Una Mobike Light ben parcheggiata
Articolo aggiornato nel 2020 da Marco Oliveri
Hanno invaso la Cina, e ora stanno invadendo il mondo, nazione dopo nazione. In Italia sono già arrivate. Sono gialle o arancioni, verdi o blu, hanno i pedali e due ruote: il bike sharing, è la risposta verde che arriva direttamente dalla Cina alla locomozione in città. In particolare, in Italia sono arrivate per prime Ofo e Mobike, ma non sono le sole made in China.
Infatti, dal momento che in Cina si fanno le cose in grande, si è passati dallo sfruttare le miniere di carbone, ad un selvaggio sbiciclettamento con concorrenza talvolta slealissima, all’ultimo sellino.
L’idea, sebbene si sia realizzata con numeri esponenziali che hanno affollato grossolanamente i marciapiedi delle città interessate, è andata a colmare una mancanza dei trasporti pubblici in maniera ecologica: che si fa, infatti, in quei casi in cui la tua destinazione è eccessivamente distante per camminare, ma non sufficientemente distante per chiamare un taxi e doverlo pure aspettare?
È in quell’ultimo miglio da colmare, dalla porta di casa alla metro, dall’ufficio alla fermata del bus, che sono arrivate Mobike, Ofo, Hellobike, Bluegogo, Yongxiang, Xiaoming, Yubike e tante, tante altre.
La situazione, c’è da dire, è un po’ complessa e in rapida evoluzione: infatti lo strapotere di Ofo e Mobike, di proprietà rispettivamente di Alibaba e Tencent, ha fatto sì che compagnie private minori vadano lentamente sparendo dalla circolazione. Perciò ci limiteremo a descrivere nel dettaglio le due compagnie leader.
Eccoti quindi la guida completa per come stare al passo con le biciclette condivise in Italia, ma soprattutto, nel tuo prossimo viaggio in Cina.
Mobike primo modello con forcella monobraccio
Regole generali
Per utilizzare le biciclette condivise devi disporre di un:
- cellulare con connessione internet;
- carta di credito o strumento di pagamento online (Wechat Pay o Alipay);
- documento di riconoscimento (per l’attivazione del servizio).
Prima di tutto, scarica la App della compagnia di biciclette che sei interessato ad utilizzare. Quelle che attualmente offrono App in lingua non cinese sono (ma guarda un po’) Mobike e Ofo. Al primo accesso ti verrà chiesto di registrarti (email e numero di cellulare) e poi versare il deposito (obbligatorio) e convalidare il tuo documento di identità.
Per convalidare il documento è necessario scattarsi un selfie con il documento in mano oppure fotografare la pagina dei dati del passaporto, seguendo le istruzioni. Talvolta la conferma richiede un paio di giorni: perciò, se stai pensando di usare le biciclette a noleggio nel tuo prossimo viaggio in Cina, non partire all’ultimo minuto nell’attivazione della App.
L’ammontare del deposito varia a seconda della compagnia, di solito tra i 100 Yuan e i 300 Yuan. Il deposito non è il tuo conto, il tuo borsellino, dal quale viene prelevato l’ammontare di ogni singolo utilizzo; quello va ricaricato separatamente, anche con 20 Yuan, per poter poi effettivamente usare le biciclette. Il deposito è rimborsabile in qualunque momento.
Una volta attivata la App, devi cercare una bicicletta disponibile e lo puoi fare sia consultando la mappa inclusa nella App, sia semplicemente guardandoti attorno; visto che sono o-v-u-n-q-u-e. La bicicletta si sblocca con una scansione del QR sulla bicicletta oppure manualmente inserendo il codice di sblocco. Anche quando la lasci una volta finito l’utilizzo, devi ricordarti di chiuderla; automaticamente la App registrerà la fine dell’utilizzo e scalerà l’ammontare dovuto.
Se ti accorgi, in un secondo momento, di esserti dimenticato la tua Mobike o la tua Ofo aperta, puoi bloccarla a distanza, tramite la App, ma solo se il modello che hai usato non è uno di quelli manuali.
