In un mondo globalizzato, le connessioni tra i vari Paesi sono sempre più forti ed oggi la capacità di creare delle relazioni molto strette con persone di origini diverse si rivela un’abilità estremamente utile.
La lingua non rappresenta solo il modo in cui comunichiamo, ma contiene anche un’importante impronta della nostra cultura e determina la nostra forma mentis ed il modo in cui ci relazioniamo con gli altri.
In questo articolo voglio spiegare tramite degli esempi come l’apprendimento del cinese non solo ci permette di comunicare con una parte importante della popolazione mondiale, ma è anche un punto di partenza per comprendere il modo di pensare cinese e la sua cultura millenaria.
L’importanza dell’omonimia nella cultura cinese
Rispetto ad altre lingue, la fonetica cinese è relativamente semplice: vale a dire che, nonostante sia un linguaggio tonale, il numero dei suoni è assai ridotto. Ciò non significa che la fonetica cinese sia semplice, piuttosto è il contrario, dato che molti suoni sono abbastanza simili tra loro.
Senza contare i toni, nella lingua cinese si contano circa 400 possibili sillabe, ovvero molte meno di quante ce ne siano, ad esempio, nell’inglese, dove si parla di oltre 10.000 possibili sillabe, o nello spagnolo che ne conta oltre 2.000.
Se a questo aggiungi che l’unità di base della lingua cinese, ovvero il carattere, è monosillabico, la possibilità che si verifichi un’omonimia (ovvero parole con lo stesso suono, ma di significato diverso) e una paronimia (ovvero suoni simili la cui scrittura e il cui significato sono diversi) è estremamente elevata.
L’omonimia e la paronimia hanno influenzato molto la cultura e le credenze dei cinesi e, a tal proposito, elenco di seguito alcuni degli esempi più importanti.
I numeri
Nella lingua cinese i numeri hanno un’enorme simbologia e ciascuno di essi viene associato ad un significato, determinato dalla sua omonimia con altre parole. I numeri 4 e 8 sono indubbiamente più rilevanti.
Quattro: In cinese il numero quattro(四, sì) ha una pronuncia molto simile al verbo morire (死, sǐ) e solo il tono varia. E’ per questo motivo che in Cina tale numero viene associato al malaugurio ed è evitato il più possibile.
In Cina capita spesso di vedere edifici dove non c’è il quarto piano (e nulla che contenga il numero 4), oppure si evita la stipula di atti importanti in date contenenti il numero 4.
Otto: Il numero otto (八, bā), al contrario, viene considerato il numero fortunato per eccellenza. Il suo suono somiglia a “ricchezza, fortuna e prosperità” (發, fā). Inoltre, l’88 ha una forma simile al carattere 囍 (xǐ, doppia felicità) molto usato nei matrimoni.
La presenza di questa simbologia nella società cinese è molto forte, tant’è che, ad esempio, la gente è capace di sborsare enormi somme di denaro per avere un numero di telefono, o il numero dell’immatricolazione di un’auto, contenente molti otto. Un altro chiaro esempio sono state le Olimpiadi di Pechino del 2008, a cui è stato dato il via esattamente alle 08:08 di sera del 08/08/2008.
Sebbene questi due esempi siano i più rilevanti, ogni numero in cinese viene associato ad un significato e scegliere la data di un evento importante come, ad esempio, un matrimonio può essere un compito arduo.
Le tradizioni del capodanno
Il capodanno cinese è un momento di tradizione e superstizione, in cui l’omonimia gioca un ruolo essenziale per quelli che sono i buoni auspici.
In occasione della vigilia del capodanno chinese, o Chuxi (除夕), ci sono cibi che non possono mancare sulla tavola proprio per il loro simbolismo.
- I ravioli cinesi: I ravioli cinesi, o 饺子 (jiǎozi), sono un piatto fondamentale, soprattutto nella Cina settentrionale, non solo perché è un piatto in cui tutta la famiglia interviene, ma anche per il suo simbolismo. 饺子 ha una pronuncia quasi identica a 交子 jiāozi (basta cambiare il tono), che in cinese antico significa cambiare anno.
