La vita
A Yi 阿乙, pseudonimo di Ai Guozhu 艾国柱, nasce nel 1976 a Ruichang 瑞昌, una città di contea nella provincia del Jiangxi 江西, nella Cina orientale. Sin da piccolo ha sempre nutrito la passione per la scrittura, idea purtroppo non condivisa dai genitori – soprattutto da suo padre – che lo volevano poliziotto.
Dopo essersi diplomato, non avendo ottenuto un buon risultato al gaokao 高考 (equivalente del nostro esame di maturità) tale da potersi iscrivere all’università, è costretto ad iscriversi all’Accademia di Polizia.
Finita l’Accademia comincia a lavorare come poliziotto, ma questa non è mai stata la sua aspirazione. Nella sua città natale lavora cinque anni come poliziotto, per poi essere trasferito al Dipartimento Centrale per l’Organizzazione, lavorando come funzionario.
In seguito lavora come giornalista letterario e poi, dopo aver preso la decisione di lasciare la propria città natia – perché lì non ha successo, si sente bloccato e inibito – andando contro il volere dei genitori, a 26 anni si trasferisce per lavorare al Zhengzhou Wanbao 郑州晚报 (Zhengzhou Evening News) come redattore sportivo. Cambia ancora una volta lavoro, stavolta, però, lanciandosi definitivamente nel mondo letterario come scrittore professionista.
Al giorno d’oggi A Yi è un autore ancora poco studiato, forse a causa dei suoi temi un po’ troppo forti come la morte, la fuga dalla vita e la crudeltà, che lo catalogano in un genere letterario non del tutto canonico.
Del resto le sue opere non possono essere considerate come facenti parte di un mero genere poliziesco, poiché non viene posta enfasi su come la polizia può risolvere il caso, bensì su cosa realmente porta gli assassini a compiere queste azioni riprovevoli.
È ancora un autore che ha avuto poco successo rispetto ad altri colossi della letteratura moderna e contemporanea, come ad esempio Cao Wenxuan 曹文轩 (nato nel 1954), vincitore nel 2016 del premio letterario Hans Christian Andersen oppure come i già famosi Yu Hua 余华 (nato nel 1960) e Mo Yan 莫言 (nato nel 1955).
Ciononostante, A Yi è considerato tra i venti autori più importanti della letteratura cinese contemporanea ed è, inoltre, stato inserito nella lista dei nove autori che hanno avuto successo non solo per quanto riguarda le copie vendute dei loro libri, ma anche in base all’impatto che essi hanno avuto nel pubblico dei lettori e secondo un’attenta valutazione e analisi stilistico-letteraria da parte dei critici e degli esperti.
Gli è stato possibile raggiungere questo riconoscimento grazie alla pubblicazione del suo romanzo Zaoshang jiu dian jiaoxing wo 早上九点叫醒我 (Svegliami alle nove domattina), tradotto in italiano da Paolo Magagnin nel 2017. Nel 2012 è stato insignito di vari premi tra i quali ricordiamo quello come miglior talento e come miglior scrittore cinese dell’anno.
Ha letto e poi si è ispirato a molti scrittori a noi conosciuti, da Camus a Sartre, da Kafka a Kundera, da Tolstoj a Dostoevskij e via discorrendo. Tra i più abili scrittori, riconosce sicuramente Jorge Luis Borges (1899-1986) e Gabriel García Márquez (1927-2014).
Benché fare il poliziotto non lo abbia mai davvero appassionato, è anche da questa esperienza lavorativa che ha preso ispirazione in molte delle sue opere e la si può definire come una vera e propria rampa di lancio che gli ha permesso di spiccare il volo nel mondo letterario.
Essendo un testimone oculare, ha sempre avuto a che fare con cadaveri, omicidi, casi giudiziari e forse la scelta di questa tematica così forte sembra poi non essere del tutto casuale, anzi sembra quasi inevitabile.