Se vuoi essere sicuro che nessuno ti “rubi” la bici che hai puntato, è disponibile l’opzione prenotazione anticipata (clicca sulla bici che ti interessa nella mappa)! Ma per un tempo limitato, quindi non ti puoi affezionare ad un mezzo.
Un esempio di biciclette abbandonate con noncuranza ai lati della strada
Buone maniere
Ogni comportamento contrario alle regole del buon senso, dal parcheggio selvaggio, al danneggiamento, alla dimenticanza del lucchetto e simili, viene punito con una multa. Tanto quanto l’utilizzo frequente viene premiato con “viaggi premio”; ad esempio, l’uso di almeno tre bici al giorno ti permette di pedalare gratis dalla terza in poi.
Inoltre, esistono svariate offerte per far sì che le bici vengano tutte equamente utilizzate oppure riprese da posti imboscati in cui sono lasciate a marcire. Se hai tempo e pazienza potresti, consultando la mappa, trovare e usare solo queste biciclette dimenticate, che sono numerosissime, e viaggiare gratis per sempre.
E ancora, un utilizzatore attento che si attiva nel segnalare guasti e comportamenti inadeguati, viene premiato con coupon di viaggio. Insomma, il sistema è pensato per l’uso responsabile.
Questo perché, appena il bike sharing è comparso in Cina e si è diffuso di città in città, le manifestazioni di noncuranza avevano raggiunto livelli incredibili. Poiché le biciclette sono “di nessuno”, al tempo la responsabilità era “di nessuno” perché il sistema non contemplava un sistema di auto-sorveglianza delle infrazioni.
Perciò chi ne faceva un uso non curante, si permetteva di parcheggiare senza rispetto né della strada e delle regole di viabilità, né degli abitanti o dei successivi ciclisti. Pile di biciclette bloccavano le uscite della metro, o addirittura gli ingressi delle abitazioni!
Inoltre, con un paio di maligni stratagemmi si poteva sfavorire la concorrenza: grattando via il codice QR della Mobike la bicicletta diventava automaticamente inservibile; altrettanto quanto chiudendo la Ofo con un lucchetto personale; oppure fisicamente danneggiando il mezzo.
Ecco perché si dice che le aziende in principio si siano fatte una vera e propria guerra all’ultima scorrettezza per conquistare il mercato, ben consapevoli che una parte dei mezzi sarebbe stata fuori uso in breve tempo. Quindi, mezzi economici e lassismo sulla condotta degli utenti. Dal loro canto, i ciclisti noleggiatori di solito si trovavano ad avere una decina di App di bike sharing pronte all’uso onde evitare di rimanere incastrati.
Il sistema di sblocco di Ofo
Quando la legge è intervenuta ufficialmente, le cose sono migliorate molto ed è lì che le piccole aziende hanno iniziato a soccombere alle due grandi marche: Ofo e Mobike infatti hanno migliorato notevolmente la qualità e il numero dei mezzi presenti sulle strade, rendendo superfluo per i cittadini l’uso di altri modelli.
Ora, non è che le uscite della metro siano del tutto sgombere o che le biciclette accatastate non si trovino più negli angoli bui delle vie. Però, quanto meno, ci sono sistemi di controllo degli utenti (di premio e demerito); un piccolo esercito di collaboratori pattuglia le strade e ripristina ammassi di ferraglia abbandonata, biciclette rotte e segnalate o carenza di mezzi; le forze dell’ordine si adoperano attivamente per mantenere sotto controllo la situazione.
Una Ofo (parcheggiata in pieno marciapiede)
Haluo danche 哈啰单车 Hello Bike
Considerando quanto accaduto alle ormai quasi del tutto scomparse biciclette gialle di Ofo, in Cina si vedono e – di conseguenza – si usano sempre di più le omologhe di color bianco e blu chiamate Haluo danche 哈啰单车 (Hellobike). Fondata nel 2016, la sua strategia iniziale è stata quella di disporre le sue bici nelle città e villaggi più piccoli, battendo la concorrenza dei suoi “avversari” che hanno da sempre puntato sulle grandi città.