- Il pollo: In cinese la pronuncia della parola “pollo”, jí (鸡), è molto simile a 吉 (jī), che significa “buona fortuna”. Per questo motivo, il cenone di Capodanno prevede solitamente almeno una portata a base di pollo.
- Il pesce: In cinese la parola “pesce” si pronuncia yú (鱼), esattamente come 余, che significa abbondanza. Per questo motivo la presenza del pesce nel cenone di Capodanno esprime il desiderio che alla famiglia non manchi nulla nel nuovo anno.
Un altro esempio dell’importanza dell’omonimia nelle tradizioni del nuovo anno si evidenzia nella decorazione che le famiglie cinesi mettono sulla porta di casa. Di solito, durante le feste di fine anno i cinesi attaccano un cartello con la scritta 福 (fú, buona fortuna) a faccia in giù sulla porta. La ragione di questa tradizione sta nel fatto che, in cinese, “a faccia in giù” 倒 ha esattamente la stessa pronuncia di 到(dào), che significa “arrivare”. Invertendo il carattere 福, vuol dire chiedere l’arrivo della fortuna, o che la fortuna arrivi in famiglia.
L’uso dei Chengyu (frasi idiomatiche)
Le frasi idiomatiche, o Chengyu (成语, Chéngyǔ) vengono ampiamente utilizzate nella lingua cinese moderna ed hanno una forte connessione con la cultura e la storia di questo Paese. La maggior parte di queste espressioni sono composte da quattro caratteri e sono collegate a qualche leggenda. Eccone due esempi:
马马虎虎 (mǎmǎhǔhǔ): Letteralmente significa “cavallo cavallo tigre tigre”, anche se il suo vero significato è “più o meno” o “distratto”. Questo Chengyu è uno dei primi che si impara per la sua semplicità e perché è di uso comune.
Esistono numerose varianti della storia legata a questo Chengyu e tutte sono collegate ad un disegno che rappresenta una testa di tigre e un corpo di cavallo. A tutti coloro che vedevano questo disegno era difficile stabilire se si trattasse di un cavallo o di una tigre.
Alcuni credono anche che l’origine di 马马虎虎 derivi dalla difficoltà di scegliere tra questi due animali molto apprezzati nella cultura cinese ed i cui caratteri, secondo l’oscopo cinese, talvolta sono opposti. Infatti, mentre la tigre viene associata all’ambizione e alla leadership, il cavallo è sinonimo di libertà ed autosufficienza.
沉鱼落雁 (chényúluòyàn):Sebbene non sia uno dei Chengyu più utilizzati, la storia relativa a questa frase idiomatica è davvero esemplare. Letteralmente 沉鱼落雁 significa “il pesce che affoga, le oche che cadono” e il suo vero significato è quello di una donna di estrema bellezza.
Questo Chengyu è legato alle leggende di due delle quattro grandi bellezze della Cina classica: 西施 (Xīshī) e 王昭君 (Wáng Zhāojūn). La leggenda narra che Xishi fosse così bella che, quando uscì sul balcone per guardare il lago (il lago occidentale di Hangzhou), un pesce dimenticò di nuotare e affogò. Nel caso di Zhaojun la leggenda narra che, durante il viaggio fatto per incontrare il suo futuro marito, ella decise di smettere di suonare il liuto ed un gruppo di oche, colpite dalla sua bellezza, dimenticò di battere le ali e caddero tutte a terra.
I saluti in cinese
Anche i saluti in cinese sono una chiara dimostrazione di come la cultura e le credenze siano molto presenti in questa lingua.
In cinese, come in altre lingue, ci sono diversi modi di salutare come, ad esempio: 你好 (nǐ hǎo, ciao), 您好 (nín hǎo, saluto formale) 早上好 (zǎoshang hǎo, buongiorno) 你好吗 (nǐ hǎo ma, come stai?) Ciononostante, tutte queste forme di saluto (probabilmente escludento 早上好), si usano con gli estranei, in situazioni formali, o per evidenziare una certa distanza con il tuo interlocutore.