Nel 2008 viene pubblicata la sua prima opera Hui gushi 灰故事 (Storie grigie), che è una raccolta di trenta testi brevi. Oltre alla sua professione da scrittore, A Yi si diletta anche nel pubblicare articoli e racconti in varie riviste letterarie cinesi tra le quali ricordiamo la Renmin Wenxue 人民文学 (Letteratura del popolo), la Tian Nan 天南 (Chutzpah), con cui collabora tutt’oggi, e anche la Tie hulu 贴葫芦, conosciuta in inglese con il nome Iron Gourd, presso la società editrice Xiron.
Le opere più rappresentative
早上九点叫醒我 (Zaoshang jiu dian jiaoxing wo) “Svegliami alle nove domattina)”
Svegliami alle nove domattina è il primo – e forse ultimo – romanzo lungo di A Yi, che ha già attirato e non poco l’attenzione dei lettori di romanzi di crimine. A Yi ha scelto questo titolo dopo aver letto un’intervista rilasciata da Jorge Luis Borges, famoso scrittore argentino, nella quale diceva che avrebbe voluto scrivere un romanzo breve dal titolo Svegliami alle nove di mattina.
Il protagonista principale del romanzo è un certo Hongyang 宏阳, un boss malavitoso, che per anni ha tenuto in pugno un villaggio di campagna Aijiawan 艾家湾 nella provincia del Jiangxi, nella Cina sud-orientale e le zone limitrofe, e che viene trovato morto da sua moglie all’indomani di un banchetto alquanto sfarzoso.
A livello temporale la narrazione si articola in quattro giorni, in cui di forte impatto semantico è la scena della sepoltura, intrisa di rimandi culturali, con il susseguente corteo funebre accompagnato da manifestazioni di pianti e dolore descritte con una vena satirica.
Il titolo rimanda anche al fatto che Hongyang esorta sua moglie a fargli da sveglia umana e quindi a svegliarlo l’indomani mattina alle nove, quando, invece, lei scopre che il marito è morto forse per aver bevuto troppo la sera prima in quel banchetto alquanto sfarzoso.
Inoltre, qui il lettore ha la possibilità di immergersi nei bassifondi della campagna cinese – precisamente i costumi delle campagne del sud della Cina – dal quale emerge uno spaccato di vita locale alquanto oscuro e poco trattato da altri scrittori, che sembra più reale della realtà stessa o usando un’espressione cinese xuxurusheng 栩栩如生. Siamo così in grado di ricostruire un immaginario della condizione politica presente nei villaggi cinesi.
La bravura di un autore come A Yi sta anche nel riuscire a presentarci Hongyang, attraverso una serie di eventi, come un personaggio coraggioso, violento, libidinoso, snob e molto altro.
Questo romanzo risulta essere piuttosto peculiare perché non vi è un vero e proprio protagonista principale, bensì più personaggi con funzioni diverse, che ci permettono di definire il romanzo come un fudiao xiashuo 复调小说e con fudiao, termine proveniente dalla musica, si intende appunto la compresenza di più voci all’interno del romanzo la cui trama non può far altro che essere frammentata. Questo tipo di impostazione del romanzo si può trovare in autori di fama mondiale come Kundera (n. 1929) e Faulkner (1897-1962).
下面,我该干些什么 (Xiamian, Wo gai gan xie shenme) “E adesso?”
Questo romanzo breve di A Yi – appena 122 pagine e sedici capitoli – ha riscosso notevole successo internazionale appena è stato pubblicato nel 2012. Il protagonista principale è un ragazzo diciannovenne di cui non si sa né nome né cognome – la narrazione è in prima persona – che un giorno tende una trappola alla sua compagna di classe Kong Jie 孔洁, uccidendola in modo macabro e perfido con ben 37 coltellate per poi metterla dentro una lavatrice, al cui interno cola tutto il sangue riempiendo il cestello a metà.
