozionanti saliscendi. In meno di due ore e mezza non è possibile percorrere questo tratto, considerando anche una sosta nel percorso.
Per raggiungere la torre di Zhengbei io ho fatto affidamento su di una guida (anche gli abitanti della zona si prestano) che ci ha scortato su per le pendici perché i sentieri ci sono ma non sono segnalati; solo questa camminata per raggiungere la torre Zhengbei dalla valle, ci è costata un’ora in mezzo al bosco, a pendenze notevoli.
Alcuni consigli
Non sono una esperta alpinista, ma neanche una mediocre camminatrice della domenica e soffro di vertigini in maniera contenuta. In questa mia condizione di partenza, posso dire che Jiankou è stata una bellissima esperienza di contatto con una Cina ancora pura e non sfregiata dal commerciale. Una esperienza che è stata polverizzata all’arrivo a Mutianyu, che invece è preda della macchina di sfruttamento turistico: tanto per intenderci, la discesa a valle l’abbiamo fatta in toboga (80 Yuan), che non è certo stato voluto dalla Dinastia Ming per evacuare le truppe…
Allo stesso tempo, ammetto che il percorso di Mutianyu ha reso la seconda parte della camminata molto più rilassata perché appunto, quest’ultima sezione, è decisamente meno impegnativa e stressante a livello mentale e fisico.
Dettagli delle pendenze – Foto di Diego Ferrari
Tuttavia, Jiankou è un luogo ideale per scattare foto e immaginarsi eserciti in avvicinamento sui monti circostanti. La visibilità è varia e non necessariamente legata alle condizioni climatiche di Pechino, anche perché alcuni punti sono abbastanza in alto per poter sperare di sbirciare oltre la foschia.
Però non mi stancherò di ripetere che non è per nulla una avventura per chi non sia abile, un po’ incosciente e pronto a far davvero fatica in alcuni tratti.
Una volta che sei fisicamente sul percorso del muro, non ci sono grossi problemi di orientamento perché la strada è una e camminando sempre nella stessa direzione raggiungi matematicamente Mutianyu o Huang Hua, che sono meglio forniti e collegati (alla peggio hai sbagliato verso…).
Però raggiungere uno degli accessi, e nello specifico una delle porte-bastioni, è la parte più complessa. Non azzardare viaggi della speranza se non parli cinese o non sei in compagnia di cinesi o di qualcuno che lo abbia già fatto. O ancora, se non è con te un locale che ti possa scortare all’entrata.
Da fondo valle, si tratta di solito di una camminata di almeno un’ora, se non il doppio, solo per raggiungere la partenza sul tratto di Jiankou e, di nuovo, i sentieri non sono segnalati perché questo tratto di muro non è ufficialmente agibile. Non per spaventare, io ci sono stata e sono qui a scriverne; piuttosto per essere coscienti di quel che si tratta.
Cosa non dimenticare
L’accesso a Jiankou è evidenziato dalla fine…della civiltà! – Foto di Diego Ferrari
Il tratto di Muraglia di Jiankou non è rifornito come Badaling. Perciò bisogna andare muniti di provviste e acqua sufficienti al trekking che si prevede, ed eventualmente di un GPS munito di App per dispersioni improvvise. La tenuta consigliata, è quella più adatta per il trekking, quindi una scarpa da tennis con suola liscia non è una scelta saggia.
Come dicevo sopra, attenzione alle condizioni climatiche perché la pavimentazione diventa facilmente scivolosa; per contro, in estate il sol leone batte diretto e si trova un po’ di tregua solo al riparo nei bastioni. Crema solare e cappellino salva insolazioni!
Infine, a titolo puramente personale, se puoi, non limitarti alle foto con smartphone perché da Jiankou avrai moltissime sorprese.
Buon viaggio e buon trekking!
Ingrid dice
Ciao !! Io ci sono stata e devo dire che è stata una delle esperienze più belle che ho fatto nel mio viaggio in Cina .. si concordo assolutamente portarsi L ‘acqua e scarpe da trekking anche perché in alcune zone c’ è da arrampicare.. . Ho condiviso quest‘ avventura con un ragazzo israeliano e anche se nessuno dei due parlava cinese c’è la siam cavata lo stesso . Noi non abbiamo preso nessuna guida quindi di conseguenza nessun trasporto privato .. se volete provare a fare lo stesso vi consiglio di fare attenzione agli orari perché ci sono solo due bus al giorno sempre se volete farlo in giornata .. altrimenti potete stare negli ostelli del villaggio 😊
Furio dice
Ciao Ingrid, grazie per aver condiviso la tua esperienza : )
samuele dice
Ciao, faro’ questa tratta a meta’ agosto con un amico.
posso avere piu info??
siamo sue italiani che non parlano cinese e pensavamo di andare diretti a Xizhazi partendo da Pechino.
Li possiamo trovare un locale o una guida che ci scorta a NINE EYE TOWER ?
Grazie, Samuele
Rita Andreetti dice
Ciao Samuele,
se non parli cinese non puoi che affidarti ad un tour organizzato. Se siete giovani e camminatori, di solito gli ostelli di Pechino offrono delle soluzioni adatte a voi. Se così non fosse, sarebbero comunque in contatto con le guide che di solito scortano i turisti in solitaria. Se non ti vuoi rivolgere all’hotel, come dicevo nell’articolo, io mi sono affidata a Wild Great Wall. Li trovi online. Buon viaggio e molta, molta attenzione al caldo (portatevi litri di acqua!)