Assieme a Mo Yan 莫言 (n. 1955) e Yu Hua 余华 (n. 1960), Jia Pingwa 贾平凹 è uno dei più grandi nomi della letteratura contemporanea cinese.
La vita
Nasce a Jinpen 金盆 vicino al suo villaggio Dihua 棣花, nella provincia dello Shaanxi 陝西, dove la madre Zhou Xiao’e si era recata per partorire lontano da casa dopo un primo aborto, il 21 febbraio 1952. I genitori decisero di chiamarlo Jia Pingwa 贾平娃, ossia “bambino tranquillo”, in modo tale da tenere lontano gli spiriti maligni. In seguito, lo scrittore assumerà lo pseudonimo di 贾平凹 (nel dialetto dello Shaanxi il carattere wa 娃 e ao 凹 hanno la stessa pronuncia).
Il padre Jia Yanchun era un insegnante che fu un modello per la sua successiva decisione di diventare scrittore. A causa della mancanza di insegnanti qualificati nella provincia, tuttavia, il padre era spesso lontano da casa e Jia Pingwa trascorse la maggior parte della sua infanzia con la madre. Frequentò la scuola elementare in un tempio buddhista e taoista sulle montagne ricevendo l’influenza delle dottrine spirituali.
Con lo scoppio della Rivoluzione Culturale (1966-1976), nel 1967 Jia Pingwa fu costretto a lasciare la scuola per lavorare nella comune, ma esile e incapace di sostenere i lavori pesanti venne riassegnato alla divisione femminile, dalla cui esperienza trarrà la maggior parte della sua conoscenza della psicologia femminile. Nel 1970, con la Campagna contro i “Quattro vecchiumi”, il padre venne accusato di essere un contro-rivoluzionario e venne rinchiuso per dieci anni in un campo di lavoro. Fu costretto a bruciare tutti i suoi libri e l’arduo compito venne assegnato al figlio che, prima di bruciarli, li lesse tutti.
Tre anni dopo, con la chiusura delle scuole cinesi a seguito degli eccessi delle Guardie Rosse, Jia Pingwa venne spedito nelle campagne assieme ai suoi compagni a costruire serbatoi. Mentre lavorava nella brigata di produzione, ebbe la fortuna di attirare l’attenzione dei quadri del partito locale dopo essersi offerto volontario per scrivere slogan rivoluzionari. Grazie al loro appoggio, nel 1971 venne inviato a studiare letteratura cinese alla Northwest University di Xi’an 西安. Nel 1973 ha inizio la sua carriera letteraria con la pubblicazione sul Xi’an ribao 西安日报 (Xi’an Daily) di Yi shuang wazi 一双袜子 (Un paio di calzini).
Dopo essersi laureato nel 1975, Jia Pingwa si trasferisce a Xi’an e trova lavoro presso la casa editrice Shanxi renmin chubanshe 陕西人民出版社 (Shaanxi People’s Publishing House) occupandosi della pubblicazione del mensile Chang’an 长安 (Chang’an). Nel 1978, il suo racconto breve Manyue er 满月儿 (Luna piena) vinse il premio nazionale per il miglior racconto breve dell’Associazione degli scrittori cinesi. Molti racconti di questo periodo (quasi duecento) sono incentrati su ragazzi votati alla causa rivoluzionaria e alcuni di questi vennero raccolti in Bing wa 兵娃 (Il bambino soldato) pubblicato nel 1977 e Zaochen de ge 早晨的歌 (Canto del mattino) edito nel 1979.
Spinto dall’aggravarsi delle condizioni di salute del padre, divenuto alcolista, nel 1980 pubblica la sua prima raccolta di narrativa ambientata nelle campagne dello Shaanxi: Shandi biji 山地笔记 (Annotazioni dalle montagne). Nel 1982, grazie al successo dei suoi saggi e dei suoi racconti brevi, comincia a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura grazie all’ammissione alla Federazione letteraria di Xi’an.
Sebbene il suo lavoro subisse un maggior controllo (divenendo un bersaglio delle critiche durante la Campagna contro l’inquinamento spirituale del 1983), Jia Pingwa pubblicò tra il 1983 e il 1986 delle novelle che delineano la vita quotidiana a Shangzhou (nome tradizionale della sua regione natia): le Cronache di Shangzhou (Shangzhou sanlü 商州三录). Queste ebbero sempre più successo: Shangzhou chulü 商州初录 (Prime annotazioni su Shangzhou), Shangzhou youlü 商州又录 (Annotazioni successive su Shangzhou) e Shangzhou zailü 商州再录 (Ulteriori annotazioni su Shangzhou).