Dopodiché il ragazzo progetta un piano di fuga che gli riesce bene, finché decide di costituirsi alla polizia e, dopo un lungo processo in tribunale, viene condannato alla pena di morte e all’esclusione dei diritti politici a vita. Come più volte si giustifica il protagonista, egli ha agito per noia, perché secondo lui la vita era tremendamente noiosa e quindi non sapendo che fare ha deciso di uccidere la sua compagna di classe. Inoltre, ai suoi occhi la gente si rivela falsa e il mondo sembra un paradiso perduto dove l’unico rimedio per sfogarsi è appunto uccidere.
Ciò che vuole farci capire A Yi con questo romanzo è il nichilismo presente nella società, il senso dell’assurdo e la nullità della vita; non è presente invece nel romanzo alcuna dottrina morale o ammonimento nei confronti dell’uomo moderno. Il titolo originario dell’opera era Mao he laoshu 猫和老鼠 (Il gatto e il topo) per rimarcare ancora una volta l’intento del protagonista di giocare al gatto e al topo, spinto dalla noia.
Poi il titolo è stato cambiato in 下面,我该干些什么 che ci rimanda al prologo di Arancia Meccanica, film del 1971 diretto da Stanley Kubrick (1928-1999). Il gioco, mosso dalla noia, consiste essenzialmente nell’uccidere Kong Jie, fuggire ed essere ricercato dalla polizia che, incapace di acciuffarlo, lo induce a costituirsi ponendo così fine al gioco che tanto lo ha soddisfatto.
A Yi nella stesura di questo romanzo si ispira fortemente a due opere occidentali: Lo straniero di Albert Camus (1913-1960) e La signora delle camelie di Alexandre Dumas (1824-1895).
La raccolta 鸟看见我了(Niao kanjian wo le) “L’uccello mi ha visto”
Tutti i romanzi brevi della raccolta – dieci in totale – pubblicata nel 2011 possiedono una caratteristica comune: trattano di omicidi, spargimenti di sangue e investigazioni. I racconti sono simili a quelli della narrativa popolare o della letteratura legale. Ciò che accomuna questi romanzi è che quasi tutti sono ambientati in piccoli città o villaggi e che i personaggi sono solitamente poliziotti, prostitute, insegnanti in situazioni di vita disperate, criminali e pazzi.
Tra i romanzi brevi ricordiamo Ba He 巴赫 (Ba He) e Qingrenjie baozha an 情人节爆炸案 (Esplosione a San Valentino) che contengono entrambi l’elemento caratterizzante dell’inganno, noto come qipian 欺骗. In Ba He viene narrata la scomparsa di un maestro di educazione fisica in pensione. La narrazione è fredda e asciutta come quella della cronaca nera riportata nei giornali.
Questo romanzo breve consta di circa 40 pagine, ma la svolta avviene soltanto nelle ultime dieci pagine, quindi il lettore rimane col fiato sospeso praticamente per tutta la lunghezza dell’opera, di cui, nella prima parte, non si riesce a comprendere la trama: il lettore è quasi spinto alla ricerca spasmodica di novità che possano così sovvertire la tendenza della narrazione.
Pertanto solo alla fine ci si può rendere conto che il romanzo non trattava altro che di amore e di personaggi la cui natura umana è inibita, bloccata come se fossero incapaci di passare all’azione. Per quanto riguarda invece Qingrenjie baozha an, si può dire che è un altro romanzo breve di circa 50 pagine, nelle quali come al solito non si riesce bene a identificare il filo conduttore degli eventi che accadono e il lettore è costretto a leggere fino alle ultime quattro pagine per capire a pieno il senso generale che il testo voleva trasmettere.
In Niao kanjian wo le 鸟看见我了 – che oltre a essere il titolo della raccolta, è anche il titolo di un romanzo breve – e Liang sheng 两生 (Doppia vita), nei quali si possono ancora trovare alcune espressioni tipiche del vernacolare e a volte i periodi sono molto lunghi e complessi come in Xianzhi 先知 (Il profeta).
