Quest’articolo è nato la settimana scorsa mentre mi trovavo nel reparto di ginecologia di un ospedale privato di Pechino.
Il maledetto fenomeno dell’associazione
Il fatto è che alle porte di questo lussuoso ospedale – beh, a parte il bagno che al solito era un disastro – erano appesi i cartelli con le specializzazioni dei vari dottori. In un mix di curiosità e noia ho così iniziato a girovagare per i corridoi e leggere le targhette. Potrai immaginare la mia sorpresa quando mi sono ritrovato di fronte alla scritta:
Specializzazione: Chirurgia della Ricostruzione dell’Imene
E così che mi è tornato alla mente 兄弟 (Brothers), il romanzo di Yu Hua.
Ho letto Brothers nel 2010, mentre preparavo le mie valigie per trasferirmi in Cina. Si trattava del mio tentativo in extremis di conoscere un po’ meglio questo paese attraverso la sua letteratura.
Mentre leggevo il romanzo pensavo che l’autore stesse volutamente esagerando, che stesse cioè rappresentando la società cinese attraverso la satira più spinta. A ripensarci dopo tre anni di Cina posso invece affermare che mi sbagliavo. La realtà della Terra di Mezzo supera di gran lunga la mia fantasia.
Di cosa parla Brothers?
Brothers è la storia di due fratellastri, Li Guangtou e Song Gang, che hanno un carattere decisamente diverso e reagiranno in maniera opposta ai repentini cambi della Cina moderna.
Il romanzo inizia durante la fanciullezza dei protagonisti, prima della rivoluzione culturale, e si sviluppa durante l’era di Deng Xiao Ping per arrivare sino ai giochi olimpici di Pechino del 2008.
In particolare, l’autore ci racconta l’evolversi della storia moderna cinese attraverso i cambiamenti che avvengono a Liu, una città fittizia che rappresenta abbastanza bene una qualunque delle città della Cina rurali.
La città di Liu. Ok, in effetti si tratta di Yu Town, Hebei Province (河北蔚县). ma potrebbe benissimo passare per una delle centinaia di “Liu Town” che esistono in Cina.
Il peggio del romanzo
E’ possibile che lo stile molto (troppo?) descrittivo di Yu Hua ti faccia desistere prima di finire la prima parte del romanzo. Secondo me questa prima parte, ovvero sino alla fine della rivoluzione culturale, è un po’ interlocutoria ma comunque necessaria per caratterizzare i protagonisti e inserirli nel giusto contesto.
Se però riuscirai ad arrivare sino alla seconda parte potrai goderti la critica sociale in salsa dark di Yu Hua. Devo però dire che molte persone che hanno letto il libro apprezzano anche la prima parte, forse per via della pazzia generalizzata che ha pervaso la stagione della rivoluzione culturale.
Personalmente penso che tale periodo, che in buona sostanza ha distrutto una parte importante della cultura cinese antica che si è invece preservata a Taiwan, non sia troppo utile per capire la Cina moderna. Al contrario degli anni post-rivoluzione e dell’apertura economica del paese. Quelli sì che, sempre a parer mio, hanno avuto un impatto decisivo sulla Cina che puoi vedere oggi.
Il meglio del romanzo
La parte del romanzo che preferisco descrive il concorso di bellezza organizzato nella città di Liu. Non si tratta però di un concorso di bellezza normale; è infatti riservato alle ragazze vergini. E a questo punto avrai anche capito perché la “ricostruzione dell’imene” mi ha dato lo spunto per questa recensione.
Narrando le vicende del concorso di bellezza, Yu Hua riesce a enfatizzare l’ipocrisia e la corruzione che pervade la società cinese moderna.
L’accoglienza della critica
Brothers è stato accolto positivamente dai critici internazionali; probabilmente per la sua critica feroce alla società cinese e per la sua capacità di mettere a nudo alcune parti meno conosciute della storia moderna della Cina. Un argomento che i diavoli bianchi adorano!
Come prevedibile invece, in Cina Brothers è stato criticato con il pretesto che l’autore abbia pubblicato fatti mai successi. Anzi, Yu Hua mette in imbarazzo il paese al solo scopo di guadagnarci!
Come se non bastasse, l’estrema destra non ha apprezzato la sua visione negativa del capitalismo mentre l’estrema sinistra si è offesa per la maniera in cui il libro presenta la rivoluzione culturale. A mio parere si tratta di un punto a favore di Yu Hua, che è andato a toccare il cuore dei problemi della Cina.
A chi raccomando il romanzo?
Appena atterrato in Cina dovetti prendere parte a una riunione nella quale fu invitato anche l’ambasciatore europeo (Furio il traduttore dice: Siiiii, c’ero anch’io haha), il quale pronuncio la mitica (per noi) frase:
“Don’t go to the dark side of China” (Non fatevi attrarre dal lato oscuro della Cina).
Brothers introduce esattamente questo lato del paese, una sfaccettatura che i cinesi ancora rifiutano di accettare.
Il merito più grande di Yu Hua è, a mio avviso, quello di riuscire attraverso le sue metafore a raccontare in maniera divertente, alle volte esilarante, il lato peggiore della trasformazione che ha subito la Cina.
Penso quindi che Brothers possa essere d’aiuto a tutte quelle persone che che vorrebbero conoscere meglio la società cinese senza deprimersi troppo.
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[Photo Credits: La prima foto è stata scatta da Florian Hudelist. Thanks Flo!]
marta dice
da leggere! prima o poi.. ; )
Sborto Zhou dice
Gracie Marta, hai visto che finalmente ho pubblicato tua intervista in spagnolo?
marta dice
ho visto! peccato che per me sia arabo.. ;)