Le creature che popolano i miei piedi
Dev’essere l’umidità.
O magari il fatto non mi porto mai le ciabatte quando viaggio. Ma non è colpa mia se il mio zoom occupa tutto lo spazio disponibile nel mio zaino : S
Il punto è che ho fungo che mi sta lentamente (neppure troppo lentamente direi) mangiando i piedi. Quando dopo due settimane di prurito ne parlo con Feng, lei mi ride in faccia:
“Haha ma dai, è estate. Hanno tutti lo stesso problema, smettila di lamentarti!”
Che dolcezza.
Non smetto di lamentarmi (non posso snaturare me stesso). Però mi dico che si tratterà di un semplice “piede d’atleta” e che se i cinesi posso andare avanti con i funghi, ce la posso fare anch’io. “Sposto” cosi il problema in quella parte della mia mente dove finiscono i progetti mai completati, tipo imparare a farmi la barba in maniera decente o decidere cosa farò da grande.
Ma poi il problema è peggiorato e mercoledì mi sono svegliato alle tre del mattino con il piede sinistra che andava a fuoco.
Accendo l’abate-jour per controllare la pianta del piede e ho penso che qualcuno deve avermi spento una sigaretta nella carne molle che si trova vicino all’attaccatura delle dita. Poi mi ricordo del fungo.
E sabato scorso smetto finalmente di procrastinare e mi presento in ospedale.
Si, in ospedale.
In Cina il medico di famiglia non esiste. Bisogna sempre andare in ospedale, che può essere di due tipi.
Gli ospedali decenti si trovano in centro, sono cari e devi aspettare ore prima di avere il privilegio di essere visitato (non che in Italia sia diverso, anzi).
Gli ospedali meno seri sono cari uguale però non bisogna aspettare: non ci vuole andare nessuno.
L’idea era di spingersi sino in centro e parlare con un dottore vero. Ma essendo sabato ci alziamo troppo tardi e, come parziale scusante, mi dico che anche i ragazzi dell’ospedale di fronte a casa sapranno come curare un semplice fungo.
Dopo tutto a detta di Feng ogni cinese soffre dello stesso problema…
Le mie creme.
Contrattando con il dottore
Andiamo dritti sino alla reception e chiediamo all’infermiera dove si trova la dermatologia. Lei risponde:
“Er lou.” Secondo piano.
Saliamo le scale ed entriamo senza bussare (qua si usa cosi) nello studio di un dermatologo ottuagenario che ci accoglie con un sorriso.
Deve essersi confuso e aver pensato che Feng sia sua nipote perché non riesce a smettere d’investigare la natura della nostra relazione.
Dopo aver soddisfatto le sua curiosità più recondite decide finalmente di dare un’occhiata ai miei piedi.
Dopo accurata un’analisi durata 5.34 secondi conclude che ho un fungo e che ho bisogno di due creme e di un pediluvio giornaliero per la durata di dieci giorni.
“Duo shao qian?” Quanto costa la medicina? Lo incalza Feng.
Sono un po’ sorpreso, noi di solito non facciamo questo genere di domande dal dottore.
“400 kuai,” risponde lui.
““Oh merda,” penso “più di cinquanta euro per un funghetto?”
“Oh tai gui le, keyi pianyi yi dian?”
Non ci posso credere che sta succedendo davvero. Feng sta contrattando con il dottore per ottenere un prezzo di favore!
Lui sembra molto dispiaciuto ma non cede alle lusinghe di questa giovane cinese. Dobbiamo pagare il prezzo intero. Dopo una lunga discussione su come preparare il pediluvio e quando usare le creme siamo pronti ad andarcene.
Un’infermiera apparsa dal nulla ci scorterà sino alla farmacia al pianterreno (giusto nel caso di venisse in mente di scappare e comprare le medicine da un altra parte).
Medicine per un valore di 413 kuai.
Come fanno i soldi gli ospedali cinesi
“Devo pagare una parcella?” chiedo a Feng.
“No, lui guadagna una commissione sulle medicine che stiamo per comprare.”
Mi rendo cosi conto che il sistema sanitario cinese è abbastanza diverso dal nostro, basato sui ticket. Qui ogni ospedale è un’entità indipendente che di solito non ti fa pagare la visita ma poi ti spenna con le medicine.
L’infermiera mi chiede i soldi, si allontana per qualche minuto e, quando inizio a fantasticare che sia scappata alle Maldive, riappare con un sacchetto della spesa stracolmo di pacchetti trasparenti contenenti un liquido marroncino, la mia medicina. Mi porge anche una decina di minuscole bustine piene di una polvere bianca che inizialmente scambio per cocaina (questo almeno giustificherebbe il prezzo).