Nel 1984 vince il premio Third National Novellas per il miglior romanzo con Layue – zhengyue 腊月·正月 (Dicembre e gennaio). Nel 1986, Jia Pingwa pubblica il suo primo romanzo Shangzhou 商州 (Shangzhou), il racconto di un giovane fuggitivo sospettato di aver commesso un furto in città che si rifugia nella sua paese natio nelle campagne. Il romanzo fu seguito da Fuzao 浮躁 (Agitazione) nel 1987 per cui vinse il Pegasus Prize for Literature nel 1991 e da Renshen 妊娠 (Gravidanza) nel 1988. Il dolore per la morte del padre nel 1989 influenza lo scrittore che passa dalla descrizione della quotidianità rurale a un tono più introspettivo.
Nel 1992 entra a far parte dell’Associazione degli scrittori cinesi ed è successivamente nominato vicepresidente dell’Associazione degli scrittori cinesi e presidente della sezione della provincia dello Shaanxi. Attualmente è anche deputato all’Assemblea nazionale del popolo, presidente della Federazione letteraria di Xi’an e capo redattore delle riviste Yan he 延河 (Fiume Yan) e Meiwen 美文 (Belle lettere).
Opere più importanti
Jia Pingwa è un autore molto prolifico di romanzi, racconti brevi e saggi e riscuote un enorme successo non solo in Cina ma anche a Hong Kong e Taiwan. Lo scrittore è uno dei più importanti rappresentanti della “Letteratura del suolo natio” (Xiangtu wenxue 乡土文学), della “Letteratura della ricerca delle radici” (Xungen wenxue 寻根文学), in particolare della narrativa delle culture regionali (Diyu wenhua xiaoshuo 地域文化小说): i suoi romanzi, infatti, sono spesso ambientati nella sua provincia d’origine, lo Shaanxi, e si incentrano sulla vita delle persone comuni. A volte sono talmente ricchi di dettagli da risultare digressivi, ma Jia Pingwa è famoso soprattutto per l’esplorazione disinibita della sfera sessuale.
Tuttavia, sebbene abbia un enorme successo in Cina, come per altri famosi scrittori cinesi, la sua fama all’estero non rispecchia quella di cui gode entro i confini nazionali; di conseguenza, solo alcune delle sue opere sono state tradotte e pubblicate all’estero. Inoltre, la difficoltà della traduzione dei suoi lavori risiede nel profondo collegamento sussistente tra la sua vita e le sue opere. Jia Pingwa scrive “per i cinesi e le sue opere devono avere un gusto cinese”, dalla forma, al contenuto fino alla lingua (prevalentemente il dialetto dello Shaanxi, il quale può rendere la lettura difficile anche per i cinesi). L’Istituto di Ricerca Jia Pingwa di Xi’an si occupa per l’appunto della promozione della traduzione e dell’adattamento cinematografico delle sue opere oltre a occuparsi dell’organizzazione del club del libro e degli eventi letterari dedicati allo scrittore.
Jia Pingwa acquista fama a livello nazionale grazie alla pubblicazione del romanzo Feidu 废都 (La capitale abbandonata) nel 1993 con cui vinse il Prix Femina Éntranger nel 1997. Nonostante la censura imposta su quest’opera, Jia Pingwa completa la trilogia di romanzi sulla capitale con Baiye 白夜 (Notti bianche, 1995) e Tumen 土门 (La porta di Terra, 1996).
Successivamente porta avanti il processo di distruzione del luogo natio iniziato con La capitale abbandonata pubblicando Gao laozhuang 高老庄 (Il villaggio Gao, 1998), la fiaba moderna Huainian lang 怀念狼 (Ricordando i lupi, 2000) su un cacciatore simile a Song Wukong che insegue un ambientalista che si trasforma in lupo, per arrivare a Qinqiang 秦腔 (La voce dello Shanxi, 2005) che incorpora elementi dell’Opera dello Shanxi con cui vince nel 2008 il prestigioso Premio Mao Dun e che nel 2019 entra a far parte de Xinzhongguo 70 nian 70 bu changpianxiaoshuo diancang 新中国70年70部长篇小说典藏 (Raccolta di 70 romanzi per 70 anni della Nuova Cina). Nell’ultima decade ha pubblicato altri sei romanzi: Gaoxing 高兴 (Felice, 2007), Gu lu 古炉 (L’antica fornace, 2011), Daideng 带灯 (Lanterna e il distretto dei ciliegi, 2013), Lao sheng 老生 (Il maestro di canzoni, 2014), Jihua 极花 (Ali spezzate, 2016) e Shanben 山本 (Shanben, 2018).
In Italia, per ora è stato tradotto solamente il romanzo Daideng edito da Elliot nel 2017 con il titolo Lanterna e il distretto dei ciliegi.
废都 (Feidu) “La capitale abbandonata” – 1993
Rappresenta il primo romanzo della trilogia sulla capitale Xijing 西京(antico nome di Xi’an) che fa da sfondo al resoconto semiautobiografico dell’antieroe Zhuang Zhide, un autore impotente, moralmente depravato, nato in un villaggio rurale e corrotto dalla fama. La sua cerchia di amici è formata da fannulloni della cultura come lui, persone influenti che hanno fatto dell’arte e della letteratura una merce di consumo la cui sorte sarà ugualmente auto-distruttiva.