Nella prima parte del romanzo Yinshi 隐士 (L’eremita) viene descritto lo scenario tipico del villaggio usando un linguaggio chiaro e asciutto; nella seconda parte, invece, vi è una sorta di monologo da parte di un eremita che, deluso dall’amore, impazzisce. La presenza di una forza immane, che lascia il lettore a bocca aperta e che gli permette di capire lo spirito e l’indole dei personaggi, si manifesta attraverso il frivolo e la pazzia.
In Yiwai sharen shijian 意外杀人事件 (Omicidi inaspettati), che tratta una storia vera accaduta quando A Yi faceva il poliziotto a Ruichang 瑞昌 nel Jiangxi 江西, nella Cina sud-orientale dove un giorno un contadino uccise sette persone e A Yi avendo assistito personalmente al fatto, poi si ispirò a questo evento, riscontriamo appunto questa catena di eventi a sfondo omicida che caratterizzano in lungo e in larga la vicenda.
In questo romanzo non c’è un personaggio principale, bensì ve ne sono sei – uno per ogni capitolo – e poi nel capitolo finale si tirano le fila del discorso in cui a farla da padrone sono proprio gli omicidi che sconvolgono la quiete e la sicurezza della contea di Hongwu 红乌.
Tra i vari personaggi ricordiamo il proprietario del supermercato, Zhao Facai, una licenziosa e libidinosa prostituta, Jin Qinhua, che assume le sembianze di una divinità, Lang Gou, ex-boss della contea di Hongwu, un giovane personaggio che ha lo stesso nome originario di A Yi ovvero Ai Guozhu e, infine, Li Jixi, colui che semina il terrore nella contea di Hongwu e che miete inaspettatamente ben sei vittime – ecco il motivo del titolo – dopo aver perso tremila Yuan che gli servivano per andare in una clinica privata per curare la sua impotenza. Dopo non essere riuscito a denunciare l’accaduto, impazzisce e uccide – a quanto pare senza un vero movente – chiunque gli capiti nel suo cammino.
La novella si chiude con tutti gli abitanti di Hongwu che, dopo una notte piena di inaspettati omicidi e spaventati da questo ignoto serial killer, abbracciano le proprie mogli e figli al fine di proteggerli.
模范青年 (Mofan qingnian) “Giovani modello”
Diversamente da tutte le altre pubblicazioni, si tratta del suo primo romanzo autobiografico in cui la storia, i personaggi e l’ambientazione prima di tutto lo coinvolgono in prima persona e non prendono spunto dalla sua esperienza lavorativa, ma piuttosto è la sua stessa vita a essere raccontata.
Il romanzo viene pubblicato per la prima volta sulla rivista Renmin wenxue 人民文学 (Letteratura del popolo) il 20 novembre del 2011 e successivamente nel luglio 2012 dalla casa editrice Haitun shuguan 海豚书馆.
L’autore stesso, A Yi, e il suo amico Zhou Qiyuan 周琪源 sono i protagonisti di questo romanzo. Nei diciassette capitoli di cui è composto il libro, il lettore ha modo di conoscere i due personaggi e le loro vite che si delineano man mano in un costante confronto tra i loro due stili di vita completamente opposti.
A Yi è sempre alla ricerca di dare un senso alla sua vita, Zhou Qiyuan, invece, viene descritto dall’autore come un tipo solitario, studioso, con una vita già ben definita nella quale sa cosa vuole e come raggiungerlo. Siamo in presenza quindi di un continuo confronto ma anche contrasto tra l’irrequietezza di A Yi e sia la solitudine che la fermezza di Zhou Qiyuan.
La morte di Zhou Qiyuan, però, ha un impatto determinante sull’autore il quale si trova per la prima volta ad affrontare il dolore causato dalla morte e di conseguenza a toccare con mano la precarietà della vita da lui stesso mai negata.
Photo Credits: Silhouette by Johnathan Nightingale