La fornitissima farmacia dell’ospedale.
Invece sembra che la polvere sia un sale che va mischiare al liquido marroncino con mezzo litro d’acqua e 25 centilitri d’aceto per preparare la pozione magica nella quale dovrò immergere i miei preziosi piedi.
Feng prende un pacchetto trasparente tra le mani e traduce:
“Da bere dopocena.”
“Che cosa?” mi rivolgo all’infermiera.
“Non preoccuparti,” mi spiega, “ho preparato la medicina io stessa e poi l’ho sistemata in questi pacchetti che erano inizialmente destinati a un’altra medicina. Non la devi bere, è per i tuoi piedi.”
Devo dire che adesso che so che è lei che preparato gli ingredienti per il pediluvio che dovrebbe salvare i miei piedi infuocati mi sento molto meglio…
La pozione magica.
Preparando la pozione magica
Entriamo nella bottega di fronte a casa mia e compriamo cinque bottiglie d’aceto da mezzo litro ciascuna. La proprietaria non resiste e, con fare cospiratorio, mi chiede:
“A cosa vi serve tutto questo aceto?”
“Lo beviamo. Sa, siamo troppo poveri per comprare il vino,” le rispondo con un sorriso complice. Sono quasi sicuro mi abbia creduto.
Arrivati a casa appoggio tutte le porcherie che ho comprato sul tavolo. Sono impressionato. Ho avuto un fungo in passato, ma il dottore mi aveva dato solo una cremina. Dilettante…
Adesso possiedo due creme, venti pacchetti (due al giorno) pieni di un sospettoso liquido marrone, dieci bustine di polvere bianca e due litri e mezzo d’aceto. Potrei aprire una distilleria.
Afferro una bacinella, la riempio con mezzo litro d’acqua (si fa per dire, faccio ad occhio come mi ha insegnato mia madre, cuoca sopraffina ma un po’ sbarazzina), aggiungo 25 centilitri d’aceto, un po’ di polvere bianca e due pacchetti di questa misteriosa medicina che ha il potere di trasformare l’acqua in sangue come Mosè.
Mi sento un po’ Amelia la strega che ammalia.
La bacinella emana un odore disgustoso ma ci infilo lo stesso i miei piedi.
I primi cinque minuti non succede niente, poi il miscuglio malefico attacca i miei piedi che diventano rosso Manchester United e iniziano a bruciare come non mai.
Resisto eroicamente per mezzora mentre mi concentro sulle mie flashcard Anki e poi corro in bagno dove lascio i miei piedi sotto l’acqua ghiacciata per venti minuti nel tentativo di estinguere l’incendio.
Poi mi ungo di crema (una a caso perché non ho capito la differenza tra le due) e mi rilasso.
Funziona?
Dopo due giorni di pediluvi all’aceto il prurito è scomparso quindi mi sento di dichiarare che l’intruglio funziona.
Photo Credits: Photos by Sapore di Cina
Andrea dice
Mah, sinceramente non capisco le lamentele circa il prezzo. Visita dermatologica + medicine in italia vengono a costare molto più di 50 euro, e considera che già paghiamo tasse al sistema sanitario nazionale.
Furio dice
La lamentela è surreale. Inoltre non è sul prezzo, bensì sul fatto che tentano si sempre di farti gli upselling, qualsiasi problema tu abbia
Angelo dice
So arrivato da 2 giorni in cina e gia sono dovuto andare all’ospedale per una diarrea mai vista a ricordo d’uomo… perfortuna mi hanno portato direttamente nella sala VIP, con tanto di poltroncine ahahah. Comunque confermo l’overfarmacizzazione… mi hanno dato almeno 7 pacchett di robba varia… per fortuna il conto nn l’ho dovuto pagare io…
Furio dice
Ciao, la diarrea è normale visto che devi sviluppare gli anticorpi per i batteri asiatici. Io consiglio sempre di portare almeno le medicine di base (antibiotici, antidiarroici, aspirina) dall’Italia
SSLin dice
wow~ “bella” esperienza
non ho ancora provato l’ospedale cinese e spero non dover provarlo xD
furio dice
: )
Fily1212 dice
Mi sono preso anche io un fungo!!
Me lo sono tenuto per un anno!!!
E ho anche comperato tre creme in italia, ma non ne ho mai messa una per più di cinque o sei giorni di fila.
Mia madre dopo un po’ di mesi ha chiesto a parenti se mi portavano queste polveri dopo cinque giorni di pediluvi mi è passato! E i piedi profumavano ahahah. Però erano diventati delle fette dure, sotto.
Comunque si, concordo, funzionano queste polveri! Anche le creme che ho comperato in italia forse, se le avessi utilizzate con costanza.
Furio dice
: )