Esistono altri tipi di saluti molto comuni, utilizzati tra conoscenti che fingono di mostrare una certa affinità con l’interlocutore. Questi sono i quattro saluti più comuni:
(你)去哪儿?(nǐ qù nǎ’er?, dove vai?): Questo saluto ha molto a che fare con ciò che significa in Cina essere educato e mostrare affinità. L’interesse per la vita di qualcun altro è, per i cinesi, un modo di essere educati e di essere affini.
Quando un cinese ti chiede “dove vai?”, di solito non gli interessa saperlo, ma vuole salutarti gentilmente e la risposta che dai non è così importante. Di solito ci si aspetta una risposta concisa, che non deve corrispondere alla verità, ma è solo qualcosa del tipo: “Sto andando a lavorare”, “Sto andando a studiare” o “Sto andando a fare compere”.
Questo tipo di saluto esemplifica una delle differenze culturali che colpiscono subito chi proviene da quelle culture in cui la privacy è molto importante. Molte volte queste persone si sentono sopraffatte dalla quantità di domande personali che i cinesi pongono quando ti incontrano. Per un cinese essere interessato alla tua vita personale è un modo di essere educato, non un pettegolo.
你吃了吗?(Nǐ chīle ma?, hai già mangiato?): Anche questa, come la precedente, è una forma molto comune di saluto tra conoscenti e amici, che non implica nulla e per la quale ci si aspetta una risposta concisa come: “Non ho ancora mangiato” (还没有吃) o “Ho già mangiato, e tu? (吃了,你呢?).
A parte il fatto che interessarsi alla vita del prossimo è un modo di mostrarsi educati, ecco che emerge un altro aspetto culturale: la grande importanza del cibo nella cultura cinese. Come le culture mediterranee, i cinesi sono orgogliosi della propria cucina e il cibo è il modo più comune per socializzare, così come è comune che, durante i pasti, si prendano decisioni importanti, o si ratifichino accordi commerciali.
- 最近好吗?(zuì jìn hào mǎ, come stai?): Questo è un saluto molto amichevole che, come i precedenti, normalmente non prevede una risposta lunga, ma più semplicemente un “bene”, “non male”, altrimenti è sufficiente anche un’onomatopea.
- 好久不见!(hǎo jiǔ bú jiàn!, da quanto tempo non ci vediamo!): Forma di saluto comune tra vecchi amici, che indica grande affinità e il desiderio di vedersi più spesso.
Collegamento tra la grammatica, la scrittura cinese ed il modo di pensare
E’ evidente che la lingua, oltre a contenere una forte impronta culturale, influenzi molto anche il modo di pensare e di relazionarsi. In questo senso, il cinese non fa eccezione.
Imparare a scrivere in cinese è un compito arduo e ripetitivo, nonché un incredibile esercizio di memoria. Per questo motivo, non sorprende che molti cinesi abbiano una memoria prodigiosa ed accettino compiti ripetitivi senza troppi problemi.
Tuttavia, scrivere i caratteri cinesi richiede diligenza ed il rispetto di regole chiare. Pertanto, è comune per molti cinesi non sentirsi tanto a proprio agio in attività che richiedono una certa creatività.
D’altra parte, la grammatica cinese di solito non è molto rigida e il contesto gioca un ruolo molto importante.
Allo stesso modo, talvolta il vocabolario è vago, pertanto lascia un certo margine all’interpretazione. Per questo motivo, non sorprende che i cinesi non siano di solito molto diretti, che siano riluttanti agli accordi completamente chiusi e che spesso debbano leggere tra le righe, per comprendere ciò che il loro interlocutore vuole effettivamente dire.
Conclusione
Questo articolo è una piccola riflessione su come la cultura influenzi la lingua cinese e viceversa. Imparare il cinese non significa solo apprendere una nuova forma di comunicazione, ma è un modo per addentrarsi in una cultura millenaria, nonché uno strumento essenziale per capire meglio la società della Terra di Mezzo.
Photo Credits: 圓山大飯店牌坊 The Grand Hotel / 台灣台北 Taipei, Taiwan / SML.20140213.6D.30719.P1 — Explored by See-ming Lee
Raluca dice
Grazie per aver fatemi scoprire nuove cose.
Furio dice
: )