La State Publishing Administration cinese ne proibì la pubblicazione per ben diciassette anni fino al 2009 (un anno dopo la sua vittoria del Premio Mao Dun) per gli espliciti riferimenti sessuali. Tuttavia, per le strade circolavano versioni illegali vendute per diverse migliaia di RMB a copia che lo hanno reso uno dei libri più piratati della letteratura moderna cinese.
白夜 (Baiye) “Notti bianche” – 1995
Il romanzo è considerato la continuazione di La capitale abbandonata. Anche in quest’opera le persone lottano per la sopravvivenza in una Xijing aliena i cui personaggi sono alla ricerca di sé stessi. Il fannullone Yelang si trasferisce in città alla ricerca di una vita migliore e, nonostante non abbia un lavoro stabile, riesce a fare amicizia con chiunque in tutti gli strati sociali. È sempre pronto ad aiutare gli amici, anche attraverso vie illegali. Sebbene voglia integrarsi con la città, quest’ultima lo respinge. Infatti, nonostante ami ricambiato Yubai, unica erede di una nobile famiglia di Xijing, Yelang decide di sposare Yan Ming, con cui condivide la provenienza rurale, in quanto cosciente della distanza sociale tra lui e Yubai.
土门 (Tumen) “La porta di Terra” – 1996
La Porta di Terra chiude la trilogia su Xijing la quale ha ultimato la sua trasformazione a mostro di cemento che fagocita i villaggi limitrofi. Gli abitanti del Villaggio della Benevolenza, però, cercano di resistere e proteggere il loro luogo natio valorizzandone gli aspetti culturali grazie alla presenza di Nonno Yunlin, un pazzo-guaritore in grado di leggere le menti e guarire le malattie del fegato di cui sono affetti i cittadini di Xijing. Così, il Villaggio della Benevolenza diventa l’ospedale della capitale.
秦腔 (Qinqiang) “La voce dello Shaanxi” – 2005
È il primo romanzo in cui lo scrittore parla realmente del suo luogo natio Dihua (che nell’opera assume il nome di Qingfeng), ma l’opera rappresenta anche il racconto con cui lo scrittore porta a termine il processo di distruzione del suolo natio iniziato con la trilogia della capitale e proseguito con Il villaggio Gao e Ricordando i lupi. Jia Pingwa, attraverso la descrizione minuziosa dei dettagli e una narrazione continua (non è presente la suddivisione in capitoli), racconta la vita quotidiana dei suoi compaesani e di come il villaggio della sua infanzia viva ormai solo nella sua memoria a seguito delle profonde trasformazioni degli ultimi decenni.
高兴 (Gaoxing) “Felice” – 2007
L’opera parla del mingong 民工 (lavoratore proveniente dalle campagne) “Felice”, Liu Hawa, eterno ottimista, che si trasferisce dalla campagna a Xi’an con il suo ottimismo, il suo migliore amico Wufu e un paio di scarpe con tacco da donna che spera di mettere ai piedi della donna con cui passerà il resto della sua vita. I due trovano lavoro come raccoglitori di immondizia, ma nonostante l’umiltà dell’impiego Felice non rinuncia al suo ottimismo. Ai suoi occhi i piccioni sporchi sono delle splendide fenici e le strade fiumi. Tuttavia, lotta strenuamente per liberarsi dall’etichetta di mingong ed essere accettato come cittadino di Xi’an. Quando incontra la prostituta Yichun pensa di aver trovato la donna per le sue scarpe ma la città si prenderà la vita di Wufu mettendo a dura prova il suo irrefrenabile ottimismo nei confronti della vita.
Il romanzo è stato adattato nel 2009 in un film (in inglese con il titolo di The King of Trash), diretto da Ah Gan 阿甘.
带灯 (Daideng) “Lanterna e il distretto dei ciliegi” – 2013
Il romanzo è ambientato nella Cina centro settentrionale, a Yingzhen, il Distretto dei ciliegi, una zona povera tra le montagne che raccoglie una quindicina di villaggi in cui la popolazione lotta per sopravvivere. In questi luoghi dominati dalla natura si intrecciano le vicende della popolazione che hanno inizio quando negli uffici amministrativi del distretto arriva Lanterna, una ragazza molto bella che si dimostra ben presto un funzionario acuto e capace, a cui viene affidato il nuovo Ufficio affari generali con l’incarico di risolvere le innumerevoli dispute fra gli abitanti e gli apparati statali. Si guadagna la fiducia della popolazione grazie alla sua empatia e gestisce i problemi ispirandosi agli scritti di Yuan Tianliang, vicesegretario con il quale instaura una corrispondenza sempre più intima.
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