Io, personalmente, le uso quotidianamente e nella maggior parte dei casi sono sempre rimasto soddisfatto del servizio: facile e comodo. Non si trovano soltanto nelle grandi città quali Pechino, Shanghai o Nanchino, ma anche in quelle più piccole o, per così dire, meno sviluppate.
L’app è disponibile sia per i sistemi Android che per quelli iOS.
Non appena viene scaricata, si possono sin da subito usare le biciclette senza il bisogno di dover stare dietro a quelle “odiose” pratiche burocratiche del riconoscimento tramite documento d’identità.
Anzi, posso dirti che nella versione aggiornata di Alipay l’App si trova di default tra i vari servizi disponibili con il nome di Haluo chuxing 哈啰出行. Basta, quindi, cliccare l’icona per poi poter subito montare in sella a una di queste fantastiche bici.
Anche in questo caso, devi sbloccare il lucchetto della bici tramite la scansione – apri l’App e clicca su saoma kaisuo 扫码开锁 (scansiona il codice per sbloccare il lucchetto) – del codice QR che si trova in corrispondenza della ruota posteriore, oppure per le bici più nuove è necessario avere una connessione Bluetooth attiva, la quale sblocca in automatico il tuo mezzo a due ruote.
Quanto al deposito, se hai un minimo di 650 xinyongfen 信用分 (crediti) su Alipay puoi avere diritto all’opzione mianya 免押 e, quindi, non pagare alcuna cauzione. Se non ce li hai, sei costretto a versare un deposito di 199 Yuan (circa 25 euro) che può essere restituito cliccando in basso al centro su guanli qianbao 管理钱包 (gestisci portafoglio) e poi su tui yajin 退押金 (restituisci deposito).
L’App ti offre la possibilità di poter acquistare delle carte per un periodo di tempo limitato – di solito 30 o 90 giorni – e usare le bici quante volte vuoi. Sì, hai capito bene, per un numero I-L-L-I-M-I-T-A-T-O di volte. La carta, per adesso, di 30 giorni costa 20 Yuan (poco più di 2 euro), mentre quella di 90 giorni ne costa 60. Dico per adesso perché le promozioni variano da periodo a periodo e talvolta sono limitate. Fino a poco tempo fa, per esempio, l’abbonamento mensile era gratuito.
Un’altra opzione è quella di non acquistare uno dei pacchetti sopracitati e pagare di volta in volta la corsa in base alla durata del tuo viaggio.
La tariffa per ogni mezz’ora è di 1 Yuan (esattamente 12 centesimi, ci credi? Davvero pochissimo!).
Attenzione: se usi la bici per un tempo inferiore a mezz’ora, il sistema te lo conterà come se fosse mezz’ora e, quindi, dovrai ugualmente pagare 1 Yuan. Se, però, sei un tipo sportivo e preferisci andare sempre in bicicletta al posto dei mezzi pubblici urbani, in modo tale da smaltire il cibo unto e bisunto che hai mangiato la sera prima, Hellobike ti premia – se raggiungi un certo numero di utilizzi o hai una buona condotta – dandoti la possibilità di usare la bici gratuitamente per le prime 2 ore dopo le quali verrà applicata la normale tariffa.
Hellobike è forse una delle poche – se non l’unica azienda di bike sharing – che offre il servizio di e-bike a mio avviso all’avanguardia. Io ho avuto la possibilità e anche il piacere di usufruirne durante un mio viaggio nel fine settimana a Ningbo. Purtroppo, però, di e-bike non ce ne sono molte, probabilmente a testimonianza di un servizio ancora in fase sperimentale.
Le zhuliche 助力车(e-bike o biciclette assistite) si utilizzano allo stesso modo: fai la scansione del codice QR e monta in sella. Alcune – ne ho trovata solo una – forniscono perfino un caschetto protettivo da indossare durante la tua passeggiata. Una volta completato il tuo tragitto, ti raccomando di parcheggiare la tua e-bike nell’apposito spazio contrassegnato nell’App con la lettera P, altrimenti potresti incorrere in una multa.
Ebbene sì, ricordo che un giorno ho rischiato di prendere una multa (circa 20 Yuan) per aver posteggiato male la bicicletta e sono stato ammonito con un messaggio che mi avvertiva che se avessi parcheggiato la mia bici fuori posto per 3 volte avrei dovuto pagare la sanzione da loro somministrata. Per fortuna, però, dalla volta seguente sono stato più attento (del resto non mi ero nemmeno accorto della mia infrazione) e civile e sono riuscito a scamparla.
La tariffa per ogni mezz’ora è leggermente più cara della bicicletta normale e costa 2 Yuan. Queste zhuliche non hanno un lucchetto perciò dopo aver posteggiato devi cliccare huanche 还车 (lett. rendi il mezzo, in questo caso la bicicletta) nell’App e nel giro di un paio di secondi la bici si blocca automaticamente.
Secondo le recenti dichiarazioni, Hellobike sembra voler lanciare nel mercato uno e-scooter in grado di ridurre i consumi e l’inquinamento. Questo e-scooter viaggerà alla velocità di 25 km/h, si potrà ricaricare in apposite stazioni/colonnine e potrà essere affittato alla cifra di 200 Yuan al mese (circa 25 euro).
L’intento di Hellobike è proprio quello di cambiare il trend secondo cui le persone solitamente acquistano i veicoli a due o quattro ruote invogliandoli altresì a noleggiarli a prezzi contenuti.
Xiaolan danche 小蓝单车 (Bluegogo)
Bluegogo è un’altra azienda di bike-sharing – secondo stime del 2017 era la terza più grande in Cina – fondata nel 2016 a Tianjin dalla Tianjin Luding Technology Co., Ltd. La prima città in cui è stato lanciato questo nuovo servizio è stata Shenzhen, per poi espandersi gradualmente a Canton, Chengdu e Pechino agli inizi del 2017.
Purtroppo, però, Bluegogo ha avuto vita breve e nel novembre 2017 è stata dichiarata bancarotta con una perdita totale di 600 milioni di Yuan (circa 77 milioni di euro). Tutto ciò ha generato un fenomeno di inciviltà con ammassi di biciclette lasciati davanti alle stazioni della metro, sui marciapiedi o a bordo strada.
A venire in soccorso di Bluegogo ci ha pensato un altro dei colossi cinesi dei trasporti, DiDi 滴滴, che nel gennaio 2018 ha comprato gran parte delle azioni rilanciando così la compagnia che, anche se con delle gravi perdite economiche, sta cercando di risollevarsi e fornire ai clienti cinesi un adeguato servizio di bike-sharing.
A livello estetico, le Bluegogo sono facilmente riconoscibili per il loro colore blu acceso dal quale la compagnia prende il nome.
Quanto alle note tecniche, c’è da dire che:
- il servizio di localizzazione GPS è stato migliorato;
- la velocità di sblocco del lucchetto è stata accelerata, in media 5 secondi;
- i sellini sono di alta qualità, regolabili in altezza e sono di fabbricazione Selle Royal, una nota azienda vicentina che produce sellini per biciclette;
- il cestino posto sulla parte anteriore della bicicletta può portare un carico del peso di 25 kg.
Dal 21 marzo 2019 le tariffe orarie sono cambiate e hanno subito un leggero aumento. Da una tariffa di 1 Yuan ogni mezz’ora si è passati a una di 1 Yuan per i primi 15 minuti con un aumento di 0.5 Yuan dai secondi 15 minuti in poi. In altre parole, la tariffa oraria è di 2.5 Yuan (circa 25 centesimi). Tra i clienti si è riscontrato un certo malcontento definendo così Bluegogo come la più cara azienda cinese di bike-sharing.
Da dicembre 2019 c’è stato un ulteriore rincaro delle tariffe che si vanno a stagliare su 1.5 Yuan ogni mezz’ora. Staremo a vedere se nel corso del 2020 i prezzi aumenteranno ancora una volta o se ci saranno altre novità, positive o negative.
Qingju danche 青桔单车 (Qingju Bike)
Forse ancora non la conosci, ma Qingju Bike è un’altra delle compagnie di bike-sharing, sempre di proprietà Didi Chuxing 滴滴出行, che ha iniziato ad operare il 25 gennaio del 2018 a Chengdu, per poi insediarsi a Kunming, Tianjin e Wuxi.
Se ti stai chiedendo se questo tipo di biciclette si trovano anche nelle grandi città come Pechino e Shanghai, in questo paragrafo ti mostro più in dettaglio il quadro della situazione attuale.
Per quanto riguarda la città di Pechino, DiDi ha provato a mettere in circolazione più di 3000 esemplari nei distretti di Haidian 海淀 e Zhongguancun 中关村, senza però alcun successo. Ebbene sì, il 16 maggio 2019 il Dipartimento dei trasporti di Pechino si è mostrato contrario alla mossa economica di DiDi accusandola di non aver ottenuto l’approvazione dal governo municipale, di aver violato le norme di circolazione dei veicoli non motorizzati e di aver messo in subbuglio tutto il sistema di noleggio delle bici. DiDi, quindi, è stata costretta a ritirare tutte le biciclette Qingju che così sono “scomparse”.
Quanto alla città di Shanghai, le bici Qingju sono state bandite poiché il Comitato sui trasporti municipali ha espressamente chiesto alle varie aziende di bike-sharing di non mettere ulteriori biciclette in circolazione per ovviare ai disagi causati negli anni dal lassismo e dalle maniere poco ortodosse degli utenti. In ogni caso, DiDi ha dato il via alla distribuzione di 600 mezzi a due ruote nel distretto di Jiading 嘉定, rischiando così di essere messa nella cosiddetta blacklist e di non poter più operare a Shanghai, il che sembra essere avvenuto dato che io ne ho viste pochissime in giro.
Per usufruire del servizio, devi seguire i seguenti passi:
- Scaricare l’App Didi Chuxing;
- Fare la registrazione tramite il numero di cellulare o il tuo account WeChat;
- Digitare Qingju danche 青桔单车;
- Cliccare su mianfei qixing 免费骑行 (andare in bici gratis) e prendere la gratuita carta mensile, la cosiddetta yueka 月卡.
Anche quando vai a scansionare il codice QR, noterai sul sellino i seguenti caratteri: mian yajin qixing 免押金骑行, ovvero “vai in bicicletta senza pagare il deposito cauzionale”. Credo che la strategia economica della suddetta compagnia sia ottima poiché attira un numero sempre maggiore di utenti ad utilizzare le proprie biciclette senza il bisogno di dover versare il deposito.
Inoltre, con la yueka puoi andare in bici gratuitamente per le prime 5 ore; se, invece, non ne sei in possesso (le promozioni cambiano di volta in volta e può capitare che siano diverse anche tra i vari utenti), la tariffa è di 1 Yuan per la prima ora e poi ogni 30 minuti devi pagare 0.5 Yuan.
Il colore che le contraddistingue è un bianco misto a un verde acqua che, a mio parere, quest’ultimo dovrebbe riprendere a grandi linee il colore del mandarino verde, non ancora maturo considerando che in cinese 青桔 vuol dire proprio questo: qingse juzi 青涩桔子 (mandarino verde acerbo).
Ofo
Il servizio non è più disponibile
Mobike
il servizio non è più disponibile
Un modello di bicicletta elettrica condivisa, per i più pigri
Che tu sia un fan di Ofo o di Mobike, il servizio è concorrenziale anche con i super economici mezzi di trasporto cinesi! Neppure le corse in autobus sono altrettanto a buon mercato. Se poi si aggiungono tutte le offerte in circolo, c’è caso che si possa andare in bici gratuitamente.
Per girare le trafficate città della Cina, che sono per la maggior parte pianeggianti, a volte il bike sharing è la soluzione più rapida e meno stressante. Chiaramente nei giorni di pioggia lo è un po’ meno…
Che ne pensi? Le hai già provate?
Domande frequenti sul bike sharing in Cina
Attualmente nelle maggiori città italiane possiamo trovare BikeMi e Mobike. Il primo è un servizio gestito dall’ATM del Comune di Milano; il secondo è privato ed è al momento operativo a Milano, Firenze, Bologna, Torino, Bergamo, Reggio Emilia, Mantova, Pesaro, Caorle, Lignano Sabbiadoro, Padova e Ferrara.
Se, invece, ti trovi in Cina per brevi periodi (scalo aereo, turismo ecc.) e non hai la possibilità di aprire un conto in una qualsiasi banca cinese, secondo le ultime indiscrezioni del novembre 2019, puoi ugualmente usufruire del servizio usando una carta di credito internazionale.
Alipay, ad esempio, offre la possibilità di registrarsi avendo a disposizione una carta prepagata elettronica fornita dalla Banca di Shanghai, la quale potrà essere ricaricata utilizzando la propria carta internazionale di debito o credito. Il minimo che tu puoi ricaricare è di 100 RMB (poco meno di 13 euro) e il massimo, invece, di 2000 RMB (poco più di 255 euro). Per maggiori informazioni consulta la guida per WeChat e Alipay!
A volte ti viene chiesto anche di caricare una o più foto del guasto in modo tale da avere un’ulteriore verifica e permettere la tempestiva manutenzione dei tecnici. Pertanto, dopo aver scattato la foto, devi cliccare il pulsante tijiao 提交 (invia) che si trova in basso.
Alcune aziende come la Qingju Bike per incentivare un numero sempre maggiore di clienti a usufruire del suo servizio, ti danno la possibilità – dopo aver “acquistato” (in realtà te la regalano) la carta mensile – di usare la bici gratuitamente per le prime 5 ore.
In linea generale, le tariffe vengono calcolate su un utilizzo della bici di 15, 30 o 60 minuti a seconda della compagnia. Se quest’ultimo, per esempio, è inferiore ai 15 o 30 minuti viene ugualmente applicata la tariffa minima standard e dovrai pagare la somma prestabilita. A tal proposito, ti suggerisco di usare la bici per un tempo il più vicino possibile allo scatto della fascia superiore di pagamento.
Articolo aggiornato nel 2020 da Marco Oliveri
Photo Credits: Photos by Rita Andreetti
Sarah dice
Ciao a tutti,
anch’io ho la stessa domanda: è possibile utilizzare Mobike o Ofo in Cina, utilizzando una carta di credito italiana? Partiremo tra qualche giorno e vorrei capire già ora come fare.
Grazie!
Furio dice
Ciao Sarah,
vi consiglio semplicemente di scaricare l’app e vedere se funziona, con la vostra carta
Marco dice
Ciao a tutti e grazie mille per questo articolo ma c’è una cosa che non mi è chiara.
è possibile registrarsi e usare l’app in Cina con una carta di credito italiana?
Io ho scaricato l’app di mobike, ho caricato la mia carta di credito italiana e ho pagato 1€ come richiesto per attivare l’account. Come devo fare per utilizzare l’app in Cina? Partirò tra due giorni! Ho provato a cercare bici a Pechino e mi diceva che il prezzo era di 0,50€ per mezzora, come in Italia ma mi risulta che le tariffe cinesi siano decisamente più basse.
Potete aiutarmi?
Grazie;
Marco da Roma
Furio dice
Ciao Marco,
non ho idea di come funzioni l’app in italia… è possibile che ti dia tariffe diverse. Ad esempio, la app di Grab in Inghilterra non funziona, ma appena entri in Vietnam si attiva!
Marco dice
No, io volevo sapere come posso fare a usare l’app di Mobike o Ofo che sia, in Cina ma con una carta italiana. Si